Capitolo 4

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Scappa con me
Anime perse in un sogno
Correndo liberi e come pazzi

" E 5..6..7..8 Forza ragazzi! Più energia!"

Io e Francesca stavamo spiando una lezione di danza moderna guidata da una professoressa molto severa.

"Non spingere attenta"

"Shh vuoi farci scoprire?"

"Scus.."

"Che state facendo voi due? Non vi è permesso stare qui!"

Dietro di noi comparve la segretaria antipatica con le mani incrociate sotto il seno che ci osservava piuttosto annoiata e irritata; io e la mia compagna ci guardammo spaventate

"Ehm noi.. - mi guardai intorno alla ricerca di qualunque cosa ci potesse essere d'aiuto - lei ha perso l'orecchino e lo stiamo cercando" improvvisai
"Si esattamente..ha un grande valore affettivo, capisce?" con un gesto della mano ci fece tacere

"É severamente vietato spiare le lezioni - ci informò con un piccolo ghigno malefico - vediamo cosa ne pensa la direttrice, seguitemi"

"Stronza" sussurrai seguendola

Percorremmo il corridoio che ci avrebbe portato nella presidenza

"Che facciamo adesso?" Mi chiese a bassa voce Francesca

"Pensi anche tu a quello che penso io?"

"Forse" mi rispose titubante
"Scappa" iniziai a correre, seguita a ruota dalla mia compagna, per tutto il corridoio raggiungendo la porta d'ingresso

"Fermatevi!" uscimmo di corsa, non ascoltando le intimidazioni della segretaria, per poi fermarci su una panchina abbastanza lontana dalla scuola.

"Non.. non ci seguirà...vero?" Francesca cercò di parlare nonostante il fiatone

Mi sdraiai sulla panchina e ripresi fiato

"Con quei tacchi? Non credo proprio e poi hai visto come cammina? Sembra un fauno"

Scoppiammo in una fragorosa risata mentre ripensavamo a quello che era appena successo.

"Hai visto la sua faccia quando siamo scappate?" continuammo a ridere fino a quando sentimmo un clacson di una macchina accostata dall'altra parte della strada: mi alzai leggermente per guardare chi fosse e vidi Paulo salutarmi dal finestrino.

"Francy devo andare, ci vediamo la prossima volta"

"Vado anch'io, ciao Ronnie!" raccogliemmo le nostre borse per poi prendere strade diverse: attraversai la strada mentre Dybala scese dall'auto e si appoggiò allo sportello del passeggero.

"Buongiorno piccola" mi mostrò un grande sorriso

"Che ci fai qui argentino?" Incrociai le braccia sotto al seno

"La smetterai mai di chiamarmi così?"

"E tu la smetterai mai di chiamarmi piccola?" Alzai un sopracciglio sorridendo

Ventun volte teWhere stories live. Discover now