Capitolo 18

3K 85 2
                                    

Di notte le stelle
Si sdraiano sul cielo
E guardano la Terra
Sognando di essere umane

"Non vedo niente Biondo!" urlai cercando di attirare la sua attenzione

"Shh vuoi farci scoprire scricciolo?" Bernardeschi mi afferrò le spalle e mi aiutò a camminare dato che mi aveva coperto la testa con un cappuccio.

"Operazione 007" Juan faceva da palo, ma per lo più si divertiva a fingere di essere un agente in incognito mentre Gonzalo ci indicava la strada, portai le mani davanti a me cercando di orientarmi e assicurandomi di non andare a sbattere contro qualcosa.

"Porca troia Ronnie! Era la mia faccia quella" mi rimproverò Federico

Devo averlo colpito..ops..

Scoppiai in una fragorosa risata, ma velocemente Gonzalo mi tappò la bocca spingendomi contro un muro

"Che succede?!" cercai di dire nonostante la sua mano me lo impedisse

"C'è il mister: fate silenzio!" tutti si zittirono nascondendomi dietro di loro.

"Che sta facendo?" domandò Federico

"Sta parlando con Nedved davanti al pullman" rispose Juan

"Ma perché stiamo facendo tutto questo?" chiesi ai tre ragazzi, ma anche a me stessa

Perché ho accettato?!

"Perché tu sei il nostro portafortuna e verrai in trasferta con noi anche se il mister non vuole nessuno sul pullman tranne la squadra" mi ricordò Higuain, mentre io sbuffai.

"Ragazzi! Se ne stanno andando: grande Rugani!" ci informò Juan: Daniele aveva il compito di allontanare il mister.

"E' la nostra unica possibilità: correte!" sentì i ragazzi iniziare a correre e io cercai di seguirli; dopo due passi però andai a sbattere contro qualcosa di molto duro

"Cazzo che male!" urlai tenendomi il volto tra le mani

"Scricciolo, ma sei cieca? Non vedi i pali?" mi rimproverò Bernardeschi raggiungendomi.

Ma è serio?

"Ma ce la fai? Come cazzo faccio a vederli se ho questo coso che mi copre la testa? Imbecille!" gli urlai esasperata gesticolando

"Oh.. giusto..colpa mia.." ridacchiò colpevole: "Senti dobbiamo sbrigarci quindi.. scusa scricciolo" 
"Non ci provare biondo!" Lo minacciai invano.

Bernardeschi mi caricò sulle spalle per poi correre verso il pullman: "Mettimi giù idiota!"
Mi lasciò sul primo gradino e così decisi di togliermi il cappuccio dato che stavo letteralmente soffocando, ma Juan mi bloccò: "Ferma: non siamo ancora al sicuro! Potrebbero vederti!" sbuffai per poi lasciarmi guidare da loro.

"Stai giù" mi ordinò Juan

Toccai i vari sedili per assicurarmi di non finire spiaccicata contro qualcosa come poco prima.

"Ce l'abbiamo quasi fatta" sussurrò euforico Higuain davanti a me, mentre alle mie spalle si trovavano Federico, che mi sorreggeva, e infine Juan.

"Bernardeschi, Cuadrado e Higuain! Che state facendo?" la voce del mister li richiamò e tutti i presenti iniziarono a preoccuparsi.

Federico mi spinse in malo modo su un sedile per evitare di farmi scoprire: caddi addosso a qualcuno, il quale mi tenne per la vita impedendomi di rotolare per terra.

Tutti rimasero zitti, poi Gonzalo prese parola: "Beh stavamo cercando i posti migliori" inventò qualcosa

Cercai di muovermi, ma il calciatore che mi teneva me lo impediva stringendomi di più contro il suo petto: i nostri corpi erano praticamente appiccicati

Ventun volte teWhere stories live. Discover now