Capitolo 24

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Ho bisogno di sognare
Una vita in cui ci sei tu

Aprì lentamente gli occhi quando il sole mi colpì in volto, mi stiracchiai mettendomi a sedere e guardandomi intorno.

Mi resi conto di essere circondata da campi e montagne, dopo qualche secondo mi ricordai degli avvenimenti successi quella notte e un sorriso si disegnò spontaneo sul mio volto.

Presi il telefono dalla tasca dei pantaloni per controllare l'ora e sbarrai gli occhi quando mi accorsi delle dieci chiamate perse da parte di mio fratello, ma soprattutto dell'orario.

"Cazzo Paulo!" urlai svegliandolo; spaventato dalla mia imprecazione, si alzò di colpo cadendo dal cofano della macchina.

"Porca troia" lo sentì borbottare mentre si rialzava dolorante e pulendosi i jeans sporchi di terra.

"Paulo! Sono le 9:30!" lo informai guardandolo negli occhi e saltellando per l'agitazione, mentre lui mi fissò per qualche secondo fino a quando, capendo, spalancò gli occhi.

"Gli allenamenti!" Dybala corse in macchina seguito da me; mentre Paulo guidava velocemente tra le strade di Torino, io composi il numero di mio fratello per chiamarlo, ma subito scattò la segreteria.

Grandioso..Claudio mi ammazza

"Il mister mi ammazza" si lamentò Paulo, mentre sorpassava una macchina.

Bene moriremo tutti e due.

"Rallenta o non ci arriveremo proprio agli allenamenti" lo avvertì tenendomi al sedile.

     °°°

"Si può sapere dove eri?" Federico e Juan, davanti alla porta d'ingresso, tempestarono di domande Paulo non appena li raggiunse.

"Oh..adesso si spiega tutto" Juan mi guardava mentre mi avvicinano a loro salutandoli un po' impacciatamente.

"Il mister cosa ha detto?" domandò Paulo spaventato dalla possibile risposta

"Non sa niente: ti abbiamo coperto, quindi sbrigati" lo tranquillizzò il biondo e Paulo, dopo averli ringraziati, si diresse verso gli spogliatoi.

Lo osservai allontanarsi un po' rattristata dal fatto che la nostra giornata fosse finita in questo modo, ma Paulo, come se mi avesse letto nella mente, si fermò all'improvviso e velocemente tornò verso di me per lasciarmi un dolce bacio sulla guancia.

"Grazie per la splendida giornata, piccola" mi sussurrò all'orecchio per poi andarsene, mentre io non smettevo di sorridere.

Ora si che il nostro appuntamento si è concluso alla perfezione.

"Vuoi dirci che cosa è successo?" sobbalzai quando sentì la voce di Juan di fianco a me

Pensavo se ne fossero andati

"Siamo usciti insieme, tutto qui" non riuscivo a non sorridere, il che fece insospettire i due calciatori.

"Voi due.. - si guardarono tra di loro, mentre io alzai un sopracciglio cercando di capire - avete fatto.." sbarrai gli occhi quando compresi dove volessero arrivare.

"No no, ma che pensate?!" scossi velocemente la testa

"E allora perchè siete arrivati in ritardo?" insistette Federico

"E avete trascorso la notte insieme?" continuò Juan

Spostai ripetutamente lo sguardo tra i due ragazzi non sapendo come comportarmi davanti ai loro sorrisini maliziosi e complici.

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora