Capitolo 21

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Giochiamo al nostro gioco
Il gioco degli sguardi
Giochiamo a chi per primo
Si perde negli occhi dell'altro

"Signorina Marchisio! Vuole impegnarsi?"

Cercavo di concentrarmi e di dare il meglio di me ma, nonostante ci provassi con tutte le mie forze, non ci riuscivo.
Sbuffai per l'ennesima volta quando non riuscì a fare un passo di danza come volevo.

"Ragazzi più impegno! Forza!"
L'insegnante non smetteva di urlare, il che non mi aiutava a rilassarmi e a concentrarmi.
"Signorina Marchisio é fuori tempo!" Mi informò mentre si muoveva per tutta l'aula.

Ballai cercando di non concentrarmi sul mio riflesso nello specchio davanti a me, il quale mi faceva notare ancora di più i miei movimenti imprecisi.

"Direi che per oggi puó bastare, andate!" I vari ballerini si affrettarono ad uscire dalla studio, mentre io mi sedetti sulla panchina.
Appoggiai i gomiti sulle gambe e mi tenni la testa tra le mani cercando di rilassarmi.

"Ronnie stai tranquilla, é solo una giornata no" Francesca, in parte a me, cercava di confortarmi.
"Stiamo lavorando molto e lo stress non aiuta: devi solo riposarti" Marco mi accarezzava una spalla.
"Sì avete ragione, non ho dormito molto stanotte" mi decisi finalmente ad alzare la testa incontrando lo sguardo dolce di Marco.

"Su forza usciamo da qui! Devo assolutamente farmi una doccia" Francesca, dopo essersi cambiata, raggiunse l'ingresso, seguita da me e dall'altro ballerino.

"Concordo con te: devi farti una doccia perché puzzi!" La derise Marco
"Anche tu non scherzi Marco" lo presi in giro a mia volta.
"Cosa?! Non é vero io non puzzo" si difese
"E invece si" rispondemmo contemporaneamente io e Francesca, mentre uscivamo dall'Accademia.

"Ronnie vuoi un passaggio?" Marco mi domandò gentilmente, mentre Francesca se ne era già andata.
"Non serve: sono con amici, ma grazie mille!" Lo ringraziai per l'invito per poi salutarlo.

Vidi in lontananza la macchina di Federico e mi affrettai a raggiungerla.
Quando ero quasi vicina, mi accorsi della presenza di Juan, Gonzalo e infine di Paulo, seduti sui sedili posteriori.
Misi il borsone nel bagagliaio e lentamente mi avvicinai alla portiera.

Sentivo le mani tremarmi leggermente a causa della presenza di Paulo.
La notte precedente non avevo dormito a causa sua e di quel bacio.
Tutta la notte ero stata tormentata da innumerevoli domande legate a quello che era successo e in quel momento, vedendo il calciatore, le domande tornarono a perseguitarmi 

Perché mi ha baciata?

Come mi comporto adesso?

E lui? Come si comporterà adesso?

Ha significato qualcosa quel bacio?

Perché il mio cuore non smette di battere così velocemente?

Scossi la testa, scacciando quelle domande senza alcuna risposta per poi salire in auto.

"Buongiorno a tutti" salutai i vari calciatori, senza però voltarmi verso di loro, non volendo incrociare lo sguardo di Paulo.

"Tutto bene le prove nanerottola?" Mi domandò Juan, mentre da dietro iniziò a tirarmi pizzicotti.

Ho fatto schifo tutto il tempo

"Sì tutto bene.. ma la vuoi smettere?" Lo rimproverai voltandomi e allontanando con poca delicatezza le sue mani da me.
Velocemente ritornai nella mia posizione senza alzare lo sguardo verso gli altri due giocatori seduti vicino a Cuadrado.

Ventun volte teWhere stories live. Discover now