Capitolo 30

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Abbracciami e tienimi stretta
tra le tue braccia che mi fanno da scudo
per questo mondo di mostri.

La vita é piena di scelte.

Ogni istante che viviamo é ricco di decisioni da prendere.
Alcune piccole, quasi insignificanti, come scegliere cosa indossare alla mattina o cosa cucinare per pranzo.
Altre invece sono delle scelte importanti, scelte che inevitabilmente ti cambiano.
Cambiano la tua vita; non puoi farci niente: solo scegliere.
Ma quanto puó essere difficile scegliere?
Quanto é difficile sapere che in un modo o nell'altro dovrai rinunciare a qualcosa?

Come si puó scegliere a cosa rinunciare? Come si può decidere senza perdere niente?

La risposta la sapevo: non potevo

Ma io non volevo

Sogni o amore?

Questo era il dilemma, altro che Amleto

A quale delle due dovevo rinunciare?
Perché si, non era questione di cosa potessi conquistare, ma di rinunciare.

Rinunciare ad una grande occasione che poteva ripagare i duri sforzi di molti anni?
O rinunciare a qualcosa che era arrivato all'improvviso scombussolando ogni mia certezza?

Le mie certezze

Quando ero arrivata in questa città sapevo esattamente cosa dovevo fare; ero convinta della strada che dovevo percorrere, ma soprattutto sapevo perfettamente chi ero. Lo ero prima di incontrare Paulo

Paulo..

Con il suo arrivo avevo capito, avevo compreso che io non sapevo chi fossi, non l'avevo mai saputo.

Erano passate alcune settimane da quando quella notte si era dichiarato ed ogni giorno da allora avevo vissuto con un sorriso ed una felicità che non credevo possibile avere.

Dio quanto lo amo

"Piccola ci sei?" la voce di Dybala mi riportò alla realtà scuotendomi delicatamente un braccio.

"Si certo!" risposi subito sorridendogli cercando di mascherare il più possibile ogni mia preoccupazione.

"Stavi guardando il vuoto, persa nei tuoi pensieri: mi devo preoccupare?" insistette

"Sto bene argentino" lo rassicurai lasciandogli un piccolo bacio sulla guancia per poi, insieme, aspettare che gli altri arrivassero.

"Stavo pensando.." lo interruppi subito: "Ah perchè tu pensi?" domandai serissima

"Scema - mi spinse leggermente - appena torno dalla trasferta mi concederesti un appuntamento?"

"Mmm prima devo controllare la mia agenda" lo informai mentre lui mi si avvicinava, azzerando la distanza tra i nostri corpi: "Ah si?" mi chiese ridacchiando

"Si! Sono una donna importante e molto richiesta" lo informai con aria altezzosa, mentre mettevo le mie mani sul suo petto.

"Quindi signorina 'importante e molto richiesta' riuscirà a trovare un piccolo spazietto per me?"

"Vedrò che posso fare, ma non le assicuro niente signore!"

"Nel caso la rapirò e la porterò via con me" un ghigno si dipinse sul suo volto

"Ma lei è un pazzo!" lo presi in giro

"E' quello che succede frequentando una pazza come lei, signorina" mi rispose con lo stesso tono divertito

"Ma smettila!" tirai un pugno sul suo petto facendolo indietreggiare di un passo mentre ridacchiava per la mia reazione.

"Quando arrivano i ragazzi?" domandai non vedendoli arrivare e sbuffai quando Paulo alzò le spalle.

Ventun volte teWhere stories live. Discover now