Capitolo 9

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Da soli si diventa più forti,
in due un po' più felici

'Cla..Claudio mi senti?'

Salì le scale per cercare una stanza libera, lontano da tutto il chiasso prodotto da questa festa.

'Che succede? Ronnie stai bene?' mio fratello mi richiamava dall'altra parte del telefono.

Mi feci largo tra le numerose coppie che si baciavano e si strusciavano tra di loro.

'Ronnie che sta succedendo?'

'Cla voi dove siete?'  ignorai la domanda di mio fratello

Finalmente trovai una camera libera in cui rifugiarmi: la musica non era più così assordante quindi mi risultò più semplice parlare al telefono.

Tirai un sospiro di sollievo.

'Ronnie dimmi cosa sta succedendo' insistette ancora Claudio

Mi morsi il labbro inferiore e riflettei su cosa dirgli mentre le mie mani non smettevano di tremare: chiusi gli occhi quando le immagini di quello che era successo quella sera si insinuarono nella mia mente.

Cercai con lo sguardo Francesca: dove cavolo si era cacciata?

L'odore dell'alcol era davvero troppo, molta gente si divertiva a bere numerose bottiglie di vodka, in un angolo del salotto dei ragazzi passavano il tempo a fumare erba, mentre altri si affrettavano ad accaparrarsi le stanze da letto. 

Perchè ero venuta a quella stupida festa?

"Scusate..permesso..scusate" mi feci spazio tra la folla fino a quando una mano afferrò con forza il mio polso: mi girai di scatto trovando a pochi centimetri da me un ragazzo decisamente ubriaco e fatto

"Ehy bambola" una smorfia di disgusto si formò sul mio volto mentre cercavo di sfuggire dalla sua presa.

"Lasciami stare coglione" cercai di allontanarmi da lui, ma la sua presa si fece più salda.

Mi spinse contro il muro mentre mi sussurrò: "Prima ci divertiamo un po'" mi accarezzò rudemente la pelle e mi lasciò umidi baci sul collo.

Cercai di scappare, ma il ragazzo mi schiacciava con il suo corpo; le sue mani scivolavano sotto la mia maglietta mentre provava a baciarmi.

Chiesi aiuto ma, con il volume alto della musica, nessuno mi sentiva.

"Sei molto bella" mi strinse più a se.

Con tutta la forza che avevo lo spinsi lontano da me, mi allontanai velocemente ma la sua mano, ben presto, mi strinse nuovamente il polso.

Un piccolo gemito di dolore uscì dalle mie labbra: la sua presa diventava sempre più forte e dolorosa: "Tu non vai da nessuna parte bambola" un ghigno si formò sulle sue labbra, mi strinse la mascella mentre si avvicinava al mio volto.  

Premette il suo corpo contro il mio mentre si diregeva al piano superiore.

Per fortuna dei ragazzi, intenti a baciarsi, lo urtarono involontariamente: il ragazzo già barcollante perse l'equilibrio cadendo a terra; ne approfittai per correre il più lontano possibile da lui.

'Ronnie?!' mio fratello urlava cercando di attirare la mia attenzione

'Cla voglio andarmene da questa stupida festa' sbottai infine 'Dove siete?'

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora