Capitolo 43

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Baciami i sorrisi
che solo tu sai creare

"Ma quando arrivano?! Sono in ritardo!" Federico si lamentava mentre sedette di fianco a me sul cofano della sua macchina

"Arriveranno" dissi distrattamente mentre mi guardavo intorno

"Ti hanno chiamato?" chiese speranzoso fino a quando scossi la testa negativamente

"Che idioti!" imprecò stanco

"Invece di continuare a lamentarti, perchè non ti guardi un po' in giro e mi chiami quando li vedi? Grazie, sempre disponibile" gli diedi una pacca sulla spalla per poi sdraiarmi sul cofano e chiudere gli occhi cercando, così, di riposare un po'.

Io e Bernardeschi eravamo già da un'ora nel parcheggio dell'aeroporto ad aspettare che i due bianconeri argentini arrivassero. 

Passarono altri dieci minuti in completo silenzio spezzato solo da Federico che, scuotendomi delicatamente un braccio, mi disse: "C'è una certa persona che si sta avvicinando e non smette di fissarti" 

"Che cosa stai dicendo?" borbottai mettendomi a sedere e seguendo la direzione del suo sguardo: un enorme sorriso si dipinse sul mio viso quando vidi, qualche metro più avanti, Dybala e Higuain che si stavano avvicinando.

Con un piccolo salto, scesi dal cofano dell'auto e mi avvicinai velocemente a Paulo, il quale sorridendomi aprì le braccia incitandomi ad andargli incontro.

Una volta raggiunto, mi fiondai tra le sue braccia, le quali prontamente mi strinsero forte a sé: nascosi il viso nell'incavo del suo collo, mentre la Joya mi lasciava dei piccoli baci tra i capelli.

Eravamo stati lontani per una sola settimana, ma a me sembrava fosse trascorso molto più tempo; mi era mancato tutto di lui: i suoi abbracci, il suo profumo, il suo sorriso, le sue dolci parole, la sua risata e i suoi baci.

"Mi sei mancato argentino" gli sussurrai sul collo e il calciatore mi strinse più a sé

In seguito portò una mano sul mio viso accarezzandomi la guancia con il pollice, facendomi leggermente staccare dal suo corpo; posai il mio sguardo su i suoi occhi verdi, i quali mi guardavano assorti: "Dios mios quanto mi sei mancata" sorrisi alle sue parole e Paulo si affrettò a baciare con passione e dolcezza le mie labbra piegate in un sorriso.

Con un braccio attorno alla mia vita e una mano tra i miei capelli, Dybala mi spinse contro il suo petto approfondendo il bacio mentre io intrecciai le mie mani dietro al suo collo e mi alzai sulle punte.

"Mi dispiace interrompervi, ma siamo in ritardo con la tabella di marcia" tossì Bernardeschi interrompendo il nostro bacio

"Ma quanto mi mancava Berna?" Paulo mi sussurrò sarcasticamente sulle labbra facendomi ridacchiare

"Ti ho sentito e anche tu mi sei mancato Paulino" Federico mi spinse lontano dal calciatore argentino per salutarlo per bene

Alzai gli occhi al cielo per poi abbracciare Gonzalo: "Pipa! Mi sei mancato"

"Anche tu Ronnie" mi strinse forte a sé

"E' ora di andare forza!" Federico ci spinse tutti verso l'auto invitando i calciatori argentini a sbrigarsi a depositare le loro valigie nel bagagliaio.

Mi sedetti nei sedili posteriori insieme a Paulo, mentre Higuain occupò il posto di fianco al guidatore.

"Come mai così di fretta?" chiese il numero 9 della Juventus

"Sono già tutti arrivati, manchiamo solo noi" lo informai mentre Dybala, prendendomi per un braccio, mi attirò a se per poi stringermi tra le sue braccia

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