Capitolo 17

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Tu sei il vago confine
tra la fede e la cieca attesa

"Forza più energia! Siete fuori tempo! É questo il meglio che sapete fare?"

Mi concentrai sulla musica, ignorando le continue critiche dell'insegnante.

"Non vedete quanti movimenti sporchi fate?"

Ognuno dei ragazzi qui presente cercava di dare il massimo.

"Forza da capo! Continueremo fino a quando farete la coreografia in modo decente"

Cercai di riprendere fiato mentre tornavo nella posizione iniziale; tutti si prepararono e si concentrarono.
Ancora una volta l'insegnante fece ripartire la musica.

°°°

"Sono a casa!" Urlai buttando le scarpe da qualche parte in soggiorno.
"Sono in cucina!" La voce di mio fratello mi richiamò, mentre io lo raggiunsi.

"Ciao a tutti" entrai in cucina salutando il biondo, l'argentino e il Pipita; presi un bicchiere di succo e mi accomodai al tavolo insieme ai ragazzi.
"Come é andata?" Bevvi un po' per poi rispondere a Federico: "A parte le continue urla dell'insegnante, tutto bene. Avete gli allenamenti?"
"Fra un'ora" rispose Gonzalo guardando l'orologio appeso alla parete.

"Aspettavate qualcuno?" Domandò Paulo quando qualcuno bussò e mio fratello fu costretto ad alzarsi per andare ad aprire la porta. Alzai le spalle con indifferenza.

"Ronnie c'è Michael" il mio amico entrò in cucina sotto gli sguardi scocciati dei calciatori.
"Ciao baby, andiamo?" Sia sul volto di Paulo che quello di Claudio si disegnò una smorfia di disgusto dovuta al nomignolo.
Mi alzai di fretta per poi dire: "Arrivo subito"

Corsi in camera, lasciando Michael da solo con gli altri ragazzi: mi cambiai velocemente per raggiungere al più presto il mio amico prima che qualcuno commettesse un omicidio.

"Eccomi" esclamai entrando in cucina, Michael si alzò dalla sedia raggiungendomi: "Noi andiamo, ci vediamo più tardi!" Il ragazzo in parte a me uscì velocemente da casa mia per poi fiondarsi nel pick up.

"I tuoi amici mi odiano" rise mentre accendeva la macchina e io non potei che dargli ragione.

"Allora..dove si va?" Misi i piedi sul cruscotto per poi accendere la radio.

"Andiamo in un bar in centro" affermò osservandomi per pochi istanti prima di tornare a guardare la strada.
"Okay.. allora?" Michael mi guardò interrogativo: "allora cosa?"
"Mi hai chiesto di uscire perché dovevi dirmi qualcosa di importante, allora.. che cosa devi dirmi?" Mi spiegai meglio
"Ne parliamo dopo" rispose frettolosamente, annuì per poi perdermi ad ammirare il paesaggio.

°°°

"Che prendi?" Mi sedetti ad un tavolino nell'angolo davanti alle vetrate del bar.
"Cioccolata" risposi a Michael, il quale si avvicinò al bancone per ordinare. Mentre aspettavo che tornasse, controllai il telefono accorgendomi di un messaggio da parte di Paulo.

Paulo: Tutto bene?

Doveva essere agli allenamenti.

Io: Si tutto bene.. non dovresti allenarti?

Paulo: Mi mancavi..

Sorrisi involontariamente

Io: Ma quanto siamo dolci argentino

Paulo: Sei con quello?

Ignorò completamente il mio messaggio

Io: Non so chi sia quello

Ventun volte teWhere stories live. Discover now