Capitolo 11

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Se hai il potere di rendere
felice una persona, fallo
Il mondo ha bisogno 
dcose come queste

"Stasera andiamo tutti al locale: vieni anche tu scricciolo?"

Quel giorno gli allenamenti della squadra erano stati sospesi e così alcuni ragazzi erano venuti a casa nostra per passare un pomeriggio insieme.

"Biondo perchè mi fai questa domanda? Tanto anche se dico di no, mi trascinate con voi lo stesso" borbottai contro il numero 33, il quale sghignazzava insieme a Cuadrado, entrambi seduti sul divano.

"Piccola tanto ti divertirai" Paulo, seduto sulla mia poltrona, mi scompigliò i capelli mentre io, seduta sul pavimento tra le sue gambe, alzai la testa verso di lui per fargli la linguaccia.

"Che dolci che sono quei due piccioncini, vero Marione?" Mandzukic annuì con un ghigno alla parole di Higuain.

"Farò finta di non aver sentito" mio fratello si alzò e si diresse in cucina, evitando così i soliti discorsi dei ragazzi su me e l'argentino.

Decisi di lasciarli parlare, mentre io mi rilassai chiudendo gli occhi e godendomi il dolce tocco di Dybala che mi accarezzava le spalle; venni risvegliata dalla vibrazione del mio telefono

Chi osa disturbarmi in questo bellissimo momento?

Afferrai il telefono e aggrottai la fronte quando lessi il breve contenuto del messaggio

Ti sei già dimenticata di me Baby?

La presa di Paulo sulle mie spalle aumentò provocandomi un po' di dolore ma che ignorai

"Tutto bene piccola?" il tono di voce della Joya era basso e sembrava cercare di controllare la rabbia

"Si.. tutto bene" risposi distrattamente poiché troppo concentrata sul messaggio ricevuto

Baby.. C'è solo una persona che mi chiama così..

"Non ci credo!" mi accorsi di aver alzato un po' troppo la voce quando anche gli altri ragazzi smisero di parlare per poi puntare i loro sguardi su di me.

"Non può ess.." non finì la frase poiché la mia attenzione venne riportata sul mio telefono che stava iniziando a squillare, senza perdere tempo risposi

'Pronto?'

'Ciao Baby, da quanto tempo' avrei riconosciuto quella voce ovunque

'Michael!' saltai in piedi

"Michael?!" Paulo e Claudio, ritornato all'improvviso dalla cucina, domandarono contemporaneamente, ma io non riuscì a rispondere in quel momento.

'Allora non ti sei dimenticata di me!' potei sentire la sua risata dall'altro capo del telefono

'Come potrei dimenticarmi di te? Mi sei mancato' iniziai a muovermi per tutta la stanza sotto lo sguardo arrabbiato dell'argentino e di mio fratello e lo sguardo divertito degli altri idioti.

'Ci avrei scommesso, comunque volevo sentirti dato che è da quando sei partita per Torino che non ci sentiamo. Mi sono fatto dare il tuo nuovo numero, dato che hai cambiato cellulare. E poi volevo dirti che hai proprio una bella casa'

Portai una mano sulla fronte quando mi accorsi che aveva ragione: mi ero completamente dimenticato di lui

'Mi dispiace Michael: ho avuto tante cose da fare e..aspetta' mi interruppi quando riflettei sulle sue parole

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora