Capitolo 14

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Io e te insieme
contro il mondo intero

"Ti ha baciata?!" Il biondo, Gonzalo e Juan mi guardavano sorpresi ed euforici.

"Ma cosa urlate?" La gente seduta ai tavolini del bar si voltò verso di noi.

"Non hai risposto" mi rimproverò Gonzalo, annuì per poi nascondere il viso tra le mani quando i tre ragazzi iniziarono ad esultare e a fare le solite battutine idiote.

Ma perché sono venuta con loro?

Mi domandai mentre li osservavo ormai rassegnata dal loro comportamento. Eravamo venuti in questo bar per fare colazione insieme, prima di andare a Vinovo: avrei dovuto intuire che volevano solo sapere come fosse andato l'appuntamento.

"Ma non potevate chiederlo a Paulo?" Chiesi esausta dalle continue domande.
I tre calciatori si guardarono in modo complice: "In realtà l'abbiamo fatto" Juan mi guardava con un ghigno.
"Ma il tuo fidanzatino é arrossito e ha sorriso quando é arrivato alla parte della collinetta e non ha detto più niente" continuò Federico.

Ha sorriso ed è arrossito?

Venni riportata alla realtà dalla vibrazione del telefono, lo presi e quando lessi il messaggio sentì il cuore battere più velocemente.

Paulo: Buongiorno piccola, oggi vieni agli allenamenti?

Io: Buongiorno argentino, certo che ci vengo

Paulo: allora potrò vedere il tuo magnifico sorriso

Io: da dove viene tutta questa sdolcinatezza argentino?

Paulo: dico solo la verità.. ti va di venire a casa mia dopo gli allenamenti piccola?

Io: me ne pentirò argentino?

Paulo: non credo proprio

Io: allora accetto volentieri l'invito argentino

"Hai finito di parlare con Paulo? Sai siamo abbastanza in ritardo scricciolo" Berna mi richiamò per poi uscire di fretta dal bar.
Accelerai il passo per raggiungerlo una volta fuori dal negozio: "Non stavo parlando con lui" cercai di difendermi
"Non mentirmi scricciolo: non smettevi di sorridere e ti brillavano gli occhi" mi ribattè con un ghigno.
Sbuffai per poi salire sullo skate.
"Lo ami veramente eh?"
"Non dire cazzate biondo"
"Dico solo la verità: non ti ho mai visto così felice come da quando hai conosciuto Paulo..vedi anche adesso: ho nominato il suo nome e i tuoi occhi si sono illuminati. Credimi quando ti dico che anche lui prova le stesse emozioni"
"Ti ho detto che non mi piace" evitai il suo bel discorsino.
"Infatti io non ho detto che ti piace..io ho detto che lo ami"
"Da quando sei diventato Cupido?" Cercai di cambiare l'argomento.
"Modestamente" si vantò il biondo.

Raggiungemmo, con gli altri due ragazzi, Vinovo in pochi minuti. I calciatori si diressero verso gli spogliatoi, mentre io salì sugli spalti.

     °°°

Gli allenamenti procedevano bene: i ragazzi davano il massimo in vista della partita del giorno seguente contro l'Atalanta.

Ma quanto freddo fa?

Muovevo i piedi e le mani cercando di scaldarmi, ma la situazione non migliorava: mi alzai e mi diressi verso gli spogliatoi.
Percorsi diversi corridoi, dopo essermi quasi persa data la grandezza di quell'edificio, per poi raggiungere lo spogliatoio: entrai silenziosamente, controllando che non ci fosse nessuno. Cercai il borsone con le cose di mio fratello finché lo trovai su una panca insieme ad altri. Mi avvicinai e cercai una felpa da poter indossare.

Ventun volte teWhere stories live. Discover now