CAPITOLO 31

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Matthias Blake aveva appena terminato uno dei suoi passatempi preferiti: passare qualche ora in compagnia di qualche sua creatura sovrannaturale. Si stava per rivestire con abiti più consoni alla sua immagine quando qualcuno bussò alla porta della sua camera.

Cercò di ignorare quel rumore ancora per qualche attimo. Voleva godersi a fondo quello che aveva appena fatto e soprattutto ancora persisteva in lui l'attimo di piacere che seguiva un rapporto sessuale.

Lasciò vagare lo sguardo sulla stanza, profondamente asettica, proprio come piaceva a lui e raggiunse svogliatamente l'armadio ricolmo di abiti. Quando lo aprì, storse il naso.

Non c'era nulla in quei vestiti che lo rappresentava realmente. Giacche eleganti e firmate, cravatte costose quanto un computer di ultima generazione e cosa che ancor più odiava: scarpe lucide che gli conferivano quell'aria tanto altolocata.

Senza esitare afferrò un completo e svogliatamente iniziò ad indossarlo. Non avrebbe messo l'intimo, così, per sfregio personale alla società a cui doveva affacciarsi con la sua migliore delle maschere.

Non appena fu vestito di tutto punto, si fissò allo specchio con un misto tra il disgusto e il piacevole divertimento. In fondo, lo divertiva fingersi qualcuno che non era.

Si sistemò con un tocco di gel i corti capelli castani, sempre immacolati come la sua figura e tornò a fissarsi. Gli occhi neri che venivano rinfacciati dalla superficie dello specchio gli trasmettevano quel senso d'inquietudine che spesso lo accompagnava durante tutta la giornata

Essere costretto a mantenere rapporti civili con gente totalmente estranea alle sue passioni illegali lo portava quasi a chiudersi a riccio.

E quando c'erano giorni che non poteva sfogare la sua vera natura, una volta che scendeva nelle segrete, tutti i suoi sovrannaturali sapevano bene che sarebbe stato ancora peggio per loro. A volte fingersi qualcun altro gli stava stretto.

Alla porta bussarono nuovamente.

Matthias roteò gli occhi al cielo e sorrise per un'ultima volta alla propria immagine. Era un affascinante e rispettabile uomo d'affari. Nessuno avrebbe mai pensato che nel suo privato amasse le torture e le sevizie. Forse anche perché pochi se non rari soggetti erano a conoscenza dell'esistenza di creature sovrannaturali che gironzolavano a spasso per il mondo camuffandosi tra gli umani con discrezione.

Si spostò per la stanza raggiungendo la porta, dipinta in viso una delle sue espressioni più spietate. Il domestico che fu vittima di quello sguardo, chinò il capo con timore. «Mister Blake... suo padre le è venuto in visita.»

Oh, no... che gran seccatura.

Suo padre non andava mai a trovarlo senza giusta motivazione. E spesso questa motivazione riguardava il loro illecito passatempo.

Matthias si strofinò le mani pregustando la conversazione. Si augurava vivamente che fosse qualcosa di sconveniente, come la morte prematura di qualche creatura del padre che inevitabilmente ne avrebbe assottigliato le fila della collezione.

Il loro, era un gioco senza regole.

«Ricevilo pure. Arrivo.»

Il maggiordomo si defilò con piacere, la compagnia dei Blake lo metteva sempre a disagio. Questo era uno dei tanti incomodi che comportava lavorare per loro, il resto del personale non era poi così tanto distante dal suo malessere in presenza dei padroni. Oltretutto i Blake esigevano una rigida etichetta professionale da mantenere durante tutto il proprio turno, dove pretendevano un asservimento totale.

Matthias scese al piano di sotto con svogliata rassegnazione. Veder il padre lo avrebbe certamente messo di cattivo umore e quella mattina, che era iniziata così bene, era un peccato sprecarla in futili discussioni.

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