Prologo: «Lo farò un giorno, con calma.»

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«Ho deciso che parto, me ne vado via da questo posto che opprime le mie capacità intellettuali,» sospirò Zayn, guardandosi attorno con fare demotivato.

L'ennesimo esame di geografia era andato male, ma la verità era che lui non era molto portato per lo studio. Pensava, altresì, che fosse una perdita di tempo occupare la scrivania per studiare; in genere, Zayn la usava per suonare. Poggiava la pianola, sulla scrivania, e creare melodie dettate unicamente dalla sua fantasia momentanea. Pertanto, l'idea di dover aprire un libro, cercare la pagina che gli "interessasse", leggere e sottolineare le cose più importanti per poi rileggere solo quelle, lo stressava già. Generalmente preferiva che il tempo passasse inesorabile e, soprattutto, che la scuola finisse così com'era cominciata.

«E dove vorresti andare?» Gli domandò Niall, girandosi a guardarlo.

«Burundi, Tunisia.»

Il biondo alzò gli occhi al cielo, grattandosi subito dopo la testa con frustrazione. Zayn era un caso disperato; se gli avessero chiesto con quali mari confinasse la sua nazione, avrebbe tirato fuori il Mediterraneo probabilmente. «Amico, no!» Esclamò. «Il Burundi si trova in Africa! Sta vicino al Congo, alla Tanzania e la Tunisia non c'entra proprio niente.»

«Va beh, è la stessa cosa.» Zayn, snervato dal suo essere puntiglioso, con un gesto della mano gli indicò di lasciar perdere. «Quanto sei rompi palle! Ovunque il Burundi sia, ci andrò e mi metterò a piantare patate. Avrò sicuramente più successo di quanto io non lo abbia qua.»

Avanzarono di qualche passo in quello che era il giardino dell'Università, fino a che non trovarono le restante parte del loro gruppo che ciondolava ai piedi di un albero. Harry, delicato e attento a non sporcarsi mai come al solito, aveva steso un telo e ci si era accomodato sopra; Liam, invece, si accontentava del suo zaino per non toccare terreno; Louis, al contrario di tutti gli altri, se ne fregava altamente distendendosi a terra. «Il solito animale,» commentò Zayn una volta vicino abbastanza a loro, mentre gli altri lo guardavano ridendo.

«Cosa volete? Mi piace stare a contatto diretto con la natura,» si giustificò Louis sentendosi preso in causa, tenendo gli occhi chiusi e un'espressione dura a dipingergli il volto.

«Ammirevole, ma se continui a stare accanto ad un formicaio non credo che andrà bene a lungo.» Zayn accese una sigaretta e cominciò a fumare.

«Intanto posso dirti che sento puzza di fumo ed il formicaio sta là, fermo.»

«Ti svelo un segreto: se il formicaio sta là, fermo come dici tu, le formiche invece camminano, si spostano, si muovono.» Rispose Harry, con fare serio.

Louis spalancò gli occhi, tirandosi immediatamente su con la schiena. Si alzò per stendersi di qualche metro più avanti, proprio accanto a Zayn. Dopo essersi accomodato, batté la mano sulla schiena dello stesso. «Zayn, passami una sigaretta per favore.»

«Non posso,» gli rispose e il suo amico lo guardò male. «Inquineresti la Terra con odori sospetti ed io mi renderei complice del misfatto.»

«Zayn... ora!»

Il moro scoppiò a ridere; con la delicatezza che lo contraddistingueva da sempre, gli lanciò il pacchetto colpendolo sul petto. Louis lo ringraziò, mentre gli altri tre commentavano qualsiasi ragazza gli passasse accanto.

Si conoscevano da tanto tempo, loro cinque. Avevano iniziato insieme il percorso universitario, ma frequentando istituti diversi. Gli edifici campeggiavano uno accanto all'altro formando un cerchio, entro il quale vi era il giardino su cui si rilassavano e che li accomunava tutti.

Liam s'interessava di storia e gli piaceva essere informato su qualunque cosa concernesse la psicologia. Anche perché, con persone come quelle che frequentava giornalmente, ce n'era bisogno. Niall frequentava l'università innanzitutto per Amber Barnes, la ragazza di cui era innamorato sebbene lo negasse fortemente e che "casualmente" seguiva il suo stesso corso, poi per la colazione al bar che era buonissima ed infine per la giurisprudenza. Sosteneva che il destino aveva voluto che loro due, lui e Amber, fossero interessati alle stesse materie; ma se fosse stato sincero avrebbe ammesso che, prima d'iscriversi, aveva indagato su Facebook - tramite commenti sotto un post pubblicato dalla stessa - riguardo la facoltà che avrebbe frequentato. I suoi amici lo avevano capito - dopotutto, non era difficile leggere nei suoi occhi e ipotizzare cosa gli facesse battere il cuore, visto che "casualmente", al bar in cui faceva colazione, si sedeva al tavolo di fianco a lei ogni volta - ma tacevano, in quanto era decisamente più divertente vederlo impegnato a mentire, anziché dirgli quanto fosse palese il suo interesse per Amber. Harry era amante dell'arte, della pittura e della scultura e della moda; a lui piaceva cambiare stile ogni qualvolta lo desiderasse, non s'identificava nello stile hippy ma al momento gli interessava in particolar modo quello. Tra l'altro, in Università faceva strage di cuori senza impegnarsi: a lui non interessava fidanzarsi, gli piaceva l'idea che piacesse in generale. Louis, invece, studiava perché era stato costretto dalle donne della sua famiglia; cinque o sei quante fossero erano troppe anche per lui, che combatteva col solo aiuto di suo padre. Non avrebbe potuto vincere la battaglia, figuriamoci la guerra. Zayn, mosso dal senso del dovere - nonostante dentro si lacerasse all'idea di dover studiare - e costretto anch'egli da sua madre, aveva optato per zoologia. A lui gli animali piacevano molto più delle persone anche se frequentare giornalmente le lezioni non lo emozionava, ma non aveva ancora trovato lavoro e di rimanere a casa a poltrire non gli andava. Lui era entrato nell'ottica dell'artista, puntava a qualcosa di grande e ci stava lavorando assieme ai suoi amici; sapeva che, un giorno non lontano da quello, i sacrifici che stavano facendo li avrebbero ripagati di tutto. Neanche lui gradiva fidanzarsi, così come Harry; in Università la maggior parte delle ragazze erano disposte a fare qualsiasi cosa pur di uscire anche solo una volta con lui e sapeva di piacere, sapeva quali punti deboli sfiorare con le ragazze e li sapeva usare bene. Quindi, se avesse voluto scopare con qualcuna di loro, lo avrebbe fatto senza dover avanzare una relazione d'amore fittizia e indesiderata.

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