One month later

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Un mese dopo.

«Sei cianotica, tesoro, ti senti bene?» chiese Trisha, fermandosi dallo sciacquare le posate da poco utilizzate per il pranzo.

«Sì... è che mi sento strana, ho lo stomaco in subbuglio e - come avrai sicuramente notato - non ho mangiato tanto, non capita mai».

Zayn posò il cellulare sul tavolo e abbracciò la sua fidanzata baciandole la fronte. La vedeva sempre più bella, anche se si era accorto che qualcosa fosse cambiato in lei. Il suo chiudersi in bagno ogni tre per due, il suo essere tutto d'un tratto schizzinosa riguardo il cibo. Erano atteggiamenti che non si spiegava e che trovava estremamente insoliti, se si parlava di lei.

«Da quanto ti succede?» la madre del moro supponeva qualcosa, ma non azzardò a palesarlo perché, da un lato, sperava che non fosse come pensava. «Perché non ne hai parlato subito?»

«Da una settimana. All'inizio pensavo fosse virus intestinale, ma un virus non dura così tanto».

«Dai di stomaco, Apple?» chiese ancora, Trisha, asciugandosi le mani.

Apple ci pensò su, prima di rispondere: non voleva che Zayn ascoltasse la conversazione, ma allo stesso tempo non le andava che fosse estraneo al problema. Perciò prese un respiro profondo e annuì: «Più volte al giorno».

Il moro - che non stava capendo niente, come al solito - la strinse a sé e «Avrai mangiato qualcosa che ti ha fatto male, che ne dici se andiamo dal dottore un giorno di questi?» le chiese, guardandola negli occhi.

«Permettimi di visitarla, Zayn» intervenne Trisha, avanzando verso di loro. «Ho un rapporto di confidenza con lei e non dovrebbe spendere soldi».

Il moro alzò un sopracciglio mentre Apple li guardava entrambi, un po' stralunata dal mal di stomaco che cresceva sempre di più in lei.

«Che c'entri tu...» parlò lui. «...sei una ginecologa».

Trisha sospirò e «È solo un controllo» rispose. «Non le farà male di certo».

I due ragazzi si guardarono a vicenda, poi portarono la loro attenzione su Trisha ed Apple sorrise annuendo: «Va bene, dimmi quando».

-

«Ecco ciò che avete ordinato, ragazzi!» il cameriere posò davanti ad ogni singolo muso il dolce o la bevanda che avevano scelto per quell'aperitivo.

Apple aveva optato per una millefoglie alla crema di nocciole, la sua preferita, mentre Zayn un White Russian, così come gli altri, a parte Amber che si era data alla coca cola. Si erano incontrati nel pomeriggio per stare insieme dopo la scuola, chiacchierare del più e del meno. Ma per Apple non era facile neanche restare in piedi: le girava la testa, sentiva che le sue gambe stavano appesantendosi e non riusciva a capire cosa le prendesse.

«Hai pensato alla pressione?» commentò Louis. «Magari è troppo bassa o il contrario».

«La madre di Zayn dovrà controllarmi domani pomeriggio, ha detto che ci pensa lei» replicò Apple, mangiando un po' di dolce.

I ragazzi si guardarono a vicenda mentre Zayn, imbarazzato, l'accarezzava cercando di farla calmare.

«Ma... la madre di Zayn è una...»

«Sì, lo so, Louis» lo interruppe, il moro. «Mia madre è una ginecologa. Ma è solo un controllo, non fa mai male».

Il silenzio cadde su quella tavola imbandita di dolci e spumanti. Ognuno rimase a bocca aperta e non disse una parola, fino a quando Apple si alzò di scatto per dirigersi in bagno accompagnata da Zayn.

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now