The end

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Apple indossava un vestito rosa pesco che le accarezzava i piedi; quella mattina aveva optato per un'acconciatura molto semplice... dopotutto non era lei che si sarebbe sposata.

Si guardava allo specchio volteggiando per controllare che tutto fosse okay, ci teneva a quel matrimonio, sua cugina era la sorella che non aveva mai avuto. Perciò sorrise, toccandosi la collana che, quel giorno, aveva scelto d'indossare.

«Sei bellissima come sempre, di cosa ti stupisci?» entrò Zayn in camera. L'abbracciò da dietro, poggiandole il mento sulla spalla.

«Ho un brutto presentimento, Zayn...» sospirò Apple. «Non so cosa sia, ma so che qualcosa andrà male».

Il moro alzò gli occhi al cielo: Apple trasformava la cosa più semplice del mondo in probabile tragedia epica, in ogni luogo poteva essere commesso un sanguinoso omicidio, al mare chiunque poteva affogare nel peggiore dei modi. Diciamo che era pessimista... e neanche poco. E, i film thriller che amava vedere, probabilmente non è che l'aiutassero più di tanto.

«Ma cosa deve succedere, Mela?» le rispose, alzandosi con la schiena. Girò Apple dalla sua parte, quindi ora la guardava negli occhi stringendo le sue mani. «Stiamo andando al matrimonio di tua cugina, passeremo una giornata diversa dalle altre, faremo qualche foto e poi torneremo a casa. Ecco tutto» fece spallucce il moro, sorridendole. «Cerca di stare tranquilla, andrà bene».

Apple sospirò, arrendendosi all'idea che stava diventando catastrofica. Lei era un palloncino che pian piano si stava allontanando a causa del vento, ma Zayn – come sempre – l'aveva recuperato, salvandolo da eventuali calamità che l'avrebbero fatto scoppiare. Dove non arrivava l'una, arrivava l'altro. Era stato così sin dall'inizio, perché smentirsi proprio ora?

«Andiamo?» bisbigliò lei, staccandosi da Zayn.

«Sì, hai preso tutti gli aggeggi che usi per le due scimmiette?»

Apple annuì e «La loro borsa l'ho preparata anche prima della mia» risponde, grattandosi la fronte. «Ah, ecco, la mia!»

Acciuffò il suo cellulare, il portafoglio, le chiavi di casa e basta, perché la pochette non ammetteva che entrasse nient'altro nel suo interno. Era da cerimonia, ergo bisognava per forza fare una cernita di priorità.

Dopo aver controllato per l'ennesima volta che avessero tutto a portata di mano, Zayn ed Apple si misero in macchina legando le due "scimmiette" ermeticamente, roba che lei ebbe paura che non riuscissero a muoversi per quanto erano incaprettati al seggiolino.

Durante il viaggio Apple non parlò molto, si concentrò a guardare fuori dal finestrino e, ogni tanto, controllava che Anastasia e Michael stessero bene. Ma loro dormivano beati, non c'era niente che non andava. Tranne lei.

Si sentiva fuori luogo, per quanto tenesse a sua cugina e per quanto fosse felice per lei, sentiva qualcosa dentro di sé che le impediva di godersi la giornata. Non voleva dire a Zayn di tornare indietro, non poteva fasciarsi la testa con paranoie inutili che solo lei sapeva farsi. Ma sapeva che qualcosa di brutto sarebbe accaduto, partendo dal presupposto che ci sarebbero stati anche i suoi genitori. Quindi, anche solo per quello, si sentiva soffocare.

«Tutto bene, amore?» chiese Zayn e, come se riuscisse a leggerle nel pensiero, continuò: «Vuoi non andare? Andremo a trovarla quando tornerà dal viaggio di nozze, penso sia la stessa cosa».

«No che non lo è, Jav» rise lei, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Non ti preoccupare, sto bene».

Zayn si girò a guardarla, fu una frazione di secondo, poi appoggiò la sua mano sulla gamba di Apple, stringendola.

-

«Fai presto, Apple, siamo in ritardo!» gridò Zayn dalla macchina.

«Sì, non ti preoccupare» alzò gli occhi al cielo e continuò ad incamminarsi verso l'autogrill.

Doveva sciacquare il biberon dei bimbi, le era caduto in macchina e, per quanto potesse essere pulita, bisognava disinfettarlo.

Alzò il suo vestito con una mano per evitare d'inciampare, ci mancava solo quello. Già il tempo non prometteva bene, del suo umore non c'era neanche da parlarne. Perciò era meglio non correre rischi, se si poteva evitare.

Zayn la guardava dal finestrino, non voleva che andasse da sola, ma come potevano entrare tutti e quattro? Così, per non farla innervosire ulteriormente, aveva – a malincuore – lasciato che Apple sciacquasse quel maledetto biberon.

Picchiava le dita sulla portiera dell'auto, aveva il finestrino abbassato: ogni tanto Michael frignava, ma poi continuava a dormire come se non fosse successo niente. Anastasia era sveglia, guardava dal finestrino come sua madre, in un silenzio perpetuo. Zayn lanciò un'occhiata a entrambi e ghignò, chiedendosi come fosse possibile che, da due essere umani normalissimi, fossero usciti due diamanti simili.

Era incredibile, la vita. Riservava sorprese pazzesche, pensò.

Lanciò di nuovo un'occhiata alla sua fidanzata, ma non la vide più, successe tutto in una frazione di secondo: un boato, il fumo e la gente che correva ovunque.

Zayn scese di colpo dalla macchina e...

«APPLE!»



-

Buonasera, gioie.

Ebbene sì, qui finisce la nostra storia. Con un velo di mistero.

Non si sa esattamente cosa sia successo ad Apple ed io non so scrivere uno "spazio autrice" degno di nota, perciò mi fermerò qui.

Volevo ringraziarvi tutte, come sempre, dalla prima all'ultima.

Volevo ringraziare tutte le persone che hanno scelto la mia storia, posizionandola tra le tante bellissime della loro biblioteca.

Volevo ringraziare chi l'ha votata ogni singola volta per ogni singolo capitolo. E sono tanti, ragazze.

Volevo ringraziare chi l'ha commentata, dandomi anche spunti su come continuarla. Perché a volte le idee finivano, non volevo renderla banale (spero di esserci riuscita) e temporeggiavo, poi leggevo qualche commento e la fantasia tornava viva.

Insomma, volevo ringraziare tutte voi che mi siete state vicino in questo percorso. Io l'ho vissuta, io ero sia Apple che Zayn, ho provato a mettermi nei panni dei protagonisti chiedendomi ogni volta cosa avrei fatto, come avrei risposto se fossi stata al posto loro.

Spero che vi abbia "emozionate" quanto possibile, come mi sono "emozionata" io. Spero di avervi trasmesso qualcosa, che sia stupore, gioia o tristezza.

Questa è stata la mia prima storia, quella che ho scritto partendo dal nulla, cercando di farmi strada in questo Wattpad pieno di autrici meravigliose.

Spero di avervi lasciato qualcosa nel cuore, per me Apple e Zayn sono stati importanti e spero che lo siano stati anche un po' per voi. E spero anche che mi seguirete ancora, perché ho deciso di continuarla.

Non sarà un sequel molto lungo, non voglio dilungarmi in stupidaggini come ho fatto stavolta, dando voci a personaggi che potevo benissimo evitare di far esistere ancora.

Però, se vorrete, tra qualche giorno sarò pronta. Pronta a continuare questo viaggio con voi. Chiarendovi, una volta per tutte, la situazione di Apple. E anche quella di Zayn, magari, facendo parlare loro in prima persona.

Detto ciò, vi mando un bacio enorme. Un abbraccio fortissimo. Una stretta sincera.

Vi voglio bene perché non mi avete "abbandonata" mai, neanche nei lunghissimi ritardi di pubblicazione.

Per qualsiasi cosa mi trovate qui: sia su instagram, sia su twitter come "overgioyed".

Perciò, come si dice in questi casi... alla prossima?


Buona vita, gioie.

Giorgia

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now