Larry?

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«Chi sta chiamando Niall?» chiese Zayn.

«Io» alzò la mano Harry, tenendo il telefono attaccato all'orecchio.

«Perfetto, io chiamo Liam» ribatté il moro.

Cercò il numero in rubrica e avviò la chiamata aspettando che gli rispondesse, ma di Payno nessuna notizia. Stessa cosa fece Harry: il telefono del biondo squillava praticamente a vuoto.

«A te ha risposto Niall?» domandò il moro, concludendo la chiamata.

Harry scosse la testa «Nulla» rispose, facendo spallucce. «L'altro ti ha risposto?»

«No, la voce automatica dice che è spento o irraggiungibile».

«Sarebbero dovuti venire insieme?» tossicchiò Apple, soffiandosi il naso per la centesima volta quel giorno.

«Esatto» annuì Louis. «Io ho provato a mandare loro un messaggio, ma credo non gli sia arrivato a nessuno dei due!»

«Qui c'è qualcosa che non quadra, Niall risponde sempre alle chiamate... perché ora non dovrebbe farlo» avanzò Harry, grattandosi il mento.

Zayn rimase in silenzio per minuti che sembrarono ore: non si capacitava del fatto che, nessuno dei due, riuscisse a rispondere a un cazzarola di telefono. Eppure era semplice, no? Non far preoccupare nessuno, avere il cellulare a portata di mano com'era sempre stato.

Pensò e ripensò tremila volte ai motivi per i quali loro non potessero rispondere o almeno fargli sapere in qualsiasi altro modo dove fossero e perché non stessero arrivando. Solo che non riusciva a pensare a nulla che non fosse un incidente, un rapimento. Ma quelle cose non accadevano più neanche nei film americani e poi, perché proprio loro e non Harry e Louis? Di base, anche loro erano arrivati a casa di Apple, rapitori a scatto ritardato!

«Sentite, facciamo una cosa...» propose Zayn, alzandosi dal letto. «Dividiamoci, cerchiamo in giro qualche probabile traccia prima di dare l'allarme».

«Berry? Sa di questa cosa?» chiese Louis, imitando il suo amico.

-

«Ho detto di no, Apple! Non puoi venire» Zayn si sistemò la giacca sulle spalle e prese le chiavi della macchina, infilandole nella tasca. Poi si tastò quelle dei jeans per cercare il suo iPhone, ma non lo trovò.

«Dove caz-»

«Cercavi questo?» sorrise beffarda, Apple, con Amber al suo fianco.

Zayn sospirò rumorosamente guardando il soffitto, poi si passò una mano tra i capelli frustrato. «Potresti ridarmi il cellulare, per favore?»

«Potresti portarci con te, per favore?» rispose lei, stringendo l'oggetto tra le mani.

«Apple, ascoltami...» il moro si avvicinò a lei e incominciò ad accarezzarle il volto. «Se ti succedesse qualcosa, non potrei mai perdonarmelo, capisci? Ho promesso a qualcuno che ti avrei protetta da chiunque o qualunque cosa e persona, non posso toppare in questo modo, non voglio metterti nei casini».

«A chi lo hai promesso?» chiese dubbiosa, Apple. «Ad ogni modo, sono sicura che non mi ci metterai, ti prego, facci venire».

Il moro la guardò sorridendo con sincerità, poi «Sei testarda, Mela» si grattò la fronte.

Non voleva trascinarla in quella situazione, già era complicato di suo, ci mancava solo lei.

«Zayn, sei pronto? Andiamo, dai» scese di corsa Harry, sistemandosi i capelli. Dopodiché fece la stessa cosa Louis.

Ci fu un momento di silenzio generale, tutti si girarono a guardarli e loro, sentendosi osservati, ricambiarono gli sguardi.

«C-che c'è?» avanzò Louis, arrossendo. «Avete avuto una visione?»

White Russian and Geography LessonsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora