Ananas!

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«Tatuarci cosa, scusami!» chiese interdetta Apple, sgranando gli occhi. «Tatuarci chi, soprattutto».

Tra lo sgomento di Harry, Liam, Niall e Louis, Amber sorrise, continuando a sorseggiare il suo solito frappè alla nocciola che prendeva sempre.

«Io e te, mela» alzò gli occhi al cielo, il moro. «Devo sempre spiegarti tutto».

«Beh sì, visto che stai decidendo anche per me, vorrei capirci qualcosa!»

«Allora, ti spiego» si girò verso di lei, dando le spalle ai suoi amici che, nonostante ciò, continuavano a non capire. «Io e te, abbrevierò in "noi", più tardi andremo a farci un tatuaggio insieme, okay? Hai presente quei cosi che hai sulla pelle e non vanno via neanche dopo quindici docce consecutive? Ecco, quelli, ne hai fatti abbastanza però, dovresti saperlo» l'ammonì, prendendo fiato. «Detto ciò, noi andremo insieme a disegnarci qualcosina sulla pelle che non se ne andrà più, nel bene o nel male. Capisci?»

Apple lo guardò allibita, poi lanciò uno sguardo ad Amber che le fece di riflesso un occhiolino, annuendo, facendole capire di dover lasciarsi andare come aveva detto.

Guardò Zayn fisso negli occhi: i suoi parlavano. Erano belli come il mare d'inverno, anche se del mare non avevano proprio niente. Erano profondi, intensi, e quasi non ebbe paura di sprofondarci rovinosamente dentro.

«Ma il tatuaggio è una cosa importante, anche impegnativa, Zayn» commentò balbettando. «Io non so se-»

«Lo so io però» annuì, girandosi di nuovo verso i suoi compagni. «Ho già prenotato e ci aspetta, penseremo lì a cosa disegnarci» fece spallucce e controllò qualche notifica sul suo iPhone, mentre Apple ancora non aveva realizzano a pieno le sue parole.

Zayn era convinto di ciò che stava facendo, i tatuaggi per lui erano importanti. Si era tatuato tutto ciò che per lui contava nella vita: amici, famiglia, passioni. E poi c'era lei, Apple, la ragazza che lo aveva in qualche modo stravolto.

Quando avevano fatto l'amore, si era sentito davvero invincibile. Non perché fosse riuscito a portarsela a letto, bensì aveva provato emozioni che non si sentiva addosso da tempo. Ansia, felicità, ma anche un po' paura. Di farle male fisicamente, che a lei potesse non piacere, che lui non fosse abbastanza. Essendo un tipo molto sicuro di se stesso, nel momento in cui ebbe ansia di non poter essere all'altezza, dentro di sé fece un passo indietro e si rese conto che Mela era davvero importante. Vederla stare bene con lui, sapere che lei stava bene grazie a lui, non poteva renderlo più felice di quanto già non fosse.

«Una rimpatriata in atto?» arrivò Josh, dando una pacca sulla spalla al moro che, ovviamente, alzò gli occhi al cielo sbuffando. «E tu, Zayn? Tutto vestito di nero... di chi è il funerale?» rise solo lui della sua stessa battuta, il che era già un tutto dire.

Il moro sorrise amaramente, poi «Stai attento che non sia il tuo, amico» rispose, infilando un coltello nella mela che avrebbe voluto mangiare Harry.

Josh diventò serio tutto d'un botto, poi si concentrò su Apple e le chiese «Come stai, mela?» sorridendo.

E Zayn non si arrabbiò tanto per la domanda in se, sapeva quanto fosse angosciante Josh quando voleva, ma Mela. Solo lui la chiamava così, i suoi amici okay, loro erano i suoi compagni di vita, il discorso filava liscio, erano una famiglia. Josh, a quanto pareva, non era compreso nella combriccola.

Harry notò il cipiglio del suo amico, gli fece segno di stare zitto mentre Louis, per sicurezza, lo prese sottobraccio. Liam e Niall si passarono le mani tra i capelli e si sussurrarono un: «Non andrà bene» sconfitto.

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now