Our secret tattoo

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«Quindi? E' stato come te lo immaginavi?»

Quando Apple aggiornava la sua migliore amica riguardo la sua vita sentimentale, lei sembrava essere sempre più emozionata di Apple stessa. Era divertente osservarle: la mora che parlava con tranquillità, fumando una sigaretta magari, la bionda che saltellava sul posto, felice di ciò che stava accadendo alla sua compagna di vita.

«Assolutamente sì» annuì Apple. «E, se possibile, anche meglio!»

«Ci credo bene...» ghignò Berry, scuotendo la testa. «Quale ragazza nella nostra scuola non vorrebbe farsi sbat-»

«Sì, okay, ho capito» la bloccò la mora, sapendo già cos'avrebbe detto.

«Che hai intenzione di fare, arrivati a questo punto? Sai di non poter tornare indietro, vero?»

«Sì, Ber!» annuì di nuovo, gettando il mozzicone di sigaretta nell'apposito contenitore. «Devo per forza andare avanti. Ma per me non sarà un sacrificio, anzi. Intendo che voglio lasciarmi andare e aspettare risposte dal destino senza forzare nulla».

«La penso come te» le sorrise, saltandole addosso e abbracciandola forte. «Sono felicissima per te, piccola».

Apple si sentiva completa ed effettivamente non le mancava nulla: la sua famiglia non era molto presente, ma infondo non lo era mai stata, quindi le cambiava poco; aveva una migliore amica presente e costante, non la lasciava mai, nemmeno un secondo; poteva dire di avere un bel fidanzato... e se non poteva chiamarlo tale, comunque stava frequentando un ragazzo che le invidiavano tutte; la scuola andava bene, a lei piacevano le materie e le lezioni che frequentava. Non le mancava nulla, solo un cane. Poi, la sua vita, sarebbe stata completa ancor di più.

«E Joel? Sei riuscita a scollartelo di torno?»

«No, Ber!» scosse la testa. «Ma prima o poi dovrà capire».

«Prima che Zayn gli metta le mani addosso, magari».

«Chi devo picchiare?» arrivò proprio in quel momento il moro, bello come il sole, vestito di nero come suo solito.

Skinny jeans neri strappati, maglia di cotone nera (rigorosamente a mezze maniche), stivaletto nero di camoscio e giacca di pelle... nera. Poi il suo ciuffo lo aveva tirato indietro con un po' di gel. E la barba era curatissima, sembrava scolpito.

Anche lui si sentiva diverso, cambiato, come se avesse finalmente uno scopo nella sua vita. Una meta. Qualcuno di cui prendersi cura.

Zayn appoggiò il suo braccio sulle spalle di Apple e le diede un bacio sulla fronte, sorridendole appena.

«Nessuno, stai calmo» ridacchiò la bionda, abbracciando Niall.

«Ahi!» gridò Liam, toccandosi la nuca. «Idiota, mi hai fatto male!»

«Avevi un insetto sul collo, volevi che ti mordesse? Sei un suicida?» Louis si risentì subito, incrociò le braccia al petto e lo guardò con aria di sfida.

«Non sono un suicida, Lou» alzò gli occhi al cielo, Payno. «Potevi fare più piano».

«Eh sì certo, la prossima volta ti accarezzo».

«Attento, potrebbe piacermi!» lo guardò con aria maliziosa, il suo amico.

Louis lanciò uno sguardo ad Harry e «Non mi sento proprio per questa cosa, Liam, sono sincero» rispose.

Tutti scoppiarono a ridere, Harry, sentendosi chiamato in causa, intervenne: «Per tante cose non sei pronto, Louis».

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White Russian and Geography LessonsOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz