All good things come to an end

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I ragazzi si erano riuniti per cercare insieme Niall e Liam. Secondo le indicazioni stradali dettate dalla mappa dell'iPhone, avrebbero impiegato trentasette minuti per arrivare. Non era lontano, anzi. Credevano peggio, da come aveva parlato la tizia del punto informazioni del ristorante...

«Mettiamo entrambi la mappa, ma tu stammi dietro, Zayn» parlò Louis. «Hai due ragazze a bordo, dobbiamo trovare una soluzione».

«Forse non avete capito! Il mio ragazzo è stato rapito da qualcuno, io non posso rimanere a casa! Vi ho promesso che non farò niente per mettervi in difficoltà, me ne starò buona al posto mio, ma non a casa» Amber parlò tutto d'un fiato, stringendo la mano di Apple come se quel gesto potesse convincere i ragazzi.

Loro si guardarono a vicenda, sospirando all'unisono, poi diedero il benestare anche se non ne erano convinti.

«Abbiamo già detto a Zayn che non creeremo casini e soprattutto non ci metteremo nei casini, però, vi prego, non estraniateci da questa storia» Apple quasi li pregò, stringendo tra le braccia Amber, singhiozzante.

Louis annuì e «Va bene, ma per l'amor di Dio, non sappiamo in che condizioni stiano, se siano soli o meno, quindi prima di parlare o muoverci contiamo tutti fino a dieci, okay?» gesticolò, guardando i suoi amici. «Zayn, può darsi che li troveremo a giocare a briscola o, che so, incaprettati a un paio di sedie. In qualsiasi caso, autocontrollo, per favore».

Il moro alzò gli occhi al cielo: non era sicuro del fatto che sarebbe riuscito a stare zitto davanti ad alcune ipotetiche situazioni, ma in quel momento annuì e salì in macchina, aspettando che Louis partisse.

«Mi raccomando, Zaynie».

«Vai, Boo, ti sto dietro» gli sorrise e l'altro ricambiò. «Voi siete pronte? Quando vedo qualcosa di strano vi avviso, abbassatevi più che potete».

«Okay, va bene» tirò su col naso Amber, affacciandosi al finestrino.

«Stai tranquilla, tesoro» Zayn si girò verso di lei, provando a rassicurarla poggiandole una mano sulla gamba. «Andrà bene, Niall è sveglio abbastanza, vedrai».

Amber gli strinse la mano e annuì, sorridendogli.

Poi Louis accese i motori, ma, prima di sfrecciare, abbassò di nuovo il finestrino: «Zayn, usa il telefono di Apple per la mappa, per qualsiasi cosa ti chiamo sul tuo» gli disse.

Il moro annuì e «Già fatto, vai, amico» rispose, mettendo in moto anche lui.

-

Alla radio passava la canzone di Ellie Goulding, "Lights". Ad Apple piaceva molto e, per tutto il viaggio, non fece altro che cantarla avanzando passi di ballo che neanche sapeva se esistessero o meno.

«And so I tell myself that I'll be strong and dreaming when they're gone, 'cause they're calling, calling, calling me home...» a lei si unirono a cantare anche Zayn ed Amber, peccato che lei scoppiò a piangere di nuovo dopo pochi secondi.

«Ber, perché non provi a dormire? Ti svegliamo noi appena arrivati, ti va?» propose il moro, che, ormai, non sapeva più come consolarla.

Non era molto pratico in quelle cose, ci stava provando, ma tutto aveva un limite. Anche se non pensava minimamente ai suoi amici, cioè, non pensava che fossero in pericolo insomma. Non poteva essere! Se ci fosse stato lui, okay: era un tipo che amava provocare, tanti schiaffi aveva ricevuto e tanti ne aveva presi. Ma Liam e Niall? Se in passato non ci fosse stato Liam, tutti e quattro sarebbero andati almeno una volta in galera (per motivi diversi, ma l'ebbrezza di essere rinchiusi l'avrebbero provata). E Niall, il suo unico pensiero era mangiare, figurarsi se si sarebbe mai immischiato con la malavita.

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