Romanian lessons

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«Zayn, ultima domanda, poi torniamo tutti a casa» decretò Apple, sistemandosi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. «I confini della Romania, quali sono?»

Il moro si passò una mano sul ciuffo e sospirò sconfitto. Il pomeriggio con Apple era passato molto lentamente, non perché non gradisse la sua presenza, ma perché avrebbe voluto fare tutto con lei, tranne che studiare.

La ragazza teneva poggiata sull'orecchio una matita che prendeva solo quando doveva "picchiare" Zayn perché sbagliava, ma lo faceva solo sorridere: credeva di avere in pugno la situazione quando lui era il più "forte" tra i due.

Zayn si lasciava fare di tutto, adorava vedere Apple concentrata ogni volta che faceva qualcosa. Anche il "picchiarlo" con la matita.

«Me lo hai chiesto tre volte nel giro di un'ora, possiamo cambiare domanda per favore?»

«No che non possiamo!» lo minacciò, Apple. «Parla, prima che ti metta le palle al posto delle tonsille».

Zayn inarcò le sopracciglia, la guardò per qualche secondo e poi scoppiò a ridere. Si portò le mani sulla pancia, si contorse dalle risa e lei seduta immobile, impassibile. Anche se avrebbe voluto imitarlo.

Era bello, quando rideva: i suoi bellissimi occhi color ambra si riducevano a due piccole fessure, infilava la lingua tra i  denti e arricciava il naso. Un dipinto.

«La smetti?» chiese lei, seria.

Zayn si asciugò le lacrime, ricomponendosi.

«Hai ragione, scusami. È che l'idea di te che maneggi il mio ca-»

«Okay Zayn, ho capito, non continuare!» ridacchiò Apple, pensando a quanto avesse cercato una risposta del genere.

«Anche se... devo ammettere che l'idea non mi dispiacerebbe» continuò il moro, sorridendole maliziosamente.

Nel momento in cui Zayn si morse le labbra, ad Apple parve di svenire. Perché, quelle labbra, se le immaginò su di lei. E non poteva, non in quel momento, non con lui davanti.

Rimase incantata per un po', poi tornò in sé e «Malik, i confini!» si schiarì la voce.

«Ungheria, Moldavia, Serbia, Bulgaria, Ucraina e Mar Nero».

«Bravo!» sorrise Apple.

«Me li hai fatti ripetere un centinaio di volte...» fece spallucce Zayn.

«Nel medioevo, quanti e quali principati esistevano in Romania?»

«Quello della Valacchia, principato di Moldova e Transilvania. Lo so, so tutto, possiamo andare a farci un giro ora?» quasi la pregò, Zayn.

Ed effettivamente erano le sette di sera, ormai. Avevano studiato tutto il tempo.

«Ho un'idea!» esordì Zayn, alzandosi di scatto dalla sedia. «Ti va di venire a cena fuori con me? Io e te, da soli! Poi vediamo se il resto del gruppo c'è, logico».

Fu Apple stavolta a inarcare le sopracciglia e non capire: una cena fuori? Da soli? A che pro?

«Va- va bene Zayn, ma... perché?»

«Piccola, non ti stuprerò per poi ammazzarti e nasconderti da qualche parte, tranquilla».

«Poteva sorgere questo pericolo?» Apple si alzò dalla sedia e incrociò le braccia al petto.

Zayn si avvicinò a lei con passo lento, poi «Se avessi voluto sbatterti come il faccio col mio telecomando quando non funziona, te l'avrei innanzitutto chiesto» le sussurrò all'orecchio, lei rabbrividì. Non per ciò che aveva detto, ma per il modo in cui lo aveva fatto.

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now