Baby food & little suits

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«Sì, signora, deve usare la palla...» bisbigliò il ginecologo, scrivendo su un foglio bianco i controlli che Apple avrebbe dovuto fare.

A quell'esclamazione, Zayn rimase un po' perplesso. Guardò Apple: lei era tranquilla, osservava ciò che il signor Pratt scriveva e non si curava minimamente di ciò che aveva appena detto. Poi posò il suo sguardo su di lui e, con fare innocente, chiese: «Deve usare la palla?».

«Esatto, signor Malik» secco.

Ma lui continuava a non capire di che palla si trattasse.

«Una donna in gravidanza, a mano a mano che avanza con i mesi, potrebbe aver problemi a sedersi su di una superficie dura...» gli spiegò Pratt, gesticolando.

«Sto notando, visto che... va beh, lasciamo perdere, continui pure».

«Perciò avrà bisogno di qualcosa di morbido su cui poggiarsi. Io personalmente glielo consiglio, aiuta a non far contrarre muscoli quali i reni e a non sentire il peso della pancia che crescerà sempre di più, ovviamente».

«E la palla ci aiuterebbe a...»

«Esatto, signor Malik, la palla».

Zayn rimase in silenzio, la sua fidanzata gli mandò un bacio e lui sorrise, stringendole forte la mano. Non aveva ancora capito di che palla parlasse e, quasi sicuramente, stava fraintendendo il discorso. Sperava che il ginecologo specificasse che palla servisse, senza doverglielo chiedere. Ma così non era stato. Perciò prese in mano la situazione e decise di girarci intorno.

«Serve una palla in particolare?» tentò. «Voglio dire, ce ne sono tante di palle, quale...»

Pratt alzò lo sguardo e «Abbiamo constatato che la signora è alta 1.60, perciò andrà bene una palla col diametro di 65 cm» fece spallucce, riprendendo a scrivere. «È una palla con una tecnologia anti scoppio, nel caso di buchi può sgonfiarsi, ma non si romperà mai. Nella kit troverete anche la pompa per gonfiarla».

Zayn deglutì: era un mese che non faceva l'amore con Apple, lei aveva paura che il bambino potesse farsi male in qualche modo, perciò stava evitando palesemente. Solo che per lui era complicato abituarsi a questi pochi ritmi, stava soffrendo. Se si fosse fermato a pensare che mancavano ancora otto mesi, sarebbe svenuto.

«La pompa?» chiese.

«Sì» annuì Pratt. «Per farla gonfiare».

«Con la pompa si gonfia tutto» ridacchiò, abbassando lo sguardo.

«Serve per favorire il posizionamento fetale perfetto, contrazioni e rilassamento saranno di gran lunga più agevolati e la progressione del travaglio, quando sarà» spiegò, guardando entrambi, Pratt. «Poi, se le interessa, serve anche per mantenere la linea dopo la gravidanza. Sa che un po' di cicca in più rimane sempre, no?» le sorrise.

«Oh no, di quello non m'interessa» Apple ricambiò il sorriso, guardando Zayn che prese parola riguardo una sua curiosità.

«Mi scusi, qual è il momento in cui è più rischioso fare l'amore? Sa, non vorremmo far male al bambino, ma capisce che nove mesi senza diventa una prigione» chiese sincero, ricevendo un'occhiata da parte della sua compagna.

Pratt rise, poi «Capisco, capisco perfettamente» rispose. «Durante il primo trimestre - ergo i primi tre mesi - è normale che la sua fidanzata non abbia voglia. Nausee, mal di stomaco, forze di stomaco potrebbero far crollare la libido. Non si preoccupi, dunque, è la prassi. Nel secondo invece, la donna gravida percepisce di più la voglia di fare l'amore, perciò può andare solo bene. Stessa cosa nel terzo trimestre, solo, una precisazione: è bene che la sua donna stia sopra e, nel caso non volesse, di lato. Mai forzare la pancia a stare in posizioni scomode».

Zayn, a quelle parole, tirò un sospiro di sollievo. Rispettava Apple e le sue volontà, d'altro canto neanche lui voleva che al bambino accadesse niente. Però aveva bisogno di stare in intimità con lei, di sentirla ancora sua più di quanto già non fosse. Aveva bisogno di fare ciò che avevano sempre fatto, con un minimo di attenzione in più, ma senza vietarli niente.
Sorrise, stringendo la mano di Apple e pensò a quanto fosse bello ciò che gli stava accadendo. Di punto in bianco, la sua vita aveva ripreso ad avere un senso. Ora aveva capito che non esisteva solo il nero, ma tanti altri colori. Forse non più belli, ma soddisfacenti.

«Quindi al bambino non fa male, giusto?» chiese conferma per non sbagliare.

«Giusto» annuì Pratt. «Vedete, il bambino è ben protetto dentro il sacco amniotico, non avverte nulla che possa disturbarlo o fargli male...» gesticolò rivolgendosi a entrambi. «Vi dirò di più, a volte si chiede ai futuri genitori di fare l'amore per stimolare le contrazioni, perciò non vi preoccupate. La sua gravidanza non è a rischio, tutto procede secondo i piani, potete fare ciò volete».

-

«Gli omogenizzati costano tantissimo, prendiamone una scatola nel frattempo, poi penseremo alle altre» fece spallucce Zayn, prendendo barattoli ovunque.

Apple si fermò a guardarlo e «Amore, mancano ancora otto mesi prima che nasca. Ad ogni modo, non potrà mangiarli subito. Quindi è inutile comprarli ora» lo fermò, prendendolo per un braccio.

«Ah, no?» chiese Zayn, confuso. «Non mangerà omogenizzati?»

«Sicuramente non una bistecca» rise, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Li mangerà, ma tra un anno! Dopo, molto dopo! Quando avrà quattro mesi, tipo».

Il moro prese un paio di barattoli alla volta e li sistemò sullo scaffale, quando «Andiamo a vedere le tutine?» esordì, trascinandola al piano di sopra del centro commerciale.

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now