Stacie

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«Ciò che hai da dire, puoi dirlo davanti a noi. Non abbiamo segreti e la cosa riguarda anche Niall e Liam, mi pare» Harry indicò rispettivamente i due ragazzi, continuando a masticare una gomma alla menta. Classico, quelle alla fragola un po' lo disgustavano.

Ci fu un momento di silenzio in cui Zayn e Josh non fecero altro che guardarsi a vicenda, in cui tutti rimasero zitti a fissare Josh aspettando una risposta che non tardò comunque ad arrivare.

«E va bene...» sospirò. «Volevo chiedervi scusa per ciò che è successo. Ve l'ho detto, non è colpa mia, Joel è mio fratello e mi sono sentito in dovere di aiutarlo. Non ho pensato a quanto fosse sbagliato, per-»

«Sai che niente di ciò che stai dicendo è giustificabile, non è vero?» Zayn lo interruppe, sistemandosi sulla sedia.

«Lo so» annuì, l'altro. «E so anche che chiedere scusa non risolverà i problemi».

«Ah, meno male, mi hai anticipato la risposta» Zayn sorrise falsamente. «Quindi ora che vuoi, a parte dar fiato alla bocca?»

«Volevo spiegarvi com'è andata la questione, se v'interessa...»

I cinque ragazzi si guardarono a vicenda, poi «A me sì, visto che c'ho rimesso le gambe per due settimane» commentò Liam, dando voce anche ai pensieri di Niall. «Vorrei capire se ne varrà la pena, ecco».

«Sicuramente no...» abbassò lo sguardo, Josh.

«Ah, perfetto».

«Però andrò io stesso a denunciarlo e-»

«Ed è un peccato, perché non mi fido più di te» sputò Niall. «Ti ho sempre difeso da tutti, Josh. Sono sempre stato dalla tua parte e tu che cosa hai fatto? Mi hai pugnalato alle spalle» fece spallucce. «Sono cose che non si fanno, andremo a denunciarlo noi».

«Sì, come volete. Mi spiace Niall, non so cos'altro dire».

«Come mai Liam e Niall? Cosa vi ha spinti a prendere loro?» chiese Harry.

«Perché Joel quasi temeva una reazione di Zayn, non è riuscito a beccare né te, né Louis e gli ultimi rimasti erano loro» finì, sospirando.

Gli altri si guardarono tutti a vicenda, ma poi gli sguardi si fermarono su Louis ed Harry. Nel gruppo, qualcosa si era già intuito da parecchio tempo, ma non capivano perché impiegassero così tanto per parlargli di una cosa che era piuttosto evidente anche agli alberi, ormai. E che, soprattutto, era normale.

«Una domanda: perché non riuscivano a beccarvi? Dov'eravate?» chiese Liam, alzando l'indice come a scuola.

«Con Apple e Zayn, perché Apple aveva la febbre e siamo andati a trovarla» fece spallucce Harry, guardandoli tutti.

«Mh...»

«Ad ogni modo, fate attenzione sia a Stacie che a Joel, stanno tramando qualcosa» Josh li avvisò, ma loro non ci credettero e scoppiarono a ridere.

«Ehi, cosa non hai capito della frase "non ci fidiamo di te", eh?» parlò Zayn.
«Sinceramente non me la sento di darti fiducia».

«Ah no?» ghignò Josh, arrabbiato. «Ti sei chiesto dove sia Apple in questo momento? Non è qui con te, strano! Eppure Amber c'è, sta vicino a Niall, mi pare».

Il moro si alzò di scatto e prese Josh per il colletto della maglia, issandolo quanto poteva.

«Ti giuro che se torcete un solo capello alla mia fidanzata, per voi sarà l'inferno sulla Terra» ringhiò ad un palmo dal suo viso.

Poi lo lasciò e, la prima cosa che fece, fu dire ad Amber di seguirlo. Il posto classico, quello meno sicuro, era il bagno delle donne. Così Zayn lasciò che Amber entrasse per controllare chi ci fosse, se sentisse la voce di Apple o qualcosa che potesse ricondurla a lei. Ma, da quel bagno, ne uscì sconfitta.

Procedettero verso l'aula di arte, l'ultima lezione che aveva avuto Apple era stata quella. Mentre Zayn camminava furioso come un toro, Amber cercava di chiamarla ma la segreteria telefonica l'avvisava che la mora non stava in un posto in cui prendeva.

Ad un tratto a Zayn venne in mente la biblioteca: Apple era solita andarci e, dopo aver controllato che nell'aula di arte non ci fosse nessuno, si diresse proprio lì.

Scesero le scale a chiocciola schivando chiunque gli passasse affianco, col fiato in gola percorsero il corridoio che separava i bagni sala biblioteca e, come un fulmine, spalancò la porta entrando.

Apple stava tenendo una discussione accesa con Stacie, effettivamente. La bionda sosteneva che Zayn stesse con lei solo perché le faceva pena, dopotutto era una ragazza semplice e poco fantasiosa che, ad un ragazzo, poteva annoiare a lungo andare. Erano faccia a faccia, mentre le sue amiche spalleggiavano Stacie, standole dietro come nei film americani.

«Mi fa ridere che ti sia portata dietro le tue adepte perché senza di loro la tua forza sarebbe pari a quella di un invertebrato» ghignò Apple, incrociando le braccia al petto.

«Io le mie argomentazioni ce le ho, tu?»

«Io ne ho sicuramente più di te, solo che non mi va di parlare con persone che per me valgono zero» fece spallucce la mora. «Volevi Joel e ringraziando il Cielo te lo sei preso, ci sono stata male ma adesso sto bene. Vivo il mio presente senza rompere le palle al prossimo e vorrei che il prossimo, in questo caso specifico sei tu, facesse la stessa cosa con me. È più difficile a dirsi, te lo assicuro».

Stacie alzò gli occhi al cielo e «Io vorrei invece che tu capissi che Zayn sta con te solo per beneficienza, sennò saresti sola come un cane con le paranoie che ti mangiano viva ogni giorno» parlò con la voce stridula che la caratterizzava.

«Io invece vorrei che te ne andassi a fanculo!» esclamò Zayn, avvicinandosi ad Apple. La mora stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne coprendosi le labbra con una mano. «In realtà farei beneficienza se mi fidanzassi con te: ma dove vai con quei capelli gonfi? Le scene-queen non esistono più da tanto tempo, sei fuori moda; e il vestito pieno di paillettes? Ti sembra il caso? Non siamo al carnevale di Rio e tu sembri una palla da discoteca stile anni '80. Per non parlare poi dei tacchi che fanno sembrare le tue gambe ancora più storte di quanto già non siano. E adesso, se permetti, io e la mia fidanzata andremo a mangiare insieme» le sorrise falsamente, poi poggiò un braccio sulle spalle di Apple attirandola a sé. Le diede un bacio in fronte, procedendo verso l'uscita.

Si girò di scatto, Zayn, guardando Stacie ancora ferma sul suo posto.

«Non è screditando gli altri che qualcuno ti amerà. Non essere invidiosa per questo, se ti comportassi un po' meno da bulla, probabilmente qualcuno ti noterebbe. E, soprattutto, se non ti vestissi come una MewMew in pensione, qualcuno non apprezzerebbe solo il tuo corpo. Pensaci!»

-

«Obbligo o verità, vi va?»

Zayn stava progettando un piano per far sì che i suoi amici palesassero il loro amore. Sapeva che sarebbe accaduto prima o poi, spontaneamente magari, ma lui voleva aiutare il tempo cercando di facilitargli la strada più che poteva.

«Adesso uno deve scegliere se fare la cosa che gli dirà l'altro o dire la verità sulla domanda che farà l'altro. Ci siamo?» spiegò, guardandoli tutti.

Cominciarono a giocare e si scoprirono parecchie cose che, fino a quel momento, per ovvi motivi, non erano state dette. Ci furono risposte emozionanti a volte, altre tristi, deludenti.

«Sei innamorato di Apple?» avevano chiesto a Zayn e lui non aveva potuto fare altro che dire la verità: sì, lo era. Perciò baci, carezze, abbracci.

Quando Zayn chiese ad Apple se davvero inizialmente aveva notato Harry, lei aveva risposto di sì. Perciò il moro si era rabbuiato per qualche secondo, poi la ragazza gli aveva spiegato che ora era la sua fidanzata, non le interessava di nessun altro. E glielo dimostrava, quindi altri baci, altri abbracci ed era ricominciato il gioco.

Quando venne il turno di Liam di fare una domanda a Louis, il tempo si fermò: «Tu ed Harry state insieme?».

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Belle anime, buongiorno!
Innanzitutto vi ringrazio per i messaggini carini, siete dolcissime e vi voglio tanto bene, vi ringrazio.
Seconda cosa: nel prossimo capitolo saprete la realtà di questi due soggetti e un altro mistero sarà risolto ahah
Arriviamo un po' alla fine di questa storia, purtroppo... e vabbè, vedremo come andrà a finire :) un bacione a tutte!

G

White Russian and Geography LessonsWhere stories live. Discover now