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Taehyung

Il giorno dopo, dopo aver preso in prestito dei vestiti di Jimin, siamo entrambi pronti per andare.

"Te lo ripeto Taehyung... Non devi fuggire. Altrimenti saranno guai grossi quando ti riprenderò" dice Jungkook, puntando un dito minaccioso contro di me.
Annuisco sbuffando.
"Lo so Jungkook. Ti ho già detto che non ho intenzione di scappare. Ora posso andare?" Domando, alzando gli occhi al cielo.
Jungkook mi scannerizza dalla testa ai piedi con i suoi occhi penetranti, prima di ridacchiare e avvicinarsi di più a me.

Prende il mio viso in una mano, facendo scorrere lo sguardo sulle mie labbra, per poi guardarmi negli occhi.
Sono sicuro che mi bacerà da un momento all'altro.
E perché la cosa non mi dispiace?
Ma Jungkook libera il mio viso e si allontana con uno sbuffo.
"Adesso vai, Jimin ti starà aspettando".

Inizio a scendere le scale, senza togliermi dalla testa le immagini di ciò che è appena successo.
Perché non mi ha baciato? Forse non voleva farlo? Me se fosse così perché si è avvicinato a tal punto, prima di tirarsi indietro?
E soprattutto, perché a me dovrebbe importare?

Scuoto la testa, per liberarmi dei pensieri e salto l'ultimo gradino entrando in salone.
Jimin mi aspetta seduto sul divano, e sorride non appena mi vede. Indossa un capello con la visiera nero, una felpa bianca e un jeans.
"Finalmente! Credevo ti fossi perso" ridacchia, alzandosi e venendo verso di me.
Sorrido, scrollando le spalle.
"Beh adesso sono qui".
Annuisce.
"Certo. Andiamo?"
Faccio cenno di si, e insieme usciamo fuori di casa.

💮💮💮

Dopo forse dieci minuti, arriviamo nel centro della città, con l'auto di Jimin.
Il viaggio è stato piacevole, abbiamo ascoltato musica a volume altissimo, con tutti e quattro i finestrini abbassati, ringrazio l'aria ancora calda dell'inizio di settembre, e mangiato qualcosa dalla scorta di cibo di Jimin nel cruscotto.

Jimin parcheggia l'auto vicino a un grande parco ed entrambi scendiamo.
"C'è un negozio che ti voglio far vedere. Ti piacerà sicuramente" mi dice, sorridendo e infilandosi le chiavi nella tasca dei jeans.
Annuisco, iniziando a camminare con lui per le vie trafficate e colme di gente.
È appagante camminare per la città dopo due giorni chiuso in casa.

"Eccolo qui" mi avvisa Jimin, fermandosi davanti a un negozio, a due piani a quanto pare.
Lancio un'occhiata all'insegna, ma il nome non mi è familiare.
Scrollo le spalle.
"Entriamo?" 
Jimin annuisce, precedendomi e correndo per le file di scaffali.

"Jimin, calmati" ridacchio, sotto lo sguardo infastidito di una commessa che guarda Jimin.
Lo raggiungo, dando un'occhiata anch'io ai vari capi d'abbigliamento.
"Il budget qual è?" Mi domanda Jimin.
"19106,33 won" *(15.000€)*.
Lui fa un fischio, ridacchiando.
"Cazzo! Hai tutti questi soldi per una semplice giornata di shopping? Allora è vero che sei ricco da far schifo" risponde ridendo.
Annuisco, ridendo a mia volta.

Girovaghiamo per il negozio, mentre Jimin prende alcuni capi da provare in camerino, sia per me che per lui.
Quando decide di aver preso abbastanza cose, saliamo al piano di sopra, dove si trovano i camerini.
Io entro per primo, provando un semplice jeans chiaro con sopra una maglia bianca e un giubbotto in pelle nero.
Sposto la tendina, uscendo nella piccola saletta e chiedendo un parere a Jimin.
"Wow, ma stai benissimo. E poi, complimenti alla mamma, fattelo dire".
Scuoto la testa, ridacchiando.
"Oh ma dai Jimin, smettila".

Rientro nel camerino, provandomi mille vestiti diversi, finché decido di comprare tutto.
Quando Jimin si alza, per indossare ciò che ha scelto, prendo il suo posto.
Lo guardo cambiarsi tante di quelle volte, che alla fine mi viene il mal di testa.
Anche lui decide di acquistare tutto, e scendiamo al piano di sotto per pagare.

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now