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Jungkook

Richiudo la valigia, sospirando.
Guardo Taehyung, che sonnecchia tranquillo sul divano.
Sorrido appena, avvicinandomi senza fare rumore.

Una volta accanto a lui, mi inginocchio sul tappeto, accanto alla sua testa.
Faccio scorrere lo sguardo sul suo viso sereno, poi alle braccia che stringono una delle mie felpe appallottolata.

Sospiro silenziosamente, allungando una mano verso la sua testa.
Passo le dita tra i suoi capelli morbidi, ora non più biondi come qualche mese fa.

"Jungkookie" sussurra Taehyung, con la voce impastata dal sonno.
Capisco che è sveglio anche se non ha ancora aperto gli occhi.
"Dormi, piccolo. Abbiamo ancora qualche ora prima di partire" gli dico, allontanando la mano da lui.

Per tutta risposta, Taehyung sbadiglia, arricciando il naso in una maniera adorabile, facendo risaltare quel suo piccolo neo tanto carino, per cui lo prendo sempre in giro.

Capisco che si è riaddormentato dal lieve russare.

Mi alzo, pulendomi le ginocchia.
È davvero presto.
Abbiamo il treno alle nove del mattino, e sono le cinque.
Non ho chiuso occhio stanotte, credo per l'agitazione della partenza e i troppi pensieri.

Perciò verso le tre e mezzo del mattino mi sono alzato dal letto, e come un piccolo bimbo, Taehyung mi si è incollato addosso, per questo ora lui sta dormendo sul divano.

Vengo distratto da un lieve bussare alla porta.
Sussulto.
Chi potrà mai essere a quest'ora?
Insomma, aspettiamo Jackson per le otto, dubito si presenti ora.

Già, Jackson.
Spero che all'ultimo minuto si spezzi qualche arto di notevole importanza, così da non poter più venire con noi.

Sbuffo, andando nell'ingresso, decidendo di aprire prima che quest'ospite indesiderato possa disturbare il sonno di Taehyung.

"Oh no, sei davvero tu" borbotto, vedendo Jackson sugli scalini d'ingresso, valigia alla mano e un cappello della Nike sulla testa.
"E chi altro sennò? Ho anticipato il mio arrivo. Sai com'è, l'insonnia".

Alzo gli occhi al cielo, spostandomi da parte per farlo entrare.
"Sta zitto. Taehyung dorme in salone" lo avverto, mentre Jackson lascia la valigia accanto alla porta ora chiusa.

"Mi offri qualcosa? Sto morendo di fame".
Alzo un sopracciglio, osservandolo.
"Non hai qualcosa da mangiare nella tua villa da dieci milioni?" Chiedo stizzito.
Che grande faccia di cazzo che è 'sto qui.

Jackson sbuffa, e senza degnarmi di un'occhiata, decide di andare per conto suo in cucina.
Ovviamente lo seguo, non si può mai sapere quali danni possa combinare.

Richiudo la porta della cucina, trovando Jackson che fruga nella dispensa.
"Serviti pure" dico sarcastico.
Lui si gira per guardarmi, con una merendina nella mano.
"Dov'è il piccoletto? Quello con un gran fondoschiena" chiede, sedendosi direttamente sul tavolo.

Ormai non voglio nemmeno più rimproverarlo.
E suppongo parli di Jimin, dato che se si rivolgesse così a Tae gli spaccherei in due quella faccia da culo che si ritrova.

"Jimin? Dorme, cosa che dovresti fare anche tu. A casa tua. Lontano di qui".
Incrocio le braccia al petto, sbuffando.
Ma lui non era quel tipo etero?

"Oh, ma come siamo scontrosi. Amico, rilassati. Non ti rubo Taehyung. Mi interessa il nanetto per ora".
Jackson tira un morso alla merendina, con aria compiaciuta.

"Perché tu lo sappia, è fidanzato. E se Yoongi lo venisse a sapere ti ficcherebbe un mitra dove non batte il sole, e dopo premerebbe il grilletto.  Non so se mi sono spiegato".
Fingo un sorriso, decidendo che tanto vale sedermi a mia volta.

Prendo posto accanto a lui, sulla sedia però.

"E comunque non eri etero?" Domando, stendendo le gambe sul tavolo, dondolandomi con la sedia.
Nella mente, i rimproveri di Taehyung sul pericolo di quest'azione mi fanno sorridere.

Jackson scrolla le spalle, finendo il suo pasto in un misero secondo morso.
"Voglio sperimentare nuovi gusti. E quel Jinie, o Jimin, mi da proprio l'aria di uno che sa muoversi. Non so se mi spiego".
Ammicca, strizzandomi l'occhio.

Ammetto che un po' mi infastidisce delle parole che sputa sul conto di Jimin.
Però non posso dargli torto.
Sollevo un angolo delle labbra, mentre alcune scene esplicite con Jimin mi tornano in mente.

"Mh, ammetto che hai ragione. Sa muoversi divinamente" concordo, osservando Jackson che ghigna.
"Non avevo dubbi che ci fossi andato con lui. Insomma, farebbe girare la testa a chiunque. Guarda me! Mi credevo etero prima di posare gli occhi su quel culo".

Scoppio a ridere, annuendo.
Non credo all'assurdità della situazione.
Io che rido con Jackson, parlando del culo si Jimin!

Ma forse questo qui non è poi così male, e probabilmente ha ragione Taehyung.
Non devo farmi paranoie inutili. Dopotutto sono solo grandi amici.
Nulla di più.

"Non dirlo a me. A volte mi capita di guardarlo ancora. Ma prego sempre Dio che Taehyung non lo scopra, altrimenti mi farebbe un culo ancora più grosso del suo".

Jackson ridacchia, accartocciando la carta della merendina.
Poi solleva di scatto il viso verso il mio, mentre un lampo di furbizia gli attraversa gli occhi.
"Ho un'idea. Perché non scommettiamo?"

Lo guardo, in attesa.
So già dove vuole andare a parare.

"Sono tutto orecchi".

•Prisoner of Love• || KookV ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora