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Taehyung

Dopo un'altra intensa sessione di baci, in cui Jungkook mi ha proprio dimostrato tutto il suo disgusto verso di essi, usciamo dalla cucina per sederci sul divano.

"Oh ma insomma, avete per caso scopato lì dentro?" Domanda Namjoon, piuttosto infastidito.
"E a te che cazzo frega?" Ringhia Jungkook, guardandolo male.
Namjoon non risponde e abbassa la testa.
Jimin ridacchia, guardando il collo di Jungkook, dove gli ho lasciato un grande segno che si scurisce man mano che passano i minuti.
Jungkook mi ammazzerà, ma in qualche modo ne vale la pena.

Mi passo la lingua sulle labbra, risentendo il sapore di Jungkook.
Vorrei poterlo baciare di nuovo, ma lui mi ha espressamente fatto capire che questa è stata l'ultima volta.
Non ci credo molto, ma non voglio rischiare di farlo arrabbiare.
Vado a sedermi sul divano, accanto a Jimin.
"Io e Yoongi abbiamo litigato. Adesso lui è di sopra" mi sussurra all'orecchio.
Lo guardo dispiaciuto.
"Nah, non dispiacerti. Imparerà come comportarsi" mi dice ridendo.

Jungkook prende posto al mio fianco, allungando un braccio sullo schienale dietro di te.
Quanto vorrei che mi abbracciasse.
Sospiro, appoggiandomi al suo braccio.
Jimin, che ha capito il mio desiderio, ride e mi lancia un'occhiata maliziosa.
Gli intimo di fare silenzio.
Sento una mano strattonarmi i capelli all'indietro, e mi giro verso Jungkook.
"Ehi, fai più piano" lo avviso, scrollando la testa.
"Scusami, è che questi capelli biondi mi fanno venire voglia di scoparti" mormora al mio orecchio, prima di allontanarsi.
Stringo le gambe, mordendomi il labbro.
"Nessuno ti impedisce di farlo" bisbiglio, guardandolo negli occhi.

Jungkook ridacchia, accarezzandomi le labbra con le dita.
"Avrei proprio bisogno di queste adesso" dice, indicando con lo sguardo le sue parti basse.
Arrossisco, mantenendo però il contatto visivo.
"Non ti accontenterei così facilmente" ribatto, sorridendo dispettosamente.
"Oh, faresti il difficile? Mi piace".
Intrufola una mano sotto i miei jeans, lanciandomi un cuscino del divano sulle gambe per coprirmi.

Stringo le gambe, bloccando la sua mano.
"Ci sono gli altri" sibilo sorpreso.
Jungkook ridacchia.
"E allora? E poi devo punirti per avermi marchiato. Io non appartengo a nessuno, e lo sai" ringhia, mordendomi il collo.
Cerco di trattenere un gemito, lanciando uno sguardo agli altri.
Jimin ci lancia occhiate divertite.
Namjoon invece, capendo costa sta succedendo, incenerisce Jungkook con lo sguardo.
In quanto a Jin, non ci sta prestando molte attenzioni.

"Dai Tae, fatti scopare" bisbiglia, stringendo il mio membro da sopra i jeans.
"Mmh, no" ridacchio, leccandomi le labbra.
Sbuffa dal naso, prendendomi per un polso e facendomi alzare dal divano.
Senza dire nulla agli altri, mi trascina di sopra e successivamente in camera da letto.
Mi siedo sul letto, ridacchiando.

Jungkook si appoggia alla porta, chiusa rigorosamente a chiave, e mi guarda.
"Perché non vieni qui?" Chiedo, aprendo leggermente le gambe.
Sorride, mordendosi le labbra.
"Cosa vuoi?" Mi domanda, avanzando lentamente verso di me.
Afferro la sua erezione, stringendola.
"Questo" dico, premendo la lingua contro la guancia.

Jungkook emette un piccolo gemito, posando la mano sulla mia.
"Fai in modo di meritartelo" ghigna.
Sbatto le palpebre, fingendo innocenza.
"Non guardarmi così, o non so se riuscirò a trattenermi".
Sorrido, slacciandogli la cintura.
"E chi ti dice di farlo?" 
Gli abbasso il jeans, posando il dito sul suo tatuaggio del serpente.

La suoneria di un telefono risuona nella stanza.
"E adesso chi cazzo è?" Sbuffa Jungkook, afferrando il telefono dal comodino.
Non appena legge il nome sullo schermo, il suo viso perde ogni colore.
Si rimette in fretta i jeans, accettando la chiamata.
"Dimmi" risponde, con la voce carica d'ansia.
Rimane in silenzio, ascoltando la voce dall'altra parte.
Vedo la sua espressione cambiare, tramutandosi in rabbia mista a disperazione.
"Arrivo subito" conclude, chiudendo la chiamata

Immediatamente afferra il giubbotto dalla sedia della scrivania, e lo indossa.
Scatto in piedi, affiancandolo.
"Jungkook che succede?" Domando preoccupato.
Lui scuote la testa.
"Nulla Taehyung, ritorna dagli altri" dice, facendo per uscire dalla stanza, ma lo fermo per un polso.
"Non è vero che non è niente. Vengo con te".
"No, Taehyung! Vai di sotto e rimanici, discorso chiuso" ringhia, scrollandosi dalla mia presa e uscendo definitivamente dalla camera.

💮💮💮

Guardo per l'ennesima volta l'orologio, che sembra essersi fermato.
Jungkook manca ormai da parecchio, e sono le due di notte.

Mi mordo le labbra, in preda all'ansia.
E se gli fosse successo qualcosa?
Ho provato a chiamarlo più volte dal telefono di Jimin, ma non ha mai risposto.
Alla ventesima chiamata credo abbia spento il cellulare, dato che scattava direttamente la segreteria.
In tutto ciò una domanda mi sorge spontanea: Perché mi sto preoccupando così tanto per lui?

Nel silenzio assoluto della casa, sento la porta d'ingresso sbattere.
Il cuore manca un battito al pensiero che Jungkook sia ritornato.
Dei passi pensanti salgono le scale, e io corro verso la porta, aprendola.
Vedo Jungkook camminare lungo il corridoio, diretto qui.
È furioso, lo capisco dalla sua mascella serrata e lo sguardo fiammeggiante.

"Jungkook" lo chiamo timidamente.
Entra in camera, richiudendo poi la porta con un tale violenza da farla tremare.
Sussulto, indietreggiando verso il letto.
"Lasciami stare, Taehyung" sputa, stringendo i pugni.
Rimango in silenzio, sedendomi sul letto e osservandolo.
Calcia via le scarpe, sfilandosi giubbotto e maglia.
Spenge la luce, così adesso l'unica illuminazione è la lampada sul mio comodino, stendendosi sul letto con ancora i jeans.

Mi mordo il labbro, non sapendo cosa fare.
Vorrei dire qualcosa, ma ho paura che possa rivoltare la sua rabbia contro di me.
Jungkook si copre gli occhi con il braccio, posando l'altra mano sul petto.
Respira affannosamente per la rabbia, martoriandosi le labbra con i denti.

Sospiro, avvicinandomi lentamente a lui.
Metto la mia mano sulla sua, appoggiata sul petto, intrecciando le nostre dita.
Jungkook sussulta, ma a parte ciò non fa nulla.
Prendendo più coraggio, e appoggio la testa sulla sua spalla.
"Calmati" sussurro, baciandogli una guancia.
Lui scuote la testa, continuando a coprirsi gli occhi con il braccio.
"Allontanati Taehyung" sibila, con i denti serrati.
Questa volta tocca a me scuotere la testa.
"No" protesto, girandomi su un fianco e abbracciandolo.

Vedo la vena del suo collo pulsare pericolosamente.
Mi chiedo cosa lo abbia fatto infuriare così.
Dev'essere sicuramente una cosa grave.
"Di qualsiasi cosa si tratta, si risolverà" lo rassicuro, baciandogli una spalla.
"No, non si risolverà" ribatte, con la voce tremante, ma questa volta non per la rabbia.

Si abbassa leggermente, premendo il viso sul mio collo e rannicchiandosi contro di me.
Mi si stringe il cuore nel vederlo così indifeso.
Lo abbraccio, mettendogli una mano tra i capelli.
Per una volta non è lui quello più forte.
E mi stupisco del suo crollo improvviso, ma questo mi dimostra che Jimin aveva ragione.

Faccio scorrere le dita tra i suoi capelli, cercando di tranquillizzarsi.
Jungkook mi circonda la vita con un braccio, accarezzandomi la schiena da sotto la maglia.
Strofino lentamente il naso sulla sua guancia, lasciando dei piccoli baci su di essa.
Lui mugola e mi preme ancora di più contro di sé, per quanto sia possibile.
"Va meglio?" Chiedo, sfiorandogli il retro del collo con le dita.

Annuisce, baciandomi la spalla.
"Posso restare così per stanotte? Sai, domani dovrò tornare a essere uno stronzo, perciò..."
Ridacchio, scuotendo la testa.
"Ovviamente devi tornare a esserlo, altrimenti potrei preoccuparmi" scherzo, tentando di farlo ridere.
Ci riesco, e la sua risata mi giunge alle orecchie, più bella del solito.
"Comunque si, puoi restare così" acconsento, stringendolo di più.
Non voglio lasciarlo.

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now