⚠️ CONTENUTI DELICATI
& SMUT (anche se soft) ⚠️

Jin

Scendo in cucina, assicurandomi che tutta la casa sia silenziosa.
Mi siedo sul tavolo, osservando il sole sorgere attraverso la finestra.

Inevitabilmente i miei pensieri conducono a una sola persona: Namjoon.
Dove sarà adesso?
Non l'ho sentito rientrare.
Molto probabilmente se la starà spassando con chissà chi.

Non posso crederci.
Mi ha tradito.
Ancora.
E la cosa che mi fa ha fatto più male è stata il suo mentire.
Le altre volte correva in lacrime da me, proprio come fanno i bimbi dopo aver compiuto un'azione scorretta, e mi confessava ciò che aveva fatto.
Ma questa volta no, questa volta è stata peggiore.

Mi aveva giurato, me lo aveva giurato su quanto mi amasse che non mi aveva tradito negli ultimi tempi.
Ma evidentemente non mi ama poi così tanto.
Forse per lui sono solo un gioco.
Sa per certo che non posso lasciarlo, dato che sono legato a lui per l'eternità.
Quindi suppongo che tutto ciò lo rassicuri che comunque ci sarò sempre, anche dopo la cazzata peggiore.

Sospiro, alzandomi dalla sedia.
Devo risistemare il casino che c'è in salone.
Il sangue di Jungkook, ormai secco, macchia ancora il pavimento, e i vetri sono disseminati per il salone.
Mi porto le mani agli occhi, nell'eventualità di asciugarmi qualche lacrima nel caso ci fosse, ma sono completamente asciutti.
Ormai ho versato tante di quelle lacrime, che non riesco nemmeno più a piangere.

Afferro scopa e paletta dal piccolo sgabuzzino, ritornando in salone.
Incomincio ad ammucchiare in un angolo i cocci di vetro più grandi.
Infine raccolgo con le mani quelli che non riesco a prendere con la scopa.
Mentre sono piegato per raccogliere il tutto, mi ritorna in mente la scena di poche ore fa.

Quel messaggio sul suo telefonino...
Amore mi manchi.
Quel nomignolo, dato sempre dalla stessa persona ormai da anni.
Non ho mai saputo il vero nome, conosco solo il suo nomignolo: BamBam.
Che soprannome ridicolo.

Non volevo crederci quando ho letto il messaggio.
Ho ricontrollato più volte il nome del mittente, sperando che fosse semplicemente un'amica.
Ma i miei occhi non mi hanno ingannato.
È sempre stato lui, da anni.
Sempre lui.

Stringo i pugni per la rabbia.
Ma sussulto, sentendo un dolore acuto e il sangue caldo colarmi giù per i polsi.
Mi rendo conto solo adesso di aver ancora i vetri nella mano.
Scatto in piedi, correndo verso il lavandino in cucina.

Apro l'acqua, mettendo la mano sotto il getto fresco.
Schiudo il pugno, rivelando i vetri insanguinati e un lungo taglio sul palmo.
Sbuffo, facendo una smorfia di dolore quando l'acqua colpisce il taglio sanguinare.

Il lavandino si tinge di rosso, e io ci trovo un qualcosa di ipnotico in tutto questo sangue che sta vorticando, prima di finire giù per lo scarico.

Non appena mi sono fatto male, i brutti pensieri su Namjoon sono scomparsi.
Il dolore mi ha prontamente risvegliato, annullando per un momento la sofferenza.

Guardo i vetri taglienti, lasciati sul bordo del lavandino.
E se magari...?
Ne afferro uno, rigirandomelo tra le dita.
Mi mordo il labbro, con l'immagine di Namjoon in testa.
Avvicino lentamente il vetro al mio braccio, con mano tramante.

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now