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Taehyung

Guardo di nuovo il tabellone della stazione, proprio sopra i binari.
"Oh, andiamo! Manca un'ora esatta. Perché siamo venuti qui così presto?" Si lamenta Jimin, sbattendo i piedi per terra, e incrociando le braccia al petto.

Se Jin fosse qui ora, riuscirebbe a distrarlo dalla noia, inventandosi uno dei suoi strani passatempi, o cercando di divertirlo con delle battute pietose.
Purtroppo sia lui che Namjoon non sono qui. Sono partiti ieri sera per andare dai genitori del più piccolo.

Sbuffo, giocherellando con la zip della felpa, spostando lo sguardo da Jungkook, impegnato a fumare, a Jackson, che sembra ci stia provando con la cameriera del bar in stazione.
Sbuffo, scuotendo la testa.
È sempre il solito.

"Su, Jimin, vieni qui. Vedrai che il tempo passerà senza che tu te ne accorga" dico, stendendo le gambe sul resto della panchina, ovviamente vuota, e quindi tutta per me.

"Io propongo di andare a prendere qualcosa al bar. Non tutti hanno fatto colazione, e io sto morendo di fame" si intromette Jungkook, buttando il mozzicone in uno degli appositi cestini.

Scrollo le spalle, annuendo.
"Per me va bene. Così abbiamo anche l'occasione di distrarre Jimin dalla sua noia mortale" replico, facendo un sorrisino in direzione di Jimin.
Per tutta risposta mi rivolge un dito medio adorabile.

Sghignazzo, alzandomi in piedi.
"Porti la mia valigia? Mi fanno male le braccia" chiedo, voltandomi verso Jungkook.
Lui sbuffa pesantemente, ma poi annuisce.
"Grazie!" Urlo, correndo a dargli un bacio sulla guancia.

"E grazie anche per avermi detto della scommessa di Jackson" gli sussurro in un orecchio, sorridendo appena.

Ammetto che sono rimasto sconvolto nel sapere che Jackson pensa a Jimin in... Beh, in un modo ben diverso dall'amicizia.
È evidente ormai che non è il mio migliore amico etero, anzi, diciamo anche che non è più il mio migliore amico di una volta.

Questo che conosco ora è un Jackson totalmente diverso, che cerca di scoparsi il mio amico, e di portare sulla cattiva strada il mio ragazzo.
Ma poi io e Jungkook siamo realmente fidanzati? Nessuno dei due ha mai messo in chiaro le cose.
E per ora credo che lascerò perdere.

Di certo però non lascerò perdere il fatto che Jackson ha scommesso con Jungkook, su chi si portasse prima a letto Jimin.
Per fortuna che Jungkook ha finto di ascoltarlo e stare al gioco, avendo già in mente di riferirmi tutto.

Ovviamente non ho detto nulla a Jimin sulla questione, e né ho rivelato a Jackson di aver scoperto tutto.
Non voglio rovinare a nessuno la vacanza.
Me ne occuperò quando torneremo.

"Credi davvero che ti avrei fatto una cosa del genere? E che avrei fatto una cosa del genere a Yoongi?" Domanda Jungkook, incredulo.
Sospiro, scuotendo la testa.
Sollevo lo sguardo, puntando i miei occhi nei suoi.

"Certo che no. Ma mi chiedo perché tu guardi ancora il culo a Jimin. Per caso io non sono abbastanza per te?" Mormoro, sentendo un'improvvisa stretta al petto.
Non sono sicuro di voler sapere la risposta.

Non appena Jungkook mi ha confessato anche questa cosa, ammetto di essere andato su tutte le furie.
E ammetto che quello schiaffo se l'è proprio meritato, anche se ora mi sento in colpa nel vedere il rossore delle mie dita sul suo viso.
Ma dopo aver riflettuto un po' più a lungo sulla faccenda, le mille paranoie immancabili, hanno bussato alla porta, facendomi sprofondare nello sconforto e nell'ansia.

"Taehyung, ma sei impazzito?" Quasi grida Jungkook, spalancando gli occhi.
La sua reazione così sincera mi rincuora un po'.

"Ecco, io... Sono consapevole di essere carino, si, ma so anche che ce ne sono di più belli. Come Jimin, ad esempio".

Non oso guardarlo negli occhi, stringendo il tessuto della maglia di Jungkook tra le mani, tremando appena per il nervosismo.

"Taehyung, guardami" bisbiglia Jungkook, prendendomi il mento tra le dita.
Mi trovo costretto a guardarlo negli occhi, sentendo i miei pizzicare, in un imminente comparsa di lacrime.

"Ehi, piccolo. Non piangere".
Accarezza la mia guancia con i pollici, sfregando il naso sul mio.
Sorrido appena, allentando la presa sulla sua maglia.

"Ora ascoltami bene".
Mi scosta una ciocca di capelli dalla fronte, poggiandomi la mano sulla guancia.

"Non posso negare che Jimin sia un bellissimo ragazzo, perché sarei un bugiardo. E non ti mento sul fatto che ogni tanto ripenso al periodo in cui ci frequentavamo io e lui. Ma credo sia normale, e chiunque ripensa a certe fasi della propria vita, alcuni più di altri. Io ripenso a quei giorni con più frequenza del solito. Ma non perché mi manchi quel rapporto o altro, ma perché voglio cercare ogni giorno di evitare quell'argomento, o di sorvolare su situazioni in cui potrebbe venir fuori. Voglio che non se ne parli più, per te. Non voglio che accada quello che sta succedendo ora, e non voglio ferire né te e né Jimin e Yoongi".

Si lecca le labbra, mentre io sono totalmente preso dal suo discorso.
Man mano che parla, il peso sul cuore si alleggerisce, e il sorriso mi si amplia sempre di più.

"Ammetto che ancora gli guardo il culo, è vero, ma sarebbe una cosa non umana non guardare una cosa oggettivamente bella.
Ma non mi passa nemmeno per un secondo in testa, l'idea che qualcuno possa prendere il tuo posto. Tu hai detto che ci sono ragazzi più belli di te, no?"

Annuisco, non del tutto consapevole di dove voglia andare a parare.

"Beh, per me non è così. E anche nel caso ci fossero, io non li vedo. I miei occhi, il mio cuore, la mia mente e il mio corpo sono concentrati su di te, su ogni tuo gesto, su ogni bacio che mi fa scoppiare il cuore, e su ogni cazzo di momento in qui mi rendi felice. Sempre".

Ora potrei persino mettermi a ballare in mezzo ai binari, e rivolgere un grande dito medio a chiunque abbia tentato, tenti o tenterà in futuro di sperarci.

Jungkook non mi ha mai detto che mi ama, ma con queste parole è come se lo avesse fatto.
So benissimo che non è un tipo che esterna i propri sentimenti, e proprio per questo vorrei urlargli i miei.

Ma anche questa volta sento che non è il momento giusto.
Percepisco che qualcosa non andrebbe come vorrei se gli dicessi che lo amo.
Perché si, lo amo alla follia.
L'ho capito da un po' ormai, o forse l'ho sempre saputo.

Però non voglio dirglielo, non ancora.
Spero che prima o poi arrivi il momento adatto.

Quindi mi limito a gettargli le braccia al collo, abbracciandolo stretto come se fosse l'ultima volta, o come se fosse la prima.

"Mi rendi felice, Jungkook" soffio sulle sue labbra, un secondo prima di unirle alle mie.

Non è il momento giusto.
Non ancora.

•Prisoner of Love• || KookV ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora