Taehyung

Mi sveglio senza aprire gli occhi, sbuffando.
Sento una strana sensazione, come se mi stessero osservando.

Decido di aprire gli occhi, e quando vedo un viso spiaccicato contro il mio, lancio un urlo.

"Jimin, ma che cazzo!" Indietreggio, portandomi una mano sul cuore.
Lo guardo male, mentre lui scoppia a ridere, divertito.
"Quello di Jungkook!" Risponde, con il mio stesso volume di voce.

Scuoto la testa, mettendomi seduto.
Mi assicuro di essere coperto almeno nei punti giusti.
Sollevo il lenzuolo un po' più su, per sicurezza.
"Ah, Taehyung, non ti stupro mica. Voglio sapere solo se ieri tu e il ragazzo dai mille problemi avete procreato".

Giro lentamente il viso verso Jimin, inarcando un sopracciglio.
Mi scappa un enorme sbadiglio, e ne approfitto per stiracchiarmi.
Sto prendendo tempo apposta, perché so che Jimin è un pettegolo che va a spifferare tutto a Jin in seguito.

Scrollo le spalle, assumendo un'aria di sufficienza.
"Mah, giusto un pochettino" rispondo, con nonchalance.
Voglio farlo disperare, così impara a svegliarmi in questo modo, facendomi prendere un infarto.

"Non dire cavolate. Stamattina Jungkook per poco non inizia a regalare peluche a tutti quanti per quanto è allegro, e di certo non diventa felice per un "pochettino" di scopata" mima le virgolette con le dita, assumendo un'espressione annoiata.

Assottiglia gli occhi, guardandolo in modo sospettoso, e anche piuttosto irritato.
"E tu che ne sai?" Domando, incrociando le braccia al petto.
Jimin sussulta, e nel suo sguardo colgo una scintilla spaventata.
Forse si è reso conto di aver detto troppo.

"Nulla, mio soffice amico. Nulla".
Salta giù dal letto, sfuggendo allo schiaffo, magari non tanto amichevole, che volevo riservargli.
"Stronzo! Torna qui!" Gli urlo, quando ormai è uscito dalla stanza.
"Prendilo nel culo!" Mi grida lui di rimando, mentre la sua voce si perde lungo il corridoio.
Probabilmente sta raggiungendo gli altri in cucina, da dove sento provenire parecchio baccano.

Sbuffo, stiracchiandomi di nuovo.
Dovrei scendere anch'io di sotto, muoio dalla voglia di constatare di persona il buonumore di Jungkook.
E poi voglio tenere ancora un altro po' il broncio a Jimin.

Insomma, so che lui e Jungkook hanno avuto dei trascorsi. Parecchi trascorsi.
So anche che questa era la vita di Jungkook prima che arrivassi io, e prima che Jimin si fidanzasse con Yoongi, ma non riesco ad accettarlo del tutto. Il fatto che Jimin debba anche ricordarlo in piccole frasi come quella di poco fa, beh, non mi sprona di certo a passare sopra a questa vicenda.

Sospiro, scrollando le spalle.
Dopotutto ciò che è fatto è fatto, e io posso solo accettare il passato, in modo da vivere bene nel futuro.

Mi faccio coraggio, e scendo dal letto.
Rabbrividisco per il contatto con il pavimento freddo, unica pecca. Tutto il resto della casa è caldo, a causa del riscaldamento.

Cammino vero l'armadio, frugando nello scaffale di Jungkook.
Trovo una felpa enorme, nera. Proprio ciò che cercavo.
La indosso, e subito mi sento al caldo.
Prendo tra le mani un lembo della felpa, respirando il suo profumo così buono.
Se qualcuno mi vedesse in questo momento, mi darebbe del pazzo.

Afferro anche un paio dei miei soliti boxer, e li infilo.
La felpa mi arriva al ginocchio, perciò sono abbastanza coperto.
Mi do una veloce sistemata ai capelli, guardandomi allo specchio appeso dietro la porta.
Dopodiché scendo di sotto.

Quando arrivo in cucina, vedo tutti gli altri che fanno colazione attorno al tavolo.
Jungkook invece mi da le spalle, e traffica con la macchinetta del caffè.
Rivolgo un cenno di saluto agli altri, andando da Jungkook.

Gli avvolgo le braccia attorno alla vita, premendo la guancia sulla sua schiena.
"Buongiorno" sussurro, chiudendo gli occhi, godendomi il suo profumo.
"Buongiorno anche a te" mi risponde, e dal tono della voce capisco che sta sorridendo.

"Ti ho preparato la colazione" dice subito dopo, girandosi verso di me.
Osservo una tazza di caffellatte sul bancone, con accanto i miei biscotti preferito.
Sorrido ampiamente, gettandogli le braccia al collo e dandogli un bacio appena accennato sulle labbra.
"Grazie, amore!"

💮💮💮

Jimin

"Devi proprio partire?" Chiedo a Yoongi, sporgendo in fuori il labbro inferiore, nel tentativo di impietosirlo.

"Si, Jimin lo sai. Non posso proprio rimandare" mi risponde lui, chiudendo la zip della valigia.
"Riesci almeno a venire da me per capodanno? Voglio anch'io qualcuno da baciare a mezzanotte".
Faccio una risata sforzata.
In realtà non voglio fargli pesare molto la sua partenza, ma so già che mi mancherà come l'aria.

"Jiminie..." si lascia sfuggire un sospiro, voltando il viso verso di me.
Abbandona la valigia sull'altro lato del letto, e si va a sedere su quello opposto.

Mi stacco lentamente dal muro, per andarmi a sedere sulle sue gambe.
"Cercherò di esserci, va bene? Ma non ti assicuro nulla. Sai che i miei genitori sanno essere... Spietati, se vogliono".

Annuisco, triste.
Conosco benissimo i livelli di stronzaggine dei suoi parenti, i genitori in particolare.
"Posso almeno lasciarti qualcosa a cui pensare in questi giorni?" Sussurro, vicino al suo orecchio.

Yoongi non risponde, ma mi solleva la maglietta, accarezzandomi la schiena con entrambe le mani.
"Jiminie, tra poco ho il treno. Non immagini nemmeno quanto vorrei stare qui con te, a coccolarci e ad amarci, ma non ho tempo. Perderei il treno".

Immaginavo già che non potesse perdere molto tempo, ma sentirmelo dire direttamente in faccia fa più male.
E mi sento come se Yoongi mi stesse abbandonando.
Mi sembra un addio questo, non un arrivederci.

"Capisco. Allora la smetto di esserti d'impiccio" borbotto, alzandomi dalle sue gambe.
Gli rivolgo le spalle, imprendendogli così la vista del mio viso rigato dalle lacrime.
Magari sto esagerando, ma davvero non riesco a togliermi di dosso questa fastidiosa sensazione negativa.

Sento Yoongi sospirare.
"Jimin, sai che tu per me non sei un impi-..."
"Va e basta, Yoongi" replico, in tono fermo, nonostante i singhiozzi che sto cercando di trattenere.

E Yoongi fa esattamente ciò che gli ho detto.
Raccoglie la sua valigia, avvicinandosi poi a me per salutarmi, lo intuisco dal suono dei suoi passi.
Gli do ancora le spalle, perciò mi scosto, seppure non potendolo vedere.

"No. Vai, o farai tardi" dico, con tono piccato.
"Jimin, quando crescerai, eh?!" Ringhia.

Mi volto per replicare, ma prima che possa fare o dire qualcosa, lui è già andato via.

💮💮💮

Allora!
Questo potrebbe sembrare un capitolo di passaggio, ma nelle frasi ho "nascosto" degli indizi che potrebbero far capire cosa succederà in seguito.

Intendo in tutte le frasi, quindi attenti anche alla parte VMin (non dico altro😏).

Si accettano teorie.

Ah, per chi volesse qualche spoiler, può entrare nel gruppo whatsapp dedicato alla mia storia.
C'è il link sul mio profilo ☺️💜

•Prisoner of Love• || KookV ||Où les histoires vivent. Découvrez maintenant