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Taehyung

Scendiamo di nuovo in garage, e solo ora mi rendo conto di quanto sia grande. Prima ero alquanto "distratto".
Sotto un telo c'è quella che sembra una moto.
Ma Jungkook si dirige verso la macchina sulla sinistra, un grande suv nero.

Salgo con difficoltà dal lato del passeggero, dato l'altezza dell'auto.
Jungkook, già seduto, mi guarda male.
"Ma insomma, quanto ti ci vuole per salire su un'auto?" Sputa, mettendo in moto.
Sbuffo, non rispondendo e sistemandomi sul sedile abbastanza comodo.
"Mettiti la cintura" dice, guidando fuori dal garage.
Gli lancio un'occhiata, constatando che lui non ce l'ha.
"Ma tu non la hai" ribatto.
Lui sbuffa, alzando gli occhi al cielo.
"E tu la devi allacciare comunque. Discoro chiuso" termina, con un tono che non ammette repliche.
Alla fine cedo, e allaccio la cintura.

Per qualche minuto rimaniamo in silenzio, poi decido di chiedere a Jungkook dove mi sta portando.
"Dove stiamo andando?" Domando, girandomi a guardalo.
Sbuffa.
"Non te lo dico, non saresti d'accordo" risponde.
Inizio a vedere le strade più trafficate, segno che manca poco.
Incrocio le braccia al petto.
"Adesso devi dirmelo per forza, o giuro che non scendo dall'auto".
Sospira, chiudendo gli occhi per un istante.
"Perché devi essere così testardo?"
"Avresti preferito che fossi uno stupido ragazzino che acconsente a tutti senza mai ribellarsi?"
Si gira a guardarmi, mordendosi il labbro.
"No, non lo avrei preferito" dice infine, ritornando con gli occhi puntanti sulla strada.

"Bene. Allora me lo dici?" Insisto, fingendo un sorrisino innocente.
"Stiamo andando a prendere delle armi. Sei contento?" Ringhia, fermandosi a un semaforo.
"Che?!" Urlo, spalancando gli occhi.
"L'ho detto che l'avresti presa bene" borbotta, tamburellando le dita sul volante.
"E a cosa servono?" Chiedo.
Mi guarda incredulo.
"Ma sei stupido?"
Sbuffo, girando il viso verso il mio finestrino.
"Menomale che sei intelligente tu".

Jungkook non parla, continuando a guidare per altri cinque minuti.
A un tratto si ferma.
"Scendi" ordina, prima di aprire lo sportello e scendere.
Mi slaccio di malavoglia la cintura, uscendo anch'io dall'auto.
Per poco non cado.
Mi ero dimenticato di quanto fosse alta quest'auto.
"Su, vieni".
Jungkook mi afferra per il polso, trascinandomi verso quello che sembra una normalissima libreria.

"Compri armi in una libreria?" Domando divertito, guardano le vetrine colme di libri.
Rimarrei qui a guardarle per ore.
Penso tristemente alle centinaia di libri lasciati nella mia vecchia casa.
Vorrei tanto riaverli, ma non credo sia più possibile ormai.
"Stai zitto".
Mi giro a guardarlo, scrollando il polso dalla sua presa.
"Smettila di trattarmi così!" Urlo, spintonandolo.
Jungkook ridacchia, allontanando le mie mani.
"Tu meriti di essere trattato così, è diverso. Le puttane non meritano gentilezza".
Sussulto per il suo tono così crudele, e abbasso la testa.

"Ritorno in macchina. Non voglio stare accanto a uno stronzo come te" sputo, andando verso l'auto ed entrando.
Attivo la sicura, chiudendomi dentro.
Mi appoggio contro il sedile, chiudendo gli occhi e ripensando alle parole di Jungkook.
Lo odio davvero.
E Jimin si sbaglia su di lui.
Ho provato a essere gentile, ma tutto ciò non ha portato a niente.
Ma forse odio di più me stesso.
Perché ho iniziato a lavorare in quel nightclub?
Non sono stato costretto o altro, anche perché sono abbastanza ricco da mantenermi fino alla fine dei miei giorni.
La risposta è semplice: perché mi piaceva quel lavoro.
Forse ha ragione Jungkook.
Sono davvero una puttana.

Senza rendermene conto, inizio a piangere.
Singhiozzo, coprendomi il viso con le mani.
Perché sto soffrendo così tanto per le cose dette da Jungkook?
Mi rannicchio sul sedile, cercando di calmarmi.
Non voglio che Jungkook mi veda in questo stato, altrimenti gli darei solo un'altra scusa per prendermi in giro.
Sento la sicura sbloccarsi, segno che Jungkook sta entrando in macchina.
Mi volto su un fianco, rivolgendogli la schiena e sforzandomi di trattenere i singhiozzi.
Chiudo gli occhi, fingendo di dormire.
Spero solo che ci caschi.

"Taehyung?" Mi chiama lui.
Rimango immobile, continuando la mia recita.
Sospira, salendo in auto e mettendo in moto.
Mi muovo sul sedile, in cerca di una posizione comoda.
"Taehyung, so che sei sveglio" insiste Jungkook.
Decido di smettere di fingere.
"Buon per te" mormoro, con la voce rotta dal pianto.
Lo vedo girarsi verso di me, tentando di guardarmi in faccia.
Chino la testa, mordendomi il labbro.
"Hai pianto?" Domanda.
Nella sua voce scorgo una lieve punta di preoccupazione, ma devo essermela solo immaginata.

Non rispondo, stringendo la mia maglia tra le mani.
"Rispondimi Taehyung! Perché hai pianto?" 
Sbuffo, sentendo nuove lacrime pizzicarmi gli occhi.
"Per colpa tua!" Urlo, voltandomi a guardarlo.
"Mi tratti sempre di merda, e non credo di meritarmelo. Non ti ho fatto nulla di male!" Grido ancora, iniziando a piangere di nuovo.
Odio piangere quando sono arrabbiato, mi fa sembrare un bambino che frigna a ogni occasione.

Jungkook è piuttosto sorpreso, e non dice nulla.
"Bene, rimani in silenzio come sempre" borbotto, incrociando le braccia al petto.
Lui continua a guidare verso casa, impassibile.
Tiro un sospiro di sollievo, scendendo in fretta dall'auto.
Entro di corsa in casa, senza aspettare Jungkook.
Trovo un bigliettino sul tavolo in cucina.

Siamo usciti, torneremo tardi.
Fate qualcosa di utile ;)
-Jimin

Scuoto la testa, accartocciando il bigliettino e gettandolo nel cestino sotto il lavandino.
"Gli mollerò un pugno, questo si che è una cosa utile da fare" borbotto, aprendo il frigo.
Sento le lacrime secche sulle guance, e decido che andrò a farmi una bella doccia dopo che avrò mangiato qualcosa.

La porta d'ingresso si apre, per richiudersi quasi subito.
Capisco che Jungkook è entrato in casa.
Sbuffo, cercando qualcosa di commestibile nel frigo.
Non c'è praticamente nulla.
Qualcuno dovrà andare a fare la spesa.

"Taehyung".
Alzo gli occhi al cielo, girandomi per guardare Jungkook.
Vedo che ha in mano un libro.
"Ecco, io ti avevo preso questo" mormora, porgendomi il libro.
Sono totalmente shoccato.
Jungkook imbarazzato?
Jungkook gentile?
Sto sicuramente sognando.

Mi allungo sul tavolo, afferrando il libro.
"Grazie" rispondo, con ancora un po' di durezza nella voce.
Non basterà di certo un regalo a farmi dimenticare le sue brutte parole.
Jungkook mugugna qualcosa che non capisco, e che non ci tengo a sentire.
Perciò cammino verso la porta, con il libro stretto al petto.
Prima che possa uscire però, Jungkook mi afferra per il polso e mi blocca.
"Cosa vuoi ancora da me?" Sospiro esasperato.
Lui mi guarda negli occhi, e per la prima volta non c'è alcuna traccia di rabbia, solo... tristezza.
C'è tanta tristezza nel suo sguardo.

"Non lo so nemmeno io" sbuffa.
Molla la presa e io esco dalla cucina senza esitare un secondo.

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now