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Taehyung

Non appena entriamo in casa, non mi sfugge l'ampio spazio che mi circonda.
I colori predominanti sono bianco e nero, con qualche sfumatura grigia.

"Fate come se foste a casa vostra" dice Jackson, indicandoci di sederci sul grande divano a "U" bianco.
Mi fiondo verso di esso, stravaccandomici sopra.
"Beh, Taehyung ha preso alla lettera le tue parole" dice Yoongi, che prende posto di fronte a me.

Rido, mentre Jackson viene a sedersi accanto a me.
Mi appoggio a lui, facendo passare il suo braccio sulle mie spalle.
Ho sentito davvero tanto la sua mancanza.
Il primo anno è stato terribile, non riuscivo a trovare nessuno come lui. Perciò ho deciso di fare lo spogliarellista, per colmare la sua mancanza.

Jackson inizia ad accarezzarmi il braccio e io mi rilasso contro il suo petto.
Stranamente non sento più l'attrazione che mi legava a lui qualche anno fa.
Forse è perché ora voglio solo Jungkook.

"Allora, aspetto le tue spiegazioni" dico, sollevando il viso e guardando Jackson.
Annuisce, e nel frattempo entra in salone una donna. Dalla sua divisa suppongo sia la cameriera.
Porta un vassoio con diverse bottiglie sopra e tre bicchieri.
Lo appoggia sul tavolino accanto al divano, congedandosi poi silenziosamente.

"Si. Allora, vediamo da dove posso iniziare..." sussurra, facendosi pensoso.
Faccio scorrere lo sguardo su di lui, notando solo ora la moltitudine di muscoli che si intravedono dal maglione nero.
Nel frattempo Yoongi si sta riempendo un bicchiere di quello che sembra whisky.

"Magari da quando te ne sei andato" suggerisco, mettendo le gambe sulle sue e appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Uhm, giusto".
Jackson poggia le mani sulle mie gambe, guardandomi negli occhi.

"Non ti ho mai detto il vero motivo della mia partenza, no? Beh, ora posso farlo. Mio padre aveva molto potere in Cina, e gestiva la gang più potente. Per questo non c'era mai. Purtroppo mio padre era un uomo che amava decantare le sue ricchezze ai quattro venti. Evidentemente a molti dava fastidio la prosperità che stava accumulando negli anni. Perciò hanno deciso di farlo fuori, e io ho dovuto prendere in mano la situazione. Ho dovuto fingere che Ka-Yee Wang fosse morto, per non farmi rintracciare dai membri della gang nemica. A sedici anni ho rimesso insieme la gang di mio padre, e a quasi vent'anni posseggo tutto questo. Non male, no?"

Fa un sorrisetto soddisfatto, strizzandomi la coscia.
Rido, annuendo e sollevando nuovamente la testa.
Guardo Yoongi, che come al solito ha stampata in faccia quell'aria da apatico, portarsi il bicchiere alle labbra e bere un lungo sorso di quella bevanda alcolica. Dopodiché appoggia il bicchiere sul tavolino e parla:

"Già, non c'è male. Però dimentichi un piccolo particolare..." si sporge in avanti e appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
"...Chi comanda qui ora è Jungkook. Ha già quasi tutta Seoul nelle sue mani, a parte questo piccolo pezzo di territorio dove vivi tu, e presto avrà Daegu e Busan sotto il suo controllo. E chi ti dice che tra un po' di anni non arriverà a controllare tutta la Korea del sud?"

Mi sento così orgoglioso per i progressi che Jungkook sta svolgendo.
Jackson solleva un angolo delle labbra, e una scintilla di eccitazione passa nei suoi occhi.
Conosco perfettamente quello sguardo.

"Ho sempre amato le sfide. Ero deciso a competere un po' con la vostra gang, ma poi sono venuto a conoscenza della presenza di Taehyung nel vostro territorio. Mi è bastata qualche piccola ricerca per capire che era parte della vostra gang. Ah, comunque complimenti per la scelta del fidanzato. Non potevi trovare qualcuno meglio di Jungkook" si complimenta sinceramente Jackson.

Sorrido appena, sentendo di nuovo la mancanza di Jungkook stringermi il petto.
Sospiro pesantemente, togliendo le gambe dalla presa di Jackson.
"Ti ringrazio Jackson, ma ora dobbiamo andare. Tutto questo parlare di Jungkook mi ha ricordato che devo andare da lui, altrimenti morirò per la troppa mancanza. Ma sei invitato stasera a cena, così posso farti conoscere gli altri e concludere l'alleanza. Ci stai?"

Jackson annuisce, alzandosi e abbracciandomi.
"Ci sto eccome. Sono impaziente di incontrare colui che fa sorridere così il mio piccolo" mormora, stringendomi tra le sue braccia.

Scoppio a ridere.
"Ma Jackson, ho solo un anno in meno di te!"
"Lo so, però sei davvero molto più basso, e poi sei comunque più piccolo!"

Sorrido ampiamente, scoccandogli un bacio all'angolo delle labbra.
Qualche anno fa ci baciavamo anche a stampo, ma ora non posso farlo.

"Allora noi andiamo" interviene Yoongi, schiarendosi rumorosamente la voce.
"Si, dobbiamo davvero andare" dico, staccandomi da Jackson e andando verso la porta.

"Allora a stasera!"

💮💮💮

Siamo tornati a casa da un'ora ormai.
Jin e Namjoon sono andati a fare la spesa per la cena di stasera, e Jimin e Yoongi chiusi in camera, da la quale provengono rumori sospetti.
Sinceramente non voglio nemmeno sapere cosa stiano facendo.

Jungkook invece è steso accanto a me, e mi tiene un po' il broncio. Diciamo che si è un po' innervosito appena gli ho raccontato tutto su Jackson, ma quando gli ho detto che stasera sarà nostro ospite si è proprio incazzato.

Si è però leggermente calmato nel sapere che a Jackson non interessano i ragazzi.

"Non mi va a genio che tu abbia questa sorta di rapporto con lui" borbotta Jungkook.
Sapevo che avrebbe tirato di nuovo fuori il discorso.

Rido, stringendogli le guance in una mano e facendogli fare la bocca a pesce.
"Te l'ho già detto che mi fai impazzire quando fai il geloso?" Sussurro sulle sue labbra, rotolandomi su di lui e baciandolo.

"E tu hai detto al tuo amichetto che ho una mira impeccabile?" Domanda, interrompendo il nostro bacio.
Sbuffo, sporgendo in fuori il labbro inferiore.

"Eh smettila con questa cosa! È solo il mio migliore amico, come lo è Jimin. Tu invece sei il mio ragazzo, e io sono il tuo ragazzo. Okay? Se il concetto non ti è chiaro te lo rispiego".

Finalmente Jungkook ride, prendendomi per i polsi e spingendomi sotto di lui.
"Chiarissimo. Però ho in mente un altro concetto da spiegarti per bene. Vuoi sapere di cosa si tratta?" Alza un sopracciglio, mettendosi tra le mie gambe.

Rido, mordendomi il labbro in maniera provocante.
"E sentiamo, quale sarebbe questo concetto interessante?"
Mi avvicino al suo orecchio, sollevando una gamba.
Sfrego il ginocchio sulla sua patta, ghignando.

"È forse questo il concetto?" Domando, tirando fuori la lingua e leccando il suo collo.
In risposta ricevo un mugolio soddisfacente.
Libero i polsi dalla sua stretta, infilando le mani tra i suoi capelli.

"Se stasera ti comporterai bene, e soprattutto non sarai sgarbato con Jackson, ti prometto che stanotte non dormiremo per nulla. E sai a cosa mi riferisco".

Jungkook fa un ghigno.
"Perché non lo hai detto subito? Sarò un angioletto!" 

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now