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Taehyung

"Insomma Taehyung, è cotto di te" urla Jimin, sbattendo la mano sul tavolo per l'entusiasmo.
"Basta Jimin. Non significa che se mi ha abbracciato allora è cotto di me".
Sbuffo, alzando gli occhi al cielo.
Jimin sospira, scuotendo la testa.
"Ti ostini a negare la realtà, e questo non ti aiuterà di certo" dice lui, rimproverandomi con lo sguardo.

Rimango in silenzio, osservando un punto a caso sulla parete.
"Ti ci vuole una bella uscita per svagarti" commenta poi Jimin.
Ritorno a guardarlo, con un sopracciglio alzato.
"Certo, e come pensi di riuscire a portarmi fuori, con Jungkook che non mi lascia nemmeno mettere il naso fuori casa?"
Jimin ride.
"Semplice, non glielo diremo" rispondo.
Scuoto la testa.
"Non se ne parla neanche. Mi ammazzerà quando lo verrà a sapere, perché fidati che lo viene a sapere".
Jimin sbuffa, imbronciandosi.
"E allora chiediglielo, convincilo in qualche modo. Ti aspetto tra un'ora in salone" detto ciò se ne va.

Sospiro, alzandomi dalla sedia e uscendo di casa per scendere in garage da Jungkook.
So già che combatterò una battaglia persa, ma vale la pena tentare.
Magari mi darà fiducia e mi permetterà di uscire con Jimin.

Entro in garage, trovando Jungkook intento a dare un'occhiata a un'auto che non avevo mai visto, con la testa praticamente seppellita nel cofano anteriore aperto.
"Jungkook" lo chiamo, e la mia voce rimbomba nello spazio vuoto.
Lui solleva la testa, guardandomi.
"Cosa c'è?" Chiede.
Mi avvicino, mordicchiandomi il labbro inferiore.
"So già che ti arrabbierai per quello che ti sto dicendo, ma Jimin e io voremmo uscire oggi" dico tutto d'un fiato.

Jungkook annuisce.
"Va bene" acconsente, ritornando a dedicarsi alla macchina.
Rimango stupito.
"Come va bene?" Domando scioccato.
"Puoi uscire con Jimin. Di certo non ho paura che qualcuno ti rapisca. Anzi, non me ne frega nulla" sputa acido, senza nemmeno guardarmi.
Ah ho capito.
Ieri non scherzava quando ha detto di dover ritornare lo stronzo di sempre.
Ma io non sto al suo gioco.

"Mmh okay, grazie".
Prendo il suo viso in una mano, alzandomi sulle punte per baciarlo, ma lui si scansa.
Sento una fitta al petto al suo gesto.
"Non baciarmi. Non voglio più nessuna dimostrazione di affetto. E almeno che non vuoi essere scopato, evita di toccarmi" ringhia, scrollandosi di dosso la mia mano.
La ritraggo, con un nodo alla gola e un peso al petto che diventa sempre più opprimente man mano che i secondi passano.

Mi volto per andarmene, ma le sue parole mi bloccano.
"Ah, e non dare ascolto alle dicerie di Jimin. Ho sentito prima che cercava di convincerti che tu mi piacessi, beh non è così. Non sono cotto, e tantomeno mi importa di te. Perciò non farti strane idee".
Chiudo gli occhi, per evitare di far sgorgare fuori le lacrime dagli occhi.
Avrei preferito una pugnalata che queste parole.

Esco dal garage, permettendomi di scoppiare a piangere solo una volta arrivato in casa.
Mi appoggio con la schiena alla porta d'ingresso, coprendomi la bocca con le mani e singhiozzando nel modo più silenzioso possibile.
Lo odio.
Lo odio davvero.
Perché dev'essere così stronzo?
Ieri sera sembrava estremamente dolce, e adesso ha cambiato completamente il suo atteggiamento.
Mi ha fatto male sentire quelle parole.
Insomma, sapevo che non avrebbe mai potuto provare nulla per me, ma in fondo mi piaceva ricevere tutte quelle attenzioni da lui, e mi illudevo.
Che stupido sono stato.

Mi asciugo le lacrime, sforzandomi di smettere di piangere.
Salgo le scale, per andare ad avvisare Jimin che non è il caso di uscire.
Ma quando arrivo fuori dalla sua camera, sento dei singhiozzi attraverso la porta.
Preoccupato che possa star male, entro senza bussare.
Lo vedo rannicchiato su sé stesso, con il viso premuto nel cuscino che serve ben poco ad attutire i singhiozzi.

"Jimin, che succede?" Domando, richiudendo la porta e avanzano verso di lui.
Jimin solleva la testa, guardandomi in faccia.
Ha le guance rigate di lacrime, e gli occhi gonfi e rossi per le troppe lacrime.
"Oh Jimin".
Mi siedo sul suo letto, e immediatamente si fionda tra le mie braccia.
"Si t-tratta di Yoongi...M-mi sono illuso di n-nuovo" singhiozza, aggrappandosi alla mia maglia e piangendo.
A quanto pare non sono stato l'unico e essere respinto.
"Come ti capisco... Anche Jungkook mi ha deluso. A quanto pare non proverà mai nulla per me" mormoro, accarezzandogli i capelli.
Scuote la testa, premendo il viso contro il mio collo.
"Sono e-entrambi degli stronzi. Vorrei solo d-dimenticarmelo, Taehyung. Non voglio più a-amarlo".

Sospiro, accarezzandogli la schiena.
"Non pensarci adesso".
Jimin sbuffa, stringendosi ancor di più al mio corpo.
"Tae, aiutami a dimenticarlo" bisbiglia, baciandomi il collo.
Lo prendo per le spalle, allontanandolo sorpreso.
"Ma che fai, Jimin?" 
Lui si morde il labbro, con gli occhi lucidi.
"Voglio togliermelo dalla testa, anche solo per qualche minuto. Ti prego Taehyung, aiutami".

Mi si stringe il cuore nel sentirlo così disperato, ma mi sembra davvero strano immaginarmi di fare certe cose con lui.
Si avvicina nuovamente, afferrandolo per il colletto della maglia.
"E io aiuterò te con Jungkook. Per favore" soffia sulle mie labbra.
Una lacrima scorre per la mia guancia, e Jimin si affretta ad asciugarmela con le dita.

Chiudo gli occhi, respirando profondamente.
Voglio davvero dimenticare Jungkook, per quel poco che è entrato nella mia testa.
Devo farlo, prima che sia troppo tardi.
Annuisco.
"Va bene" mormoro, facendo passare una mano dietro il suo collo, e baciandolo.
Jimin sospira, aggrappandosi alle mie spalle, e sedendosi a cavalcioni su di me.
Mi sforzo di immaginare Jungkook al suo posto, ma non ci riesco.
Le labbra di Jimin, per quanto abili, non sono come le sue.

Sbuffo arrabbiato con me stesso, premendo Jimin di più contro di me.
Lui ansima, mordendomi il labbro.
Sento il sapore salato delle nostre lacrime, quando tiro fuori la lingua per leccargli il labbro superiore. 
Perché mi sento così in colpa?
Sto usando Jimin per distrarmi da Jungkook.
E soprattuto mi sento come se stessi tradendo Jungkook.
Scuoto la testa, spingendo più affondo la lingua nella sua bocca.

Jimin geme, e il suono mi eccita.
Stringo le braccia attorno al suo corpo, mugolando.
Mi piace che sia così piccolo, mi fa sentire in qualche modo in dovere di proteggerlo.
Afferra i miei capelli tra le dita, tirandoli.
"Jimin" ansimo, scendendo con le labbra per posarle sul suo collo.
Lui si lamenta, strusciandosi su di me.

Lo prendo per i fianchi, fermandolo.
"Forse è meglio che la smettiamo qui" dico, allontanando le labbra dal suo corpo.
Per quanto possa considerarlo soltanto un amico, non mi è indifferente e non vorrei rovinare tutto andando a letto con lui.
Jimin annuisce, seppellendo di nuovo la testa nell'incavo del mio collo.
Riprende a piangere.
"Ha detto che non sono abbastanza, e che non potrebbe mai ricambiare il mio amore, perché non sono in grado di fargli provare anche il più piccolo sentimento verso di me" sussurra, tirando su con il naso.
"Ha detto che non gli importa nulla di me, e a meno che non voglia fare sesso con lui, non vuole più essere toccato da me" dico, sospirando.

"È davvero un coglione" commenta, con la voce soffocata sulla mia pelle.
Rabbrividisco quando il suo fiato mi colpisce il collo.
Sono estremamente sensibile in quel punto.
"Già, non dirlo a me. A quanto pare avevo ragione io e non tu" gli rinfaccio scherzosamente.
Lui ride leggermente, stringendomi.
"Li faremo pentire" ringhia.
Annuisco.
"Già, e sappiamo esattamente come fare" sorrido, prendendolo per il mento e baciandolo ancora.

•••
Allora, cosa ne pensate della situazione che si è creata?
Sono piuttosto indecisa se la cosa possa piacervi o meno.
Comunque prevedo tante scenate di gelosia 😏😏

•Prisoner of Love• || KookV ||Where stories live. Discover now