30. Non far traboccare il latte non appena intingi il biscotto

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Tom

«Dai, sto scherzando», mi scusai, evitando per un pelo il Funko Pop di Iron Man.

«La vuoi piantare di far battute su mia madre?» sibilò Luca a denti stretti.

Nonostante tutto continuai a ridere, non riuscivo a smettere. «Tutti fanno battute su tua madre a scuola. Rilassati! Almeno io te le dico in faccia.»

Con un sospiro, lasciò andare sulle gambe il quaderno. «Sei un coglione.»

«E quindi, non ti sei ispirato proprio a nessuno per scrivere il personaggio di Meredith?»

Scrollò la testa. «No, non di reale almeno. Anche perché non è che io conosca molte donne reali.»

«E quella ragazza che sentivi in chat?» domandai.

Mi scoccò un'occhiata omicida. «Era tre anni fa e alla fine avevo scoperto che si chiamava Federico e portava la barba come Padre Pio. Carino, non ti pare?»

Liberai una risata prima di prendere posto sulla sua sedia. «Molto, potresti presentarmelo.»

«Non vedo l'ora di organizzare l'incontro.» Dopo aver fissato con troppa insistenza la luce appesa al soffitto, decise di appoggiare la testa al cuscino e coprirsi gli occhi con l'avambraccio.

«Secondo me conoscerai una topona all'università.»

Rilasciò una risata amara. «Non credo proprio.»

«E dai, come sei pessimista. Il corso di lettere moderne è pieno di donne, ne troverai una che riesca a innamorarsi del tuo cervellone iper sviluppato.»

Luca non rispose. Affrontare l'argomento donne era per lui un tasto delicato. «In estate devi venirmi a trovare prima che inizino i corsi alla USC. Devo farti conoscere un paio di ragazze che vanno pazze per gli italiani.»

«Se te le sei passate prima tu, credo che declinerò l'invito. Grazie.»

Sfoderai un largo sorriso e lo punzecchiai nel fianco finché non mi diede attenzione. «Che c'è?»

«Allora togli tutta la California come meta turistica per il futuro.»

Alzò gli occhi al cielo, ma io lo anticipai. «E dai, era una battuta!»

Titubante, mi guardò solo con un occhio, poi decise di sollevare anche la seconda palpebra. «Com'è?»

«Com'è cosa?»

Di nuovo, quello sguardo da Ma quanto sei idiota? «Le donne, andarci a letto. Cosa se no?!»

Istintivamente controllai che la porta fosse chiusa. Era arrivato il momento. Era quello giusto, eppure mi sentii a disagio. Il rapporto con Luca era sempre stato particolare, molto diverso da quanto mi legava a Mina ma, per certi versi, era molto più profondo. Forse perché eravamo maschi, o forse perché intavolare discorsi seri con lui era un po' più semplice.

«Diciamo che vorrei saperlo anche io», confessai.

«Non l'hai ancora fatto?» mi fissò scioccato. «Non ci credo.»

Alzai le mani in difesa. «Giuro! In compenso ho fatto altre cose.»

«Ero convinto che fossi già andato a letto con qualcuna. Parli sempre di tutte le tue amichette della San Fernando Valley.»

«Amichette ne ho avute parecchie, ma non sono mai arrivato fino in fondo. Anche se ho avuto l'occasione diverse volte, non l'ho mai fatto.»

«E perché?» Sembrò davvero sconcertato.

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