Capitolo 6

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Il soliloquio di Malfoy fu interrotto da una risata contenuta in modo da risultare appena sussurrata.

"Ma che brutta idea, no che non voglio ricattarti ed esattamente come ieri non ho cattive intenzioni. Anzi, ad essere sincero penso di non sapere nemmeno io come mai sono tornato qui, immagino mi andasse e basta."

Harry scrollò le spalle e il breve silenzio di Malfoy nascose nel buio un'espressione scioccata del ragazzo che venne però esplicitata dal suo tono di voce.

"Come scusa? Vorresti farmi credere che se ti va di fare qualcosa tu lo fai, così, per noia? Inizio seriamente a credere tu sia pazzo..."

"Beh, si può dire che non ci sto mai a pensare su molto. Ma è meglio così, avresti avuto una notte molto più noiosa se fossi dotato di una coscienza funzionante."

"Guarda che... non intendo fare sesso con uno che non ho nemmeno mai visto in faccia"

Fu l'imbarazzata e un po' spaventata risposta di Malfoy.

"Cosa? Nono non hai proprio capito. Non voglio questo, nel modo più assoluto..."

Stavolta il Serpeverde la prese sul personale e drizzò la schiena incrociando le braccia al petto.

"Stai dicendo che non sono alla tua altezza per caso?"

"Eh? No. Non dico questo... senti possiamo smetterla di parlare di questa eventualità? Non voglio prenderla in considerazione, mi fa sentire veramente meschino."

Quella così schietta risposta, sincera e diretta con un tono che sembrava tremendamente naturale, colpì molto il biondo. Non era abituato alla verità senza giri di parole, specialmente se si pensava che stava parlando con un pazzo infiltrato potenzialmente pericoloso.

"Va bene..."

Rispose solo il ragazzo, tornando a rilassare i muscoli tesi mentre si sedeva sul letto a gambe incrociate, rivolto verso il bordo davanti al quale Harry si inginocchiò subito dopo.

"Deduco tu abbia rinunciato a cacciarmi ora..."

"Beh, hai implicitamente promesso di non uccidermi, derubarmi o violentarmi, insomma non sembri una così brutta persona, me la sento di concederti l'onore di fare la mia conoscenza, sempre che io non ti conosca già ovviamente..."

Era davvero con Draco Malfoy che stava parlando?
Harry non osava crederci e ormai la sua razionalità aveva fatto le valigie quindi non perse neanche tempo a cercare inutili spiegazioni.

"No, non mi conosci ancora e... forse è meglio che tu non lo faccia, però puoi chiamarmi James."

Il ragazzo tese la mano davanti a sè, aspettandosi una stretta e il biondo fece una smorfia titubante: odiava quel gesto.

"Ehy, guarda che non ho nessuna malattia rara"

Sussurrò scherzoso il Grifondoro e fece capire a Malfoy che a mostrarsi ridicoli o peggio, vulnerabili, erano in due: tanto valeva finirla subito.

Allora il biondo sospirò e strinse quella mano tesa verso di lui.
Era calda, molto calda e la stretta di James aveva un che di davvero rassicurante nel buio di quella stanza nei sotterranei.

Per un attimo sembrò al biondo che fosse stato l'altro a titubare quando il contatto venne interrotto.
Infatti fu proprio in quel momento che a Harry tornò in mente un ricordo importante, a cui fino a quel momento aveva sempre dato poco spazio nella sua mente.

"Dimmi allora, James, come sei arrivato qui senza farti beccare? O sei Serpeverde oppure hai un grande attitudine con l'andare in cerca di guai in modo riprovevolmente irresponsabile."

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora