Capitolo 14

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"È un pazzo! È un idiota, un sadico, un egoista, uno schifoso, fastidioso insetto che mi perseguita e ci prova gusto!"

"Draco, calmati..."

Malfoy stava strillando e scagliando oggetti per la stanza da almeno un quarto d'ora.
Aveva i capelli fuori posto, il volto stravolto e gli occhi arrossati e accecati dalle lacrime.

"NON MI CALMO."

Blaise tentava invano di avvicinarsi, cercava di fermare la sua furia distruttrice, provando a togliergli almeno la bacchetta di mano, prontamente però veniva allontanato da una scarpa o da un libro.

"Non può fare quello che vuole, prima sedersi a tutti di fianco a me, poi... q-questo! B-blaise..."

Fino a pochi istanti prima il mulatto avrebbe pagato fior di galeoni per farlo star quieto, ma quando vide il suo braccio che teneva la bacchetta cadere debolmente lungo il suo fianco e il suo amico guardarlo con occhi non più carichi di rancore, ma imploranti e spaventati... desiderò che ricominciasse a lanciare cose.

"Blaise secondo te... l'ha scoperto?"

"No."

Si affrettò a dire Zabini mentre si avvicinava all'amico, sfilandogli la bacchetta di mano e appoggiandola sul comodino.
Costrise il biondo a sedersi sul letto, gli mise le mani sulle spalle, sperando di riuscire a costringerlo a guardarlo in faccia, ma sembrava avere troppa paura perfino di quello, ormai annegato nell'ipotesi più spaventosa.

"No, Draco. Ehy guardami quando ti parlo, per favore. Ascoltami non può averlo scoperto, solo tu ed io lo sappiamo, solo tu ed io ne parliamo e anche se avesse potuto intuirlo, cosa difficile di per sè dato il soggetto, innanzi tutto non ci avrebbe mai creduto e poi... non penso nel modo più assoluto che l'avrebbe usato contro di te.
Ti odia, vero... ma non è cattivo"

Draco si aggrappò al polso di Blaise come a un ancora di salvezza, mentre, irrimediabilmente, dai suoi occhi iniziavano a sgorgare lacrime a fiumi.
Ora singhiozzava senza controllo e si fiondò ad abbracciare il suo amico con forza, sfogando la sua angoscia in quel pianto.
Continuava a chiedergli con tono sconvolto "perchè", perchè Potter avrebbe dunque dovuto mai fare una cosa del genere.

Il mulatto faceva scorrere le dita tra i capelli chiari e sottili dell'amico, cercando di infondergli un po' di sicurezza e stabilità, concentrandosi su quella domanda di cui poteva intuire la risposta.

"Non lo so proprio. Non pensarci... magari lui e i Grifonidioti hanno fatto uno dei loro stupidi giochi. Lo sai come sono, non pensarci..."

Mentre gli parlava iniziava a credere che forse aveva fatto male a cacciare "James" se, per orgoglio e ostinazione, ora Potter stava facendo questo.
Era stato solo peggio.
Quel dannato Grifondoro con tutte le sue buone intenzioni doveva stare lontano da Draco a tutti i costi.
Era troppo tardi per una riappacificazione, e lo Sfregiato avrebbe dovuto saperlo meglio di tutti.

Ora, per la seconda volta dall'inizio di questa buffa storiella ci sarà chi si sta chiedendo quale abominevole misfatto abbia osato compiere Harry Potter in modo da ferire così il piccolo Draco Malfoy.
Ve lo racconto, state tranquilli.

Harry aveva fallito quella volta, e la cosa non gli andava giù per niente.
Finchè Malfoy non avesse ceduto, lui ci avrebbe provato, per quanto la situazione lo turbasse...
Era perfettamente consapevole del fatto che, negli ultimi tempi, quella per Malfoy stava diventando un'ossessione e vacillava dalla certezza che stesse pianificando qualcosa di losco, al non riuscire a capacitarsi dell'esistenza del ragazzo che aveva conosciuto di notte.
Quel Serpeverde era la persona più complicata che avesse mai conosciuto: nemmeno trovare il suo nome sulla Mappa del Malandrino sembrava possibile.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora