Capitolo 38

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31 Ottobre

Ci siamo spostati verso Nord Ovest, ovviamente non posso darti ulteriori dettagli, ma abbiamo trovato asilo in un paesino di Babbani che ci hanno scambiati per... dicono "pellegrini" e ci trattano bene.
Non credevo che avrei mai potuto anche solo pensare una cosa del genere, ma questi Babbani non sono così male.
Pensa, Augustus si è messo a giocare con alcuni dei bambini e ci dice che tutti vanno pazzi per i nostri tatuaggi, tatuaggi li chiamano! Sono così innocenti che obliviarli quando ce ne andiamo mi sembra quasi superfluo.

Ma ora basta parlare dei piccoli di Babbano, nella tua ultima lettera mi hai chiesto di tenere d'occhio le relazioni interpersonali nel gruppo e non mi hai spiegato il motivo, Potter.
Ti aspetti davvero che mi fidi semplicemente sulla parola?
In ogni caso, abbiamo organizzato una piccola festa per Halloween e ti sto scrivendo in seguito ad essa, così da poter soddisfare le tue curiosità.
C'è una tensione che si taglia con il coltello tra Blaise e quel Rosier, Theodore sta raccogliendo ciò che ha seminato e la cosa non potrebbe rendermi più soddisfatto.
Blaise è irriconoscibile, sai per certi versi ti somiglia, si arrabbia facilmente  e ha già minacciato di prendere a pugni sia Nott che Rosier un paio di volte.
Grazie al cielo ci sono i gemelli Carrow, sono un po' il collante, sempre a tirare su il morale a tutti.

Spero di aver soddisfatto le tue buffe curiosità sui pettegolezzi del momento, ma continuo a chiedermi se non ti comporti così solo perchè sei geloso, Sfregiato.
E credi davvero che se ti tradissi verrei mai a scrivertelo?
Sei un povero ingenuo.
A presto Potter,

D.M.

Draco era rimasto a fissare la frase di congedo da lui stesso scritta di getto solo pochi attimi prima, rendendosi conto di quante altre volte l'avesse già scritta, di quanto fosse difficile pensare potesse essere una promessa più che un'ingenua speranza.

Scelse di aver rimuginato abbastanza sulla sua triste condizione, spaventato da un improvviso senso di terrore giunto ad stringergli lo stomaco in una morsa.
Continuava a ripetersi di essere felice, che non importava che in quel momento lui ed Harry erano lontani, che non importava sapere quando avrebbe potuto rivederlo, che tutto ciò che contava era che lui stesse bene.

E quello gli doveva bastare, lo aveva sempre fatto, qual era il problema tutto a un tratto?

Chiuse la pergamena in una busta, costringendosi di nuovo ad allontanarsi dal flusso dei suoi pensieri, la legò alla zampa di un vecchio gufo dalle piume color caffè e rimase con le braccia incrociate a guardarlo sparire nel cielo di fine Ottobre macchiato di stelle argentate.

La risposta non si fece attendere molto, arrivò sorprendentemente puntuale per gli standard del mittente, planò accanto al fuoco acceso al centro del campo, legata alla zampa di un grasso gufo dai grandi occhi gialli.

"È da Potter?"

Domandò la voce cavernosa di Dolohov, seduto su un tronco trasfigurato in sedia, esattamente di fronte a Draco.
L'uomo stava arrostendo sul fuoco quello che aveva tutte le sembianze di uno scoiattolo talmente ingrassato da un incantesimo, da sembrare sul punto di spezzare il bastoncino su cui era infilzato.
Il biondo sollevò un sopracciglio mentre slegava la lettera dalla zampa del gufo e lasciava scorrere lo sguardo sul Mangiamorte.

"Chi altri vuoi che ci scriva?"

"Fammela leggere"

Draco arrossì lievemente e si strinse al petto la lettera, rispondendo di getto al rantolio cupo e così perentorio di Dolohov.

"Non sei tu il responsabile della corrispondenza, leggerò ad alta voce le informazioni che ci sono state mandate da Londra quando tutti saranno radunati per il pranzo. Aspetterai fino a quel momento."

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora