Capitolo 23

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Fu difficile, una delle imprese più difficili che Draco avesse mai tentato, non dare di matto, scoppiare in lacrime o rifugiarsi tra le braccia di Harry.
Ovviamente non l'avrebbe fatto, non poteva, quell'idiota non avrebbe capito.

Eppure era la seconda volta che giocava a carte scoperte e si avvicinava al suo punto debole, inconsapevolmente.

Ma lui continuava a scappare, quando il suo cuore iniziava a battere troppo velocemente, quando iniziava a sentire il sangue scorrergli nelle vene, Draco se la dava a gambe.

Con il tempo si era abituato a quei sentimenti che provava per Potter, li aveva accettati, li aveva preservati da tutto come un tesoro prezioso eppure continuava ad avere paura di aprire lo scrigno e guardarci dentro solo perchè non aveva la chiave.
Non che Harry in quel momento gliela stesse offrendo, era più... un piede di porco forse, tanto per rimanere in metafora, ma era qualcosa, qualcosa che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola.

I suoi occhi grigi e smarriti vagavano sul viso di Harry, troppo nervosamente per trovare un solo punto su cui concentrarsi.

Dal canto suo il moro era oltremodo entusiasta di poter riconoscere il viso di Draco sotto la maschera che ancora non si era deciso a gettare.
E quel viso, illuminato dalla fredda luce autunnale che filtrava dalle vetrate del bagno, era triste e malinconico, ma bello da togliergli il fiato, e disorientarlo fino a fargli perdere il controllo.

Adesso poteva guardarlo liberamente, senza temere che la guerra glielo portasse via, guardarlo e sperare che un giorno sarebbe riuscito a far cambiare le cose.
Non si aspettava che sarebbe stato facile, nè che Malfoy intendesse collaborare in qualche modo, ma si aspettava di riuscirci prima o poi.

Allungò una mano, facendo in modo che le sue dita accarezzassero la guancia liscia e pallida del ragazzo, scoprendo che davvero non era come il marmo, aveva un tepore e una morbidezza, ed era vivo, agitato da quel lieve tocco.
Vide il suo peggior nemico arrossire per quel gesto innocente.

Si morse un labbro divertito e abbassò gli occhi prima di pizzicargli la guancia e dargli uno schiaffetto gentile, sperando di non essergli sembrato troppo ridicolo.

"Non fare quella faccia"

Commentò mentre il biondo si ricomponeva abbastanza in fretta da celare la sua sorpresa dietro a un'occhiataccia, massaggiandosi la guancia presa di mira dalle manacce di Potter.

"Eri in trance, controllavo solo che fossi vivo."

Concluse Harry e scrollò le spalle, mettendosi le mani in tasca.

"Toccami di nuovo Potter, e ti riduco a una Puffola Pigmea"

Doveva essere una minaccia, ma tremò nell'aria come una foglia in autunno, Draco vide l'amore della sua vita sorridere divertito e un po' malinconico e odiò ogni momento di sincerità come quello che avessero mai condiviso.

Si sentiva fragile e impotente, nonostante fosse sempre stato convinto che i suoi sentimenti verso quell'idiota fossero l'unica cosa che l'avesse mai reso forte.

"Cosa ridi, dico sul serio!"

Sbottò un attimo prima che il Grifone sollevasse le sopracciglia, gli lanciasse un'occhiata maliziosa e gli piantasse un indice dritto in mezzo al petto.
Il biondo inorridì, scostandogli bruscamente la mano.

"Finiscila"

Harry lo fece di nuovo e, di nuovo, Draco lo scacciò.

"Basta"

E il moro continuò, divertito dalla sua plateale esasperazione, così dannatamente da Malfoy.

Così, senza volerlo, ma per semplice istinto, diedero inizio a un giochino che consisteva semplicemente nel vedere chi la spuntava per primo, tra Potter che gli metteva le mani addosso e Malfoy che cercava di fermarlo.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora