Da quando aveva iniziato a studiare le arti marziali, Yu aveva imparato molti esercizi difficili. Ma il più impegnativo era quello che doveva ripetere ogni giorno: trovare il modo di lasciare la locanda all'insaputa di Bai Bai.

Una volta ne aveva anche parlato con Peng: — Se il locandiere mi scopre, mi picchierà.

Lui le aveva risposto: — Allora non farti scoprire.

Quel pomeriggio Yu decise di ricorrere alla sua tattica preferita, cioè chiedere aiuto alla vecchia Jia.

Col passare degli anni l'anziana cuoca faceva sempre più fatica a sbrigare le faccende: il paiolo era troppo pesante, l'acqua per lavare i piatti troppo fredda, e gli occhi faticavano a distinguere gli ingredienti che ormai la poverina sceglieva solo con l'olfatto.

La donna viveva nel terrore che Bai Bai se ne accorgesse e la mandasse via.

— Dove altro potrei andare? — diceva a Yu. — Non ho figli né parenti, sono sempre vissuta qui. Preferirei morire.

Da allora la bambina si era ingegnata per darle una mano. Lo faceva volentieri: stare in cucina le piaceva più che servire ai tavoli. E, in cambio, la vecchia la copriva volentieri durante le sue fughe pomeridiane.

Così appena gli ultimi clienti del pranzo se ne furono andati e Yu ebbe finito di spazzare a terra, si rifugiò in cucina e chiese se poteva tagliare la corda per qualche ora.

— Torni di nuovo da quel ragazzo? — domandò Jia. — Non sei un po' troppo giovane per avere un fidanzato?

Yu le si avvicinò e la strinse forte.

— Non è il mio fidanzato, nonnina. Ma è il solo amico che ho...

— Eh, bene, bene, alla tua età gli amici servono. — Profondo sospiro. — Vai pure allora, ma non fare tardi.

Yu promise e corse via.

Quando arrivò davanti alla casa di Phwanting Street, si trovò davanti una scena bizzarra. Wei stava appoggiato contro il muro, Peng invece era seduto sulla sua barchetta a remi sistemata di traverso nella via.

Ostruiva quasi tutto il passaggio e la gente brontolava, ma Peng non sembrava farci troppo caso.

Invece, appena vide arrivare Yu, commentò: — Sei in ritardo.

— Che ci fai su quella barca, Peng? Aspetti l'alta marea?

— Molto spiritosa. — Afferrò la fiaschetta che portava legata alla cintura, la stappò e diede una lunga sorsata. — Portatemi al fiume.

— Stai scherzando?

— Per niente. È il vostro allenamento di oggi.

Bastò un'occhiata a Wei per capire che quei due ne avevano già parlato, e Peng faceva sul serio.

I due ragazzi sollevarono la barca col vecchio sopra, e a fatica si avviarono in direzione dell'acqua che scintillava proprio in fondo alla strada.

Adesso i passanti indicavano Peng e ridevano forte. Yu invece aveva la tentazione di lasciar cadere la barca e piantarla con quella messinscena, ma tenne duro, e comunque era abituata alle stranezze del vecchio.

Era una giornata molto calda e quando arrivarono al fiume Yu e Wei erano coperti di sudore. Calarono la barca in acqua e salirono a bordo anche loro, mentre Peng, a prua, beveva e ridacchiava. Yu pensò che la fiasca doveva contenere qualche liquore e il vecchio probabilmente era già ubriaco.

— Dove andiamo? — domandò Wei.

— L'isola di Shamian — rispose l'altro, indicando la striscia sabbiosa che sbarrava il fiume proprio davanti alle Tredici Case.

La più grandeWhere stories live. Discover now