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Quando Drago d'Oro diede l'ordine di salpare, per poco sulla Morte Rossa non scoppiò un'insurrezione: era troppo tempo che la ciurma non entrava in una città, con i suoi divertimenti e pericoli. Vedersela scappare davanti quando mancava così poco...

Poi però Drago d'Oro raccontò cos'era successo, e come sempre accade quando c'è una buona storia, tutti si zittirono per ascoltare, poi risero, applaudirono, chiesero di sentirla da capo.

Intanto Yu e Abbondanza avevano acceso il fuoco e si erano messi a cucinare piattini, come quelli che la vecchia Jia preparava alla locanda di Bai Bai. Il ponte di coperta si riempì di profumi di zuppa di pesce, lumache al vapore, ravioli, tofu saltato.

Quelle delizie contribuirono ad acquietare gli animi e ancor più quando Abbondanza stappò le due botti di birra. Era una bevanda strana, molto più leggera del vino di riso e piena di bollicine che facevano ruttare. Per questo andava bevuta fredda e in grandi quantità, e in breve tempo i pirati furono ubriachi. Cominciarono a ballare e cantare, prendersi a coltellate, gareggiare a insulti e imprecazioni (come sempre succedeva in questi casi, vinse Abbondanza).

Quando calò il sole la Morte Rossa veleggiava ormai al largo, la ciurma dormiva scompostamente, e solo Guida Celeste resisteva ancora al timone, gli occhi puntati contro il buio, la treccia lunghissima che si agitava nel vento.

A un tratto voltò la testa e guardò nell'ombra.

— Sei ancora sveglia, Ranocchietta... Oppure dovrei chiamarti Lama Volante?

La ragazza si fece avanti scavalcando il corpo di Gigante di Pietra che dormiva sulle nude assi del ponte, avvolto in quella sua enorme, improbabile catena.

— Siediti qui — disse Guida Celeste — Mettiti comoda.

Lei si accovacciò ai piedi del timone. Era una sera fredda e molto umida, e Abbondanza le aveva curato la spalla ferita con una pomata che bruciava d'inferno.

— Devo farti i complimenti — esclamò il timoniere. — Oggi hai compiuto una vera impresa.

— Non è stato merito mio: Montagna Che Cammina...

— Zitta. Non mentire. Nella vita, se commetti un errore assumiti la colpa; se fai qualcosa di buono, prenditi il merito. — Il timoniere le sorrise. — Anguilla dell'Abisso ha visto tutta la scena e me l'ha raccontata: Montagna ha raccolto un'ascia e si è precipitato verso il vicolo dove ti eri ritirata. Non è difficile intuire le sue intenzioni. Invece poco dopo sei uscita dal vicolo ancora viva, con l'ascia in pugno. Come ci sei riuscita?

— Gli ho parlato — ammise Yu. — Era preoccupato per il suo onore, l'ho convinto che ne avrebbe ottenuto di più alleandosi con me. "Colui che capisce quando è il momento di combattere e quando non lo è, sarà vittorioso".

— Sun Tzu — osservò Guida Celeste. — Sono parole molto sagge. Altre parole sagge dicono: "Getta un mattone per ottenere una gemma di giada". Significa che a volte bisogna dare una buona idea a chi non ce l'ha, per portarlo dalla nostra parte. Questo è uno dei Trentasei Stratagemmi che gli antichi consigliavano per vincere in battaglia. E tu oggi l'hai messo in pratica. Brava. La strategia è una delle doti del comando.

— Io non sono una comandante — mormorò Yu.

— Potresti diventarlo, un giorno. Oppure no. Ma ricorda che il comando è responsabilità e dolore. Chi è a capo di una ciurma non ha amici. E alle volte è costretto a sacrificare quelli che ama.

Yu non capiva perché il timoniere le stesse raccontando quelle cose. Nel vicolo con Montagna Che Cammina aveva improvvisato, perché se lo era trovata davanti e lei era ferita e aveva avuto paura.

Solo che poi il suo piano aveva funzionato, e aveva vinto.

Non le era capitato molto spesso, nella vita. Anzi mai. Lei era solo la piccola serva di Bai Bai, abbandonata da una madre sconosciuta quando aveva pochi giorni. Nata e cresciuta per essere una schiava.

Non era previsto che lei vincesse.

Eppure le era piaciuto.

L'aveva fatta sentire bene. Trionfare. Arrivare sul tetto del mondo, anche se solo per un istante.

La ragazza restò a meditare su quelle questioni, rannicchiata sotto al timone, con le ginocchia puntute raccolte fra le braccia.

Poi ricordò che c'era qualcosa che aveva in mente di chiedere a Guida Celeste fin da quando, due giorni prima, lui l'aveva fatta saltare come un delfino da una giunca all'altra.

— Tu conosci il mio stile di arti marziali — disse.

Guida Celeste esitò, e la stella che portava tatuata sul collo tremò nella notte.

— Il wushu dell'Aria e dell'Acqua è quasi una leggenda. Si dice che sia nato molti secoli fa proprio qui, in questo triangolo di mare tra Macao, Hong Kong e la foce del fiume di Perle. Venne inventato dai primi pirati che vivevano tra le onde e il vento. Era uno stile particolarmente adatto a un marinaio, perché permetteva di spostarsi rapidamente tra gli alberi e sopra le vele. O addirittura di volare da una nave all'altra andando all'arrembaggio. Ma io non avevo mai visto nessuno che lo praticasse davvero. Chi te lo ha insegnato?

— Il mio maestro si chiamava Li Peng. Venne ucciso cinque anni fa da un uomo che praticava il suo stesso stile e si chiamava Farfalla Notturna. Aveva una piccola falena tatuata sul polpastrello dell'indice destro.

Yu ricordava quel minuscolo tatuaggio come se ce l'avesse avuto ancora davanti agli occhi.

Il timoniere sussultò.

— Ho conosciuto Farfalla Notturna — disse.

— Quando? Dove?

— È successo molto tempo fa, prima che diventassi un pirata. Già all'epoca Farfalla Notturna era un campione di arti marziali molto famoso. Dicevano che il suo potere gli veniva da un libro magico, che rende chi lo possiede imbattibile in combattimento.

— Un libro magico? — domandò Yu.

— Un libro con la copertina di pelle di squalo, che raffigura tutte le mosse del wushu dell'Aria e dell'Acqua — esclamò Guida Celeste. — Perché, tu hai mai visto un libro del genere?

Yu scosse la testa, e sperò che Guida Celeste non si accorgesse che stava mentendo.

Perché quel libro esisteva.

E Peng lo aveva custodito per anni nel mobiletto della sua casa in Phwanting Street, mentre Wei adesso lo nascondeva sotto il suo materasso, nello yamen del signor Zhang.

Non era un libro magico, nel senso tradizionale del termine, ma racchiudeva davvero tutti i segreti delle arti marziali.

Forse Peng lo aveva rubato a Farfalla Notturna? Ed era per questo che l'altro l'aveva ucciso?

Se le cose stavano in quel modo, pensò Yu, allora anche Wei era in pericolo. Senza sospettarlo, aveva con sé un oggetto di grande valore, per cui qualcuno era disposto a uccidere.

E magari è già troppo tardi, rifletté. Magari in questi anni di assenza, mentre stavo qui a fare la pirata, Farfalla Notturna ha trovato Wei e lo ha ucciso e si è impadronito del libro.

O forse no, e allora lei doveva fare qualcosa.

— A che pensi? — domandò Guida Celeste, guardandola dall'alto del suo timone.

— Niente — rispose lei. — Sono solo un po' stanca. Forse è ora di andarmene a dormire.

Yu si alzò in piedi e scese fino al ponte di coperta, schivando i corpi addormentati dei pirati. Si rannicchiò in un angolo, con la testa appoggiata a un rotolo di corda, e rimase a pensare e guardare le stelle.

Nella notte la Morte Rossa continuò a navigare.

La più grandeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora