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Il vicolo era un budello cieco tra due file di case.

Era così stretto che il carro ci passava a malapena e Montagna che Cammina, con la sua ascia, bloccava interamente l'unica via di fuga.

Sorrideva. Sorrideva. I suoi occhi piccoli luccicavano nella luna rigonfia della faccia.

— Ti sei divertita, vero? La bambina svelta che prende in giro l'omone con le ossa grosse. E magari speravi di cavartela così. Ma Montagna non dimentica. Due anni fa ho promesso di ucciderti e ora manterrò la parola.

Con un grido strozzato, il pirata alzò l'accetta e l'abbatté sulla testa di Yu, che si lasciò cadere a terra e rotolò sotto il carretto. La lama ricurva centrò il legno. Si spezzò con un cigolio sinistro. Yu spuntò fuori dall'altra parte.

— Aspetta — disse. — Parliamo.

— Lo faremo dopo che ti avrò uccisa.

Montagna attaccò ancora, prendendo ad accettate il carro. Con tre colpi lo tagliò in due e passò in mezzo ai resti, troneggiando su Yu.

— Per fortuna non hai rovinato le botti — osservò Yu. — Abbondanza si sarebbe arrabbiato molto.

— Posso sempre uccidere anche lui.

Le si fece incontro, l'ascia in pugno.

Yu indietreggiò.

— Montagna, ascoltami, stai facendo davvero uno sbaglio...

— Ah sì? Ma non mi dire...

L'uomo prese la rincorsa e le si precipitò addosso.

Yu si guardò intorno. Spiccò un salto contro il muro della casa alla sua sinistra, si diede la spinta e balzò su quello della casa a destra. Con un ultimo volo si ritrovò in cima al tetto.

— Torna subito qui, mocciosa! Fatti ammazzare con onore!

Yu ansimava, il braccio ferito le faceva un male d'inferno.

— Senti — disse. — Ragioniamo un attimo. Cosa ci guadagni se mi uccidi?

— Mi sarò vendicato — ruggì il guerriero da basso.

— Certo, certo. Il grande Montagna Che Cammina si è vendicato di una bambina che gli aveva fatto un torto due anni fa. Vallo pure a raccontare ai tuoi amici... Che cosa faranno? Te lo dico io: rideranno di te. Diranno: "quale guerriero ci mette due anni per vendicarsi di una mocciosa?". Perderai la faccia, Montagna Che Cammina.

— La faccia l'ho già persa, per colpa tua.

— Forse — ammise Yu. — Però poi l'hai ritrovata in mille battaglie. Anche adesso, tutti ti hanno visto combattere con valore contro i pirati di Osso Spezzato.

Montagna esitò: — Tutti mi hanno visto?

— Certo. Eri due contro uno e gli tenevi testa. Un combattimento leggendario. Solo che poi sei scappato dalla battaglia per venire a prendere me, e questo non è onorevole. Hai rovinato tutto.

Il guerriero sembrava perplesso. — Tu dici?

Yu annuì.

— Ma siamo ancora in tempo a rimediare — aggiunse poi.

— Davvero?

— Certo. Perché tu non sei scappato. Infatti sei venuto fino al vicolo a chiamare me, la famosa Lama Volante, che è in grado di saltare da una nave all'altra anche nel mare in tempesta. Perché in questi due anni tu sei stato abbastanza eroico da perdonarmi. Io e te siamo diventati amici, e insieme abbiamo studiato un piano per vincere questa battaglia.

Yu non capiva bene che cosa le stesse succedendo. Aveva cominciato a blaterare a casaccio, tanto per salvarsi la vita. Ma le parole le uscivano dalla bocca sempre più veloci. Non solo: cominciava a crederci anche lei. Le sembravano vere. Le sembravano una storia.

— Abbiamo studiato un piano? — mormorò Montagna. — Certo, abbiamo un piano. Ma, ehm, qual è?

— Se prometti di non attaccarmi con quell'ascia, te lo spiego.

Montagna che Cammina annuì, Yu sorrise e balzò a terra.

Atterrò proprio davanti al guerriero, gli fece cenno di abbassarsi e cominciò a raccontargli nel dettaglio che cosa aveva pensato.

Qualche minuto più tardi, Yu corse da sola fuori dal vicolo. Alla cintura portava l'ascia con cui Montagna che Cammina aveva tranciato a metà il carretto.

Sul molo intanto la battaglia infuriava, ai due gruppi di pirati si era aggiunto un drappello di soldati imperiali. L'aria risuonava del rumore di lame e grida.

Yu si voltò per un istante, per controllare l'imboccatura del vicolo. Montagna la stava seguendo di corsa, molto più lento di lei, con due barili legati alla schiena e altri due sotto braccio.

La ragazza sperò che il guerriero si ricordasse quale lanciare.

Il destro, pensò tra sé. Mi raccomando, Montagna: il destro.

Lei comunque aveva fatto quel che poteva, e adesso, toccava al destino.

Yu accelerò ancora, si portò due dita alla bocca e lanciò il fischio spezzato che segnalava alla ciurma un pericolo in arrivo.

Poi concentrò il suo qi e spiccò un salto con la tecnica delle Ali d'Airone Appese al Cielo.

L'accetta era molto pesante, per lei, e il braccio ferito la sbilanciava. Ciononostante fu un bel balzo, alto e lungo, e in un momento Yu si ritrovò a planare sopra le teste dei guerrieri in lotta.

Montagna che Cammina la vide spiccare il volo e lanciò il suo barile. Il destro.

Bravo.

La botte le volò incontro con la velocità di un colpo di cannone, in perfetta rotta di collisione contro di lei. Yu fece una capriola a metà del volo, col braccio sano sfoderò l'accetta, e la abbatté sul barile in un unico colpo.

Il barile si spaccò in due come un melograno.

E sui guerrieri del molo piovve una tempesta di sabbia rossa, finissima e impalpabile. Una sabbia molto piccante.

Peperoncino in polvere.

I pirati di Drago d'Oro, avvertendo il pericolo, avevano interrotto il combattimento e si erano tirati indietro proprio all'ultimo momento.

Ora rimasero a guardare i loro nemici che gridavano e si contorcevano, tossendo, sfregandosi le labbra gonfie e gli occhi pieni di lacrime.

Yu lasciò cadere l'accetta e atterrò sul molo a un passo da Drago d'Oro.

— Ben fatto, ragazzina — le disse il pirata.

— È stato un lavoro di squadra. — Sorrise lei. — Ottimo lancio, eroe.

— E ottimo salto — rispose Montagna che Cammina.

Abbondanza brontolò: — — Quei peperoncini erano della migliore qualità, li ho pagati un occhio della testa...

Drago si mise a ridere: — Non preoccuparti, amico mio, ti rimborserò personalmente. Cosa c'è in quelle altre botti invece?

— Pesce secco per lo più — rispose Yu. — E birra, che è una bevanda dei diavoli stranieri. Ci sono delle altre cassette nel vicolo ma forse è meglio lasciarle lì e tagliare la corda...

Drago annuì. — Comincio ad averne abbastanza di Macao. Leviamo l'ancora.

Erano tutti molto d'accordo.

Tigre Blu e i cugini Artiglio si affrettarono a saltare sulle scialuppe e slegare gli ormeggi, Drago d'Oro invece restò per un attimo a osservare i suoi nemici in preda al dolore da peperoncino.

Il comandante dei pirati camminò in mezzo a loro, raccolse da terra un pugnale e lo pulì contro la stoffa dei pantaloni.

— L'arma di Osso Spezzato — esclamò. — Credo di essermela guadagnata. Forza, torniamo alla Morte Rossa.

Si affrettarono a obbedire, le scialuppe si staccarono dal pontile e si diressero a gran velocità verso la giunca ormeggiata al largo.

La più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora