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— Non capisco perché non l'hai ucciso — borbottò Bel Ragazzo.

Si trovavano nella cabina di Yu sulla Vendetta: tornata da palazzo, aveva convocato gli uomini per aggiornarli.

— In effetti non capisco nemmeno io — confessò Orso Nero. — Ce l'avevi a portata di mano...

Abbondanza servì a Yu una coppa di vino e disse: — È una questione di faccia. Lama Volante non poteva uccidere Mago degli Inganni nelle sue stanze, sarebbe stato da vigliacchi, avrebbe perso la fiducia dei pirati.

— Senza contare che lei è già l'ammiraglio della Flotta Rossa — aggiunse Farfalla Notturna. — Quindi non può domandarla indietro, deve riprendersela come un suo diritto.

Avevano ragione entrambi, ma in realtà c'era anche un altro motivo: Yu aveva bisogno di capire se il suo nemico stesse agendo da solo, o manovrato da qualcuno.

Dopo la chiacchierata si sentiva più tranquilla: Mago degli Inganni era solo un uomo troppo avido, che grazie ai suoi intrighi si era ritrovato al vertice della flotta.

— Resta il fatto che quel tipo ci guadagnerà una fortuna — disse Bel Ragazzo. — Senza contare che noi non abbiamo trentamila tael d'argento. A meno che su quest'isola si nasconda un tesoro...

— Andrà tutto bene — esclamò Yu. — Lo vedrete. Ma questa notte voglio un doppio turno di guardia sia a bordo che in spiaggia. Mago degli Inganni potrebbe mandare le sue spie alla ricerca della misteriosa flotta fantasma...

— Se ne troviamo una, che facciamo? — domandò Orso Nero.

— Catturatela. Non c'è bisogno di spargere altro sangue.

Quando si svegliò il giorno dopo, Yu trovò sul ponte Gigante di Pietra, nudo, che sfregava la sua catena con la sabbia per pulirla dalla ruggine.

Accanto a lui c'erano quattro uomini legati come bachi da seta. Yu riconobbe uno dei festaioli che aveva intravisto la sera prima durante la sua visita a palazzo.

— Non preoccupatevi — li rassicurò. — Resterete così solo qualche ora, nel pomeriggio vi libererò e potrete giurarmi fedeltà.

Yu fece colazione coi suoi figli e accettò di allenarsi con loro sul ponte della Vendetta. Si stupì di quanto fossero diventati forti, soprattutto Qi: era già in grado di correre in verticale sull'albero di maestra, e aveva un ottimo equilibrio.

Yu combatté contro lei e Wen, si lasciò colpire due volte, poi li sconfisse entrambi con un'unica mossa: alla loro età era pericoloso credersi troppo forti.

Ombra della Notte la venne a chiamare reggendo un magnifico qipao verde giada.

— Nella stiva, tra i bauli, ho trovato questo vestito — disse. — Credo che sia un po' grande per te, ma è del colore giusto.

Il verde simboleggiava primavera e rinascita. Proprio quello che aveva chiesto Yu.

Si spostarono in cabina e Ombra della Notte la aiutò a indossare il vestito, che effettivamente era grande, perciò gliel'aggiustò addosso con l'aiuto di una cintura e nastri dorati.

Poi la donna le acconciò i capelli con spille di giada e le truccò il viso.

Quando tornarono sul ponte, Gigante di Pietra aveva già messo in mare la scialuppa della Vendetta e l'aspettava ai remi. Indossava di nuovo la sua catena che ora luccicava nel sole. Anche lui si era messo elegante, dopotutto.

— Ci vediamo più tardi — disse Yu agli altri. — Sapete tutti cosa fare.

Quindi con un balzo raggiunse la scialuppa e lei e Gigante salparono lasciandosi la lorcha alle spalle.

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