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— Si può sapere che hai combinato?

La prima cosa che Yu sentì fu l'odore.

— Io... non lo so. Non ci ho pensato.

Puzzava di vestiti non lavati.

— È questo il tuo problema, Tigre. Non pensi.

E di pesce andato a male.

— Lei voleva sfuggirmi allora l'ho presa.

Aprì un occhio: tavole di legno.

— Cioè l'hai rapita.

Yu girò la testa verso destra: altro legno.

— Non l'ho proprio rapita.

L'avevano rinchiusa in una cassa da morto?

— L'hai portata sulla Morte Rossa, quindi l'hai rapita.

Sotto di lei c'era qualcosa di morbido però.

— Sì, è vero.

Paglia coperta di stoffa.

— E ora che ce ne facciamo?

Un materasso.

— Non lo so. Potrei ucciderla?

Digli di no.

— Forse sì.

Si voltò verso sinistra. La luce veniva da quella parte. Avevano infilato Yu in una specie di scaffale, al di là c'era una stanza stretta e due uomini che parlavano di lei.

Il primo era senza dubbio quel farabutto di Tigre Scarlatta. L'altro aveva una treccia di capelli bianchi così lunga da sfiorare il pavimento, il torace era un fascio di muscoli che sembravano esplodergli sotto la pelle.

Yu provò a muoversi e la testa sembrò esploderle. Perché le faceva tanto male? Ah, sì. La zuccata. Doveva essere stata molto forte, perché le sembrava che la stanza intera le girasse intorno.

Mugolò e l'uomo con la treccia si voltò verso di lei. Sulla gola aveva tatuato un ampio cerchio scuro su cui spiccavano piccole macchie chiare a forma di stella.

— Si è svegliata.

— Ciao — disse Tigre Scarlatta.

"Ciao?" pensò Yu. Cercò di nuovo di muoversi e riuscì a rotolare su un fianco. Cadde fuori dallo scaffale in cui l'avevano infilata e finì per terra. Non era solo il mal di testa, la stanza girava per davvero. Faticò a rimettersi in piedi.

— Non... — balbettò. — Non vi permetto... di... uccidermi.

L'uomo con la treccia scoppiò a ridere: — Accidenti, Tigre, la tua nuova amica ha un bel caratterino.

— Non sono... sua amica...

— È vero, Guida Celeste — ammise Tigre Scarlatta. — Forse non avrei dovuto rapirla.

— Un po' tardi per pentirsene, non ti pare?

Tigre si strinse nelle spalle. Non sembrava più la belva assetata di sangue che Yu aveva visto combattere nella locanda. Teneva la testa bassa, sembrava che si vergognasse.

— Riportatemi... a casa.

Guida Celeste, se questo era il suo nome, le sorrise. — Non è così semplice, bambina. La Morte Rossa è già salpata da un pezzo.

— Morte Rossa?

— È il nome di questa nave. Non mi è mai piaciuto granché, avrei preferito qualcosa di più elegante, ma le navi pirata devono incutere timore perciò sono tutte un Demone Nero, Lama Insanguinata e cose di questo genere. Morte Rossa non è male. Anche perché lo scafo è, come vedrai, rosso. Quanto al riportarti a casa non credo sia possibile, al massimo potremmo abbandonarti su qualche isola e lasciarti al tuo destino. Oppure ucciderti.

La più grandeWhere stories live. Discover now