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La ballerina aveva il volto di porcellana e labbra rosse come fragole.

I capelli erano raccolti in una complicata acconciatura tenuta in posizione da spille dorate e dai lobi scendevano pendenti di giada.

— Non riesco a crederci — disse. — La piccola Shi Yu. Sei diventata una donna.

— Tu invece sei sempre bellissima — sorrise lei.

Piccola Furia tossicchiò educatamente e Yu si voltò per presentarli.

— Questi sono i miei... — pirati? amici? — Si chiamano Piccola Furia e Tigre Scarlatta.

Entrambi gli eroi fecero un profondo inchino.

Loto Danzante sfoderò un ventaglio e lo usò per nascondersi pudicamente il volto. Intanto una scarpina minuscola spuntò maliziosa dall'orlo del qipao.

— Vi dispiace se chiedo a Yu di dedicare qualche minuto a una vecchia amica? Entriamo a prendere un tè?

— Come no — accettò subito Piccola Furia. — Sono sicuro che il locandiere sarà felice di rivederci.

In realtà non appena Bai Bai se li ritrovò davanti fece per scappare, ma Tigre Scarlatta con quattro salti gli fu addosso.

— Sentimi bene, nullità. Porta subito tè, piattini, e vino di riso tiepido. Che sia la tua roba migliore, e non provare a versare veleni nel piatto o cose simili perché dovrai assaggiare tutto davanti ai miei occhi. È chiaro?

Si sedettero al tavolo migliore e in poco tempo arrivarono cibi e bevande. Loto Danzante voleva sapere tutto quello che era accaduto a Yu dopo il suo rapimento, e restò molto stupita scoprendo che era riuscita a unirsi a una ciurma di pirati. Ancor più quando seppe che era diventata comandante, sia pur di una ciurma molto piccola.

— Ho sempre saputo che eri una ragazza speciale — disse, poi prese il ventaglio e lo agitò più volte davanti al viso. — Oh, scusate tanto, mi manca l'aria. Yu, ti dispiacerebbe accompagnarmi all'aperto? Troppe emozioni, devo riprendere fiato.

— Andate pure — rispose galante Piccola Furia. — Io e il mio socio resteremo a finire il vino.

Le due donne uscirono. Yu si sentiva un po' a disagio: era chiaro che Loto Danzante voleva parlarle in privato, ma perché?

— È bello vederti così in salute. Quanto a me, ogni primavera i fiori di ciliegio perdono un po' del loro profumo.

Yu capì che la ballerina stava cercando di parlarle del tempo che passa.

— Per te — mormorò — sembra che non sia passato nemmeno un giorno dall'ultima volta in cui ci siamo viste.

— Dici così perché sei una ragazza adorabile, e nessuna donna ti ha mai addestrato alle arti della seduzione. Puoi saltare da una nave all'altra e combattere a mani nude, ma scommetto che non sai come si guarda un uomo per farlo cadere subito ai tuoi piedi.

Yu guardò i suoi, di piedi, che tanto odiava, e scosse la testa.

Loto Danzante sorrise. — Scusa se sono così sfacciata da chiedertelo, ma hai già camminato lungo i sentieri dei giardini celestiali?

— Non capisco.

— Insomma, sei da un pezzo in età da marito...

Yu arrossì e scosse piano la testa.

— Ma scommetto che esiste qualcuno nel tuo cuore?

— C'era — disse Yu. — Ora non più.

— Sono certa che potrei aiutarti — suggerì la ballerina. — Nella vita ho ben imparato come si attira la tigre giù dalla montagna.

Solo allora Yu capì il motivo di tutti quei giri di parole. — Stai dicendo che vuoi venire con me? Vuoi diventare una pirata?

Loto Danzante sorrise. — Sei sempre stata così diretta...

— Non riesco a capire. Perché vorresti fare una cosa simile?

— Una zucca all'ottavo mese ha ancora il cuore dolce, ma la sua buccia è passita.

— Tu sei bellissima, Loto Danzante.

— Ogni giorno mi serve più cipria per rischiarare il viso, più trucco per nascondere le rughe. Ricordi quando ci siamo conosciute e tu eri solo una bambina che voleva scappare dalla locanda? Allora avevo diciannove anni ed ero nel fiore della giovinezza. Ormai quel fiore sfiorisce e i petali cadono... Ancora un po' e nessun uomo vorrà che Loto Danzante danzi per lui. Cosa farò, allora?

La ballerina parlava sempre in modo complicato, ma il riferimento a quando si erano conosciute era fin troppo chiaro. Quella volta Yu aveva fatto una promessa: non le avrebbe mai rifiutato un favore.

— Se lo desideri — esclamò — la Stella Cadente diventerà la tua casa. E se sei disposta a impugnare una lama, e imparare come si alza una vela, diventerai mia sorella.

Loto Danzante si sventolò tre volte, poi disse: — Ti ringrazio, generosa comandante, farò del mio meglio per essere all'altezza della tua bontà. Tu parli con la schiettezza di un uomo, perciò ti risponderò allo stesso modo: accetto. Accompagnami a casa perché possa raccogliere vestiti e gioielli, poi verrò sulla tua nave.

— Chiederò agli altri di scortarti fino alla barca. Io non posso. Devo far visita a Li Wei.

— Ah! — sorrise Loto Danzante. — Lo dicevo. Il frutto cade sempre vicino all'albero.

— Non è come credi. È una questione importante, di vita o di morte. Dimmi, lo hai più visto? Vive ancora allo yamen del signor Zhang?

— So che il tuo amico ha superato gli esami e oggi è un giovane funzionario molto stimato in città. Il patrigno lo ha preso sotto la sua ala protettiva e, sì, Li Wei vive ancora allo yamen. Però, se posso osare... — Loto Danzante richiuse il ventaglio. — Sei cambiata molto in questi anni, Yu. Non è soltanto il corpo che è cresciuto, ma il tuo atteggiamento, la luce negli occhi. Dài ordini e ti aspetti che vengano obbediti. Bai Bai, che una volta ti spaventava, adesso è terrorizzato dalla tua presenza.

— Cosa stai cercando di dirmi?

— Anche Wei sarà cambiato allo stesso modo. Quando si dice addio a qualcuno per molto tempo, si rischia di non riconoscerlo più, dopo.

Yu sorrise. Forse Loto Danzante aveva ragione, in generale, ma era sicura che non valesse nel suo caso. Non per Wei.

Tornarono dentro e annunciò che la ballerina si sarebbe unita alla ciurma. Piccola Furia le lanciò un'occhiata rovescia e lei non capì se fosse contento o preoccupato.

— Andiamocene da qui, ma prima lasciamo un lingotto al locandiere — decise Yu. — Abbiamo mangiato e bevuto, non voglio debiti con quell'infame.

Bai Bai fu bene attento a non farsi vedere, e lei pensò che era giusto così. Non sarebbe entrata in quel posto, mai più.

Piccola Furia accettò di accompagnare Loto Danzante, ma insisté perché Tigre Scarlatta invece scortasse Yu. Forse il nano non si fidava poi molto del suo giudizio.

Si salutarono poi lei e Tigre corsero via. Entrarono in città passando dalla Porta dell'Olio, poi attraversarono il Cancello Centrale per arrivare al quartiere manciù. Yu usò la pagoda dei fiori per orientarsi, arrivò nella strada degli yamen tutti uguali, contò le vie per trovare il palazzo giusto.

La casa di Wei. Eccola.

L'idea di tornarci dopo tanto tempo le fece sprofondare il cuore fino all'ombelico.

— Cosa ci facciamo qua? — domandò Tigre Scarlatta, che in quel quartiere elegante sembrava a disagio.

— Devo parlare con un vecchio amico. Tu puoi aspettarmi qui, se vuoi.

— Preferisco venire.

— Come ti pare.

Yu prese la rincorsa e balzò fino al tetto del palazzo.

Tigre Scarlatta la guardò, poi con due salti riuscì ad aggrapparsi alle tegole e con una capriola si tirò su e la raggiunse.

— Adesso?

Yu sorrise. — Adesso, seguimi.

La più grandeWhere stories live. Discover now