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Passarono molte ore.

Yu e Wei andarono in cortile e si esercitarono con il signor Shu, poi organizzarono un piccolo combattimento tra loro, poi si stancarono e tornarono nella stanza.

Wei mostrò a Yu un grande libro con la copertina di pelle che conteneva decine di disegni. Erano tutti uomini che eseguivano mosse di arti marziali, e alcune erano davvero straordinarie: le figurine correvano in verticale sui muri, o sembravano volare nell'aria come uccelli.

Sotto ogni figura c'erano delle scritte, probabilmente le istruzioni su come eseguire la mossa.

— Tu sai leggere? — domandò Yu a Wei.

— Un po' — rispose lui. — Il nonno mi insegna, ma è difficile.

Vedendo quei caratteri complicatissimi, Yu non faticava a crederci.

Intanto man mano che passava il tempo la bambina cominciò a preoccuparsi. Era sparita dalla locanda senza avvisare nessuno, nemmeno la vecchia Jia, e si era assentata già da ore. Tra poco sarebbe stato il turno del pranzo e Bai Bai si sarebbe senz'altro accorto della sua assenza.

— Io devo andare — disse a Wei.

— Il nonno ci ha ordinato di stare qui, che sarebbe tornato.

— Ma Bai Bai...

— Il nonno stava andando alla locanda, no? Sono sicuro che gli avrà parlato, si sarà inventato una scusa per non metterti nei guai. È bravo in questo genere di cose, non preoccuparti.

Yu sperava che l'amico avesse ragione, ma in cuor suo dubitava. Il locandiere e Peng non erano mai andati d'accordo, Bai Bai lo chiamava ubriacone e non perdeva mai l'occasione per insultarlo o scacciarlo dal locale. Difficile che il vecchio riuscisse a convincerlo a essere più buono con lei.

Passarono altre ore, i due ragazzi si allenarono ancora, poi gli venne sonno e si addormentarono entrambi nel lettone.

Al risveglio si accorsero che fuori si era fatto buio. Avevano anche molta fame perciò Yu accese il fuoco, poi aprì la credenza alla ricerca di qualcosa da mangiare. Non c'era granché, solo del riso. Meglio di niente.

Dopo aver cenato, Yu disse: — Ora devo proprio andare.

— Il nonno...

— Scusa, Wei, ma è un giorno intero che aspettiamo. Sono di sicuro nei guai, e se non torno immediatamente sarà peggio ancora. Ci vediamo domani.

Gli rivolse un sorrisetto e, prima che l'amico potesse fermarla, corse via.

Arrivò alla locanda aspettandosi di trovare le lanterne accese e il solito vociare di clienti.

Invece la stanza era buia. Dalla porta usciva solo silenzio.

— Cosa succede? — domandò, entrando.

E per un momento restò sulla soglia, senza credere a quello che vedeva.

Metà dei tavoli stava rovesciata a terra e c'erano panche addirittura spezzate in due. Sembrava che nel locale si fosse abbattuto un uragano.

— Cosa...

— Oh, guarda chi c'è — disse Bai Bai.

Il locandiere era seduto per terra proprio in fondo al locale. Nel buio Yu non l'aveva nemmeno visto.

— Ormai la piccola Yu fa quello che le pare, eh? — mormorò Bai Bai alzandosi in piedi. — Va e viene, sta via per giorni interi... Sì, non pensare che non me ne sia accorto, bambina. È da parecchio che ti tengo d'occhio. Ma adesso hai esagerato. Davvero esagerato.

La più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora