Capitolo 2

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Summer

La danza è sempre stata la mia passione sin da piccola, ricordo ancora le giornate passate insieme a mia madre a ballare in sala prove. È stata la mia insegnante fino al giorno in cui ho ricevuto la lettera di ammissione alla International School of Arts, ero felicissima quel giorno perché finalmente avevo l'occasione di dimostrare a mia madre, ma sopratutto a me stessa, che ero davvero brava, che sapevo danzare e che tutti i pomeriggi, tutti i weekend passati in sala prove erano serviti a qualcosa, quella lettera mi ha permesso di volare da sola, senza più mia madre al mio fianco e ammetto che ero spaventata, avevo paura di fallire, di non essere all'altezza di questa scuola e sin da subito ho dato tutta me stessa, in ogni passo, in ogni movimento ho cercato di dare il massimo e ora sono arrivata quasi alla fine di questo lungo viaggio. Ancora non ci credo, quando sono arrivata qui ero un misto di felicità, paura e ansia poi con il tempo ho capito che questa sarebbe stata la mia svolta, questa scuola mi avrebbe aperto molte porte e questo non ha fatto che far aumentare la mia ansia ma mi ha dato anche la spinta necessaria, la grinta per dare tutta me stessa ed essere all'altezza di ogni coreografia che mi veniva assegnata.
Quando sono arrivata la mia intenzione era quella di lavorare sodo, di concentrarmi solo sulla danza e sul mio obiettivo, diventare una prima ballerina. Ho lavorato tanto e continuo a lavorare tanto per raggiungere il mio obiettivo e devo tutto a questa Accademia, mi ha permesso di lavorare con insegnanti bravissimi che mi hanno aiutato molto, mi hanno aiutato a migliorare. Non volevo nessun tipo di distrazione, la mia idea era quella di studiare ed esercitarmi per migliorarmi sempre di più e all'inizio è stato davvero cosi, passavo tutto il giorno a provare le coreografie e i passi per impararli il più velocemente possibile e per ricordarmeli, in camera ci stavo pochissimo e infatti con la mia compagna di stanza non ho legato subito, diciamo che entrambe eravamo concentrate sui nostri obiettivi più che sul fare amicizia poi però con il tempo siamo diventate amiche, piano piano abbiamo imparato a conoscerci, a capirci e ora, a distanza di cinque anni, posso dire di essere stata davvero molto fortunata. Ivy, la mia compagna di stanza, è diventata la mia migliore amica e siamo inseparabili da cinque anni ormai. È fantastica, davvero un'ottima amica e sopratutto una grandissima fotografa, è davvero incredibile quello che riesce a fare con una macchina fotografica e non mi stancherò mai di riperderlo.
'Sono in ritardo!' Esclama uscendo dal bagno e iniziando a correre avanti e indietro per tutta la stanza.
'Le lezioni iniziano fra venti minuti Ivy.' Dico cercando di tranquillizzarla.
'Appunto!' Esclama. 'Sono in ritardo.' Afferma.
Si beh per tutti venti minuti è un lasso di tempo abbastanza ampio e utile per prepararsi ma per Ivy è pochissimo, è una ritardataria cronica ma non è colpa sua, proprio non ce la fa ad arrivare puntuale nonostante si svegli presto, non ho mai capito come fa ad arrivare tardi anche se si sveglia quasi un'ora prima, è un mistero al quale dubito troverò risposta.
'Dai è il nostro ultimo anno.' Esclamo. 'Magari questo è l'anno della svolta, entro la fine riuscirai ad arrivare in orario ad una lezione.' Dico sorridendo per incoraggiarla.
'Non sei divertente.' Dice guardandomi male. 'Come mai sei ancora qui comunque?' Chiede. 'Lucas non ti sta aspettando?'
'Stavo giusto per andare.' Affermo prendendo la mia borsa. 'Ci vediamo a fine lezione?' Chiedo.
'Vengo io da te.' Risponde tornando in bagno.
'A dopo!' La saluto per poi uscire dalla stanza e dirigermi verso i dormitori maschili.

Ho conosciuto Lucas al secondo anno, avevamo in comune un corso extra e l'insegnante ci diede un compito da fare in coppia e noi due, essendo seduti vicini, decidemmo di lavorare insieme. Scoprimmo di avere molte cose in comune, era simpatico, divertente e mi faceva ridere, tantissimo e senza rendermene conto mi sono innamorata di lui ma non ho mai fatto niente per farglielo capire, avevo paura di allontanarlo, di non piacergli tanto quanto lui piaceva a me e quindi non gli ho mai detto niente, ho sempre tenuto tutto per me parlando solo con Ivy di quello che provavo. Poi è successo qualcosa, più o meno due anni fa, non dimenticherò mai quel giorno perché ha segnato una svolta nel nostro rapporto. Eravamo fuori, stesi sull'erba a non fare niente, semplicemente a rilassarci e a goderci la compagnia l'uno dell'altro perché in quel periodo eravamo riusciti a vederci poco, non avevamo nessun corso in comune ed entrambi eravamo molto impegnati. Avevo preso una decisone quel giorno, cioè dirgli tutto quello che provavo per lui, non riuscivo più a tenerlo per me, a soffocare i miei sentimenti e così gliene avrei parlato proprio quel giorno, ero sul punto di dirglielo ma venni interrotta da Lucas che, prendendomi alla sprovvista, mi bacia. Non avevo la più pallida idea del perché lo stesse facendo, certo non volevo altro ma non capivo per quale motivo mi stava baciando e quando mi disse che era innamorato di me e che non riusciva più a trattenersi quasi non gli credetti, sembrava impossibile eppure stava succedendo davvero. Ero la persona più felice del mondo quel giorno e tutti gli altri avvenire, lo amo con tutta me stessa e nonostante ci siano stati alti e bassi non cambierei niente della nostra storia. Quel giorno mi chiese di essere la sua ragazza e io, ovviamente, accettai senza neanche pensarci, non aspettavo altro.
Le cose tra noi vanno alla grande, sono davvero felice e in questi due anni siamo riusciti a trovare il nostro equilibrio, non siamo quelle coppie che non riescono a staccarsi l'uno dall'altro, abbiamo i nostri spazi ma passiamo anche molto tempo insieme, come ad esempio vederci ogni mattina prima dell'inizio delle lezioni. Non ne abbiamo nessuna in comune quindi prima dell'inizio delle lezioni vado in camera sua e insieme andiamo al bar per prendere un caffè e poi le nostre strade si dividono per un po'.
Questa mattina non è diverso, in realtà sono davvero impaziente di vederlo perché per tutta la settimana non ci siamo visti, lui è tornato ieri dalle vacanze e mi e mancato davvero tanto.
Sicuramente starà ancora dormendo ma ho la chiave della sua stanza, me l'ha data lui un po' di tempo fa proprio per questo motivo, il suo compagno di stanza non c'è quasi mai e lui ama dormire quindi me l'ha data così da poter entrare senza bisogno di bussare ed è proprio quello che faccio, prendo la chiave e apro la porta illuminando l'intera stanza.
La scena che mi si presenta davanti è a dire poco oscena. Il mio ragazzo è steso a letto con sopra di lui una ragazza, nuda, che non sono io.
Non riesco a muovermi, non riesco a fare niente, sono come paralizzata e non appena Lucas si accorge di me sbianca, realizza di essere fregato e si alza dal letto recuperando in fretta e furia i boxer per poi infilarseli e avvicinarsi a me ma questo suo gesto mi fa riprendere dal mio stato di trance e mi allontano facendo un passo indietro per poi uscire definitivamente da quella stanza e scappare lontano, il più lontano possibile da lui che però mi segue.
'Summer!' Urla inseguendomi. 'Cazzo Summer fermati.' Urla ancora ed è quello che faccio, mi fermo ma non mi volto a guardarlo così è lui a posizionarsi davanti a me ma abbasso lo sguardo, non ho il coraggio di guardarlo.
'Ti prego lasciami spiegare.' Dice portando due dita sotto il mio mento ma il mio sguardo lo fa bloccare.
'Non toccarmi!' Dico a denti stretti. 'Non voglio sentire le tue stronzate, non voglio vederti ne sentirti, devi sparire dalla mia vista e dalla mia vita.' Affermo. 'Mi fai schifo!'
'So che sei arrabbiata ma lasciami spiegare ti prego.' Mi supplica ma non cambierà niente, non ho bisogno di sentire quello che ha da dirmi. 'Io ti amo.' Dice prendendomi il viso tra le mani.
'Non devi toccarmi!' Esclamo togliendomi le sue mani di dosso. 'Mi fai schifo!' Ripeto per poi allontanarmi da lui e fortunatamente questa volta non mi segue.
Non ci credo, non riesco a crederci che sia accaduto davvero e vorrei solo sparire, non ho neanche la forza di andare a lezione.

There You AreWhere stories live. Discover now