Capitolo 35

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Eveline

Quando Harry mi ha chiesto di aiutarlo ad organizzare la sua festa di compleanno ho accettato senza pensarci due volte. Mi aveva già accennato la sua idea giorni prima e mi era piaciuta, era qualcosa di nuovo, un po' particolare ed ero davvero felice mi avesse chiesto una mano, sopratutto sapendo che avrei visto tante sue foto di quando era piccolo. Sua madre ha decine di album con foto di entrambi i suoi figli, divisi in base all'età e credo di non essermi mai divertita così tanto in vita mia, vedere tutte quelle foto di Harry, ascoltare lui e a volte sua madre che raccontava quando è stata scattata quella foto, aneddoti davvero divertenti che hanno messo in imbarazzo Harry ma hanno fatto ridere me. Ormai è una settimana che veniamo a casa di sua madre, prendiamo gli album e li sfogliamo per scegliere altre foto da usare.
La festa ha deciso di organizzarla qua, è più grande e a quanto pare Harry conosce tante persone, le conosce davvero, non sono solo conoscenti quindi ha invitato tutti e casa sua e di Liam è troppo piccola per ospitare tutti. Ha già scelto tantissime foto, anche quelle che saranno sulla torta, ora siamo cercando altre foto da appendere in giro per tutta la casa con dei fili. Creerà una sorta di filo della vita, in cui saranno legato tutte le foto a partire dalla prima, quando aveva solo un giorno fino ad arrivare ad ora, e le foto legate insieme formeranno la frase buon compleanno. Non è finita qua però, Zayn gli ha proposto di trovare altre foto da attaccare al muro che messe insieme formano un'ultima foto ma a questo ha pensato lui, noi gli abbiamo solo dato le foto da usare, l'esperto è lui in queste cose.
Non ha voluto l'aiuto di nessuno, ha chiesto solo a me di dargli una mano e ammetto che questa cosa mi ha fatto sentire importante. Poteva chiedere a sua madre, a sua sorella o a tutti noi per aiutarlo a sistemare ogni cosa ma lui ha chiesto solo a me, ha detto che si fida solo di me e che non voleva far vedere a tutti ogni sua foto ma solo quelle che avrebbe scelto. Ha dato solo a me il privilegio di conoscere ogni anno della sua vita, solo io ho ascoltato le storie dietro ogni foto che ho visto e sono contenta, è un gesto importante che ha fatto nei miei confronti, mi ha davvero fatta sentire speciale in questi giorni.
Con lui mi sono sempre sentita speciale in realtà, da quando abbiamo iniziato ad uscire insieme mi ha sempre fatta sentire bene, a mio agio, importante. È sempre dolce con me, gentile e premuroso, sempre attento ad ogni dettaglio senza però risultare opprimente o esagerato.
Mi ha anche mostrato la sua camera, è stata l'ultima stanza che mi ha mostrato ma è anche vero che abbiamo passato ogni giorno di questa settimana chiusi qui dentro a scegliere le foto.
È una camera davvero bella, è arredata a modo suo e in ogni angolo si vede, si percepisce che è camera di Harry e mi piace, è un altro suo modo di farmi entrare a far parte della sua vita. Mi ha fatto conoscere sua madre, sua sorella e mi ha parlato tantissimo del suo patrigno, venuto a mancare qualche anno fa, e tutto ciò mi ha fatto capire che lui di me si fida, si sta aprendo con me e io gli sono davvero grata di ciò. Non ho fatto molto per meritarmi la sua fiducia, non gli ho ancora presentato la mia famiglia o raccontato qualcosa di significativo per me e del mio passato ma a lui sembra non importare, o meglio gli importa ma sa aspettare, non mi fa pesare questa cosa del non aprirmi ma si apre lui dandomi così la possibilità di conoscerlo e quindi fidarmi di lui.
In realtà ci ho pensato tanto al fatto di farlo conoscere alla mia famiglia, di farlo conoscere a mia madre ma sopratutto a mio padre e di raccontargli qualcosa di me, di raccontargli un periodo della mia vita che in pochi conoscono ma ho sempre paura, non perché non mi fidi di lui, ho semplicemente paura di riaprire delle ferite che bruciano ancora e sembra che lui questo lo ha capito, è come se avesse capito che parlare di determinate cose mi fa male e quindi aspetta senza farmi pressioni.
'Stasera ti fermi qua?' Mi chiede all'improvviso.
Non mi aspettavo una proposta del genere. È vero che abbiamo già dormito insieme, a casa mia o a casa sua ma mai da sua madre.
'Qua a casa di tua madre?' Domando per essere sicura di aver capito bene.
'Si.' Risponde. 'A mia madre non importa e poi ormai ti conosce, ti adora e quindi non è un problema per lei.' Aggiunge.
'Davvero mi adora?' Chiedo.
'Ancora non lo hai capito?' Dice sorridendo. 'Mia madre tutte queste foto non le tira fuori facilmente, questo significa che le piaci e anche tanto.'
'Vuoi dire che nessuna tua ex ragazza ha visto queste foto?' Chiedo.
'Nessuna è mai entrata in questa casa vorrai direi.' Afferma.
'Non ci credo.' Dico. 'Vuoi dirmi che non hai mai portato una ragazza a casa?'
'Esatto!' Esclama. 'Non erano così importanti da farle conoscere a mia madre e mia sorella.' Spiega.
Ok questa cosa mi rende altamente fiera di me, mi sento decisamente meglio nel sentire queste cose.
'Hai un bel rapporto con tua sorella?' Chiedo curiosa.
'Si.' Risponde. 'I miei si sono separati quando ero piccolo.' Dice. 'Piccolo ma grande abbastanza da capire e mia sorella si è presa cura di me.' Spiega. 'I miei non hanno litigato, non è stato un divorzio brutto quello dei miei, hanno sempre messo il benessere mio e di mia sorella avanti a tutto e anche quando si sono separati hanno pensato a noi.' Racconta. 'Solo che non è stato facile, mio padre dopo il divorzio si è trasferito e mia madre si è ritrovata da sola a crescere due figli e mia sorella è stata fondamentale per me in quel periodo.' Dice. 'Siamo molto uniti e darei la vita per lei.' Aggiunge.
'Deve essere bello.' Dice. 'Avere una sorella su cui contare.' Affermo.
'Lo è.' Dice. 'A volte.' Aggiunge ridendo. 'Altre volte vorrei solo ucciderla.' Afferma. 'Però si è bello e proprio per questo che avrò come minimo due bambini.' Dice. 'Voglio che i miei figli abbiamo sempre qualcuno su cui contare, che si fidino gli uni degli altri.'
'Essere figlia unica a qualcuno piace.' Dico.
'A te è piaciuto?' Domanda.
'Per niente!' Ammetto. 'Ma la mia situazione è diversa.' Dico. 'Avevo una sorella più grande di un anno.' Spiego. 'È morta quando ne aveva 10.' Aggiungo ed è la prima volta che ne parlo con qualcuno che non sia la mia famiglia o le mie amiche.
'Avevi una sorella?' Chiede incredulo. 'Ho sempre pensato che fossi figlia unica.'
'Beh in un certo senso lo sono.' Dico. 'Non ne parlo con nessuno, non è una cosa facile ed è una ferita ancora aperta per me.' Ammetto.
'Posso..posso chiederti come è morta?' Domanda.
'Puoi.' Dico forzando un sorriso. 'Era malata.' Rispondo. 'Aveva un problema al cuore, ha passato metà della sua vita in ospedale ed era inevitabile, i medici avevano avvisato i miei ma non è mai facile.' Affermo. 'Cerchi sempre di non pensare a quella possibilità, credi sempre che riescano a trovare una cura in tempo.' Dico. 'C'erano giorni che stava bene, benissimo come se non avesse niente e i miei si aggrappavano a quei giorni ma erano momenti, attimi poi ritornava tutto e la speranza che prima o poi sarebbe guarita non è mai svanita.' Racconto e mentre parlo sento le lacrime bagnarmi le guance.
'Come..come si chiamava?' Chiede avvicinandosi a me per asciugarmi le lacrime.
'Maya.' Dico. 'Un nome particolare per una bambina particolare.'
'È un bel nome.' Dice sorridendomi. 'Adesso che ne dici di smetterla di piangere e mostrare a tua sorella il tuo meraviglioso sorriso.' Afferma lasciandomi un bacio a stampo. 'Abbiamo tante altre foto da guardare.'
'Scusami.' Dico. 'È il tuo compleanno e io ti racconto di cose tristi.'
'Non devi scusarti di niente.' Dice. 'Puoi parlarmi di tutto quello che vuoi ogni volta che vuoi.' Afferma. 'Non voglio vederti piangere però.' Aggiunge.
'Hai ragione.' Dico. 'Scegliamo le ultime foto che poi abbiamo altre mille cose da fare.' E detto ciò ci rimettiamo al lavoro.

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