Epilogo

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Oggi è un grande giorno, io e i ragazzi tra due ore firmeremo un contratto che ci cambierà la vita, oggi inizierà la nostra carriera come cantanti e sono un po' spaventato, non so cosa aspettarmi ma sono, stranamente, anche felice per questa nuova avventura e pronto a tutto ciò che verrà.
È stata una settimana diversa dalle altre, l'ho passata tutta a casa delle ragazze e ho aiutato Ivy con il trasferimento, tre anni sono tanti e le cose da portare anche quindi è stata una faticata. Più che fisicamente è stata una faticata mentalmente, la data della partenza è oggi e a differenza di quello che pensavo, non sono pronto a lasciarla andare ma so che è la cosa giusta da fare, deve realizzare il suo sogno e per farlo ha bisogno di andare a New York, non posso e non voglio impedirle di partire perché a me mancherà, sarà dura ma credo che possiamo farcela.
'Sei riuscito a dormire un po'?' Mi chiede poggiando la testa sul mio petto.
Ho dormito qua per tutta la settimana, abbiamo cercato di stare insieme il più possibile prima di dividerci.
'Non molto.' Dico sincero.
In realtà per niente, non ho chiuso occhio sia per la firma del contratto che per la sua partenza, ci ho provato ma senza risultati, i miei occhi sono rimasti aperti per tutta la notte ad ammirare la mia meravigliosa ragazza.
'A che ora devi andare?' Chiede stringendosi di più a me.
'Tra poco.' Dico lasciandole un bacio sui capelli. 'Tu hai l'aereo alle 11 giusto?' Domando.
'Si.' Risponde. 'Mi accompagnano le ragazze.' Aggiunge.
'Arriverò in tempo!' Esclamo.
La casa discografica è leggermente lontana dall'aeroporto ma riuscirò ad arrivare in tempo, non lascerò che se ne vada senza prima salutarla, anche se odio i saluti.
'Non devi venire per forza.' Dice. 'So che vuoi e lo voglio anche io ma se non riesci a venire non sarò arrabbiata con te.' Afferma voltandosi e poggiando ora il mento sul mio petto e alzando i suoi occhi verso di me.
'Lo sarò io!' Affermo. 'Tu non preoccuparti comunque, io riuscirò ad arrivare in tempo.' Dico sorridendole. 'Ora è meglio se vado però, non possiamo arrivare tardi al primo incontro.' Aggiungo.
'Giusto!' Esclama spostandosi di lato per permettermi di alzarmi. 'Mi mancherà tutto questo.' Dice.
'Anche a me.' Ammetto. 'Ma ehi verrò ogni volta che posso te lo prometto.' Dico abbassandomi a baciarla. 'Ora vado, ci vediamo dopo!' Esclamo per poi prendere le mie cose e uscire.
Abbiamo appuntamento alle 10, andremo lì con la mia auto, così che io dopo possa raggiugnere Ivy, e il nostro avvocato, cioè il padre di Summer, ci aspetterà li. A quanto pare deve essere presente per forza alla firma del contratto, così come saranno presenti gli avvocati del discografico. Sarà un incontro breve, il contratto lo abbiamo già letto i giorni scorsi quindi dobbiamo solo andare lì, mettere una firma, stringerci la mano ed è finita ed è proprio perché sarà breve che sono sicuro di riuscire a raggiungere l'aeroporto in tempo per salutare Ivy. Mi aveva anche proposto di salutarci questa mattina, non voleva che corressi troppo per arrivare da lei e ha detto che potevamo salutarci a casa, ma a me non è piaciuta come idea e alla fine ha rinunciato.
Arrivo a casa di Liam e Harry, devo ancora abituarmi all'idea che è anche mia ora, in poco tempo e quando entro in casa sono già tutti svegli e corrono avanti e indietro mentre cercano di vestirsi. È un caos, come la maggior parte delle volte ma questa mattina è peggio, il nervosismo si sente nell'aria e se neanche Liam riesce a stare calmo la situazione è davvero grave.
'Ragazzi!' Li chiamo chiudendomi la porta alle spalle ma nessuno sembra essersi accorto di me. 'Ragazzi!' Li richiamo urlando questa volta.
'Perché urli?' Domanda Niall.
'Beh è l'unico modo per farmi sentire.' Dico. 'Che state facendo?' Chiedo.
'Ci prepariamo.' Risponde in tono ovvio Louis. 'Dovresti farlo anche tu.' Aggiunge. 'Tra poco dobbiamo andare.'
'Si vado a farmi una doccia veloce.' Dico andando in camera e poi in bagno.
Faccio davvero una doccia veloce, ci metto poco più di dieci minuti e quando esco dal bagno vado in camera a vestirmi e poi in soggiorno dove trovo i ragazzi ad aspettarmi.
'Sei pronto?' Chiede Liam.
'Possiamo andare!' Esclamo prendendo il telefono e le chiavi della macchina.
Da domani le nostre vite saranno diverse, avremo impegni diversi da quelli che ci aspettavamo e nessuno di noi sa bene come gestirla perché è una novità per tutti, è qualcosa alla quale nessuno pensava ma siamo sicuri della nostra scelta e di quello che vogliamo quindi siamo anche pronti ad affrontare ogni tipo di cambiamento, nonostante siamo tutti abbastanza spaventati da quello che verrà.
Il mio sogno era disegnare, lo è ancora in realtà e la mostra di domani sera sarà un altro passo importante per me, ma in questi giorni mi sono reso conto che non ho mai valutato altre opportunità, mi sono concentrato sul disegno e sull'Accademia senza guardarmi intorno e senza riflettere su cosa volessi davvero dalla vita. Ero sicuro di saperlo fino a qualche settimana fa, ero convinto delle mie scelte e dei miei sogni ma quando quel discografico ci ha detto che in noi aveva visto qualcosa, ognuno di noi aveva qualcosa da dare ammetto di aver messo in discussione buona parte della mia vita. Ci ho riflettuto tanto e mi sono reso conto che negli ultimi cinque anni mi sono nascosto, ho usato l'arte e la mia passione per i disegni come un'armatura, nascondendomi dal mondo e anche da quello che provavo. Amo disegnare, quando prendo una matita mi sento libero e riesco ad esprimermi, cosa che mi risulta difficile a parole, ma amo anche la musica e scrivere canzoni, cantare mi fa sentire libero con la sola differenza che non mi nascondo più, o almeno ci sto lavorando. Scrivere canzoni è come disegnare, mi permette di esprimere ciò che provo, ma con la musica e con questa nuova opportunità sono esposto al mondo intero e forse è proprio questo che all'inizio mi ha fatto desistere e avere dei dubbi, la mia paura di aprirmi è una parte di me e non ero sicuro di riuscire ad affrontarla, non credevo di esserne pronto poi ho visto il post-it, firmato da me e Ivy, in cui ci promettiamo di realizzare i nostri sogni e ho capito che non devo permettere alle mie paure, alla mia ansia di bloccarmi. So che non mi abbandoneranno, saranno parte di me per sempre ma posso riuscire a conviverci, a superare le mie paure e realizzare i miei sogni. Sono anche fortunato perché ad affrontare il mondo intero non sarò da solo, e devo dire che il fatto di affrontare tutto ciò che ne verrà da questa esperienza con i miei migliori amici mi ha facilitato nella scelta di accettare oppure no.
Condividiamo le stesse paure e insieme possiamo superarle, ognuno a modo suo certo e con i suoi tempi, ma so che insieme saremo più forti e che ci sosterremo sempre l'un l'altro.
'Ci siamo!' Esclamo fermando l'auto nel parcheggio.
'Il padre di Summer è dentro che ci aspetta.' Dice Liam e tutti lo seguiamo verso l'entrata.
'Eccovi!' Esclama il signor Gray. 'Ci stanno aspettando di sopra.' Aggiunge per poi invitarci a seguirlo verso l'ascensore. 'Sarà un incontro breve.' Dice mentre saliamo. 'Diamo un'ultima occhiata al contratto per verificare che sia tutto come stabilito, firmate e potete andare.' Spiega.
'E poi che succede?' Domanda Louis.
'Il mio lavoro per ora finisce qua.' Risponde. 'Dopo di che vi organizzate con il discografico e il manager per i vari impegni.' Afferma.
'Come si era detto l'ultima volta.' Dice Harry riferendosi all'ultimo incontro che c'è stato con il discografico, quando ci è stato presentato il nostro manager.
'Esatto!' Esclama l'avvocato. 'Venite.' Dice quando le porte si aprono.
Quando entriamo nella stanza ci sono già tutti così ognuno prende il proprio posto dando così inizio alla breve riunione.

There You AreWhere stories live. Discover now