Capitolo 38

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Harry

Ci sono notizie che ti cambiano la vita, verità che mettono in dubbio ogni certezza e non è facile affrontare certe situazioni, non è facile fare i conti con una verità che mette in dubbio tutto, ogni singolo momento della tua esistenza.
Io non so più chi sono, da quando ho scoperto che mia madre non è mia madre è cambiato tutto, non ho più certezze e non riesco più a vivere come prima, è cambiato tutto.
Non parlo con mia madre e mia sorella dalla sera del mio compleanno, non so neanche come comportarmi, cosa dire perché onestamente non ho niente di carino da dire. Mi hanno mentito, lo hanno fatto per anni e se io non trovavo quella foto la verità non sarebbe mai venuta fuori e avrei continuato a vivere in una bugia.
Non volevo dirlo a nessuno, mi sono vergognato per giorni e ancora adesso questa sensazione di vergogna è presente ma quando ho parlato con i ragazzi, quando ho spiegato loro perché non avremmo più potuto provare nel garage di quella che diceva essere mia madre hanno capito, non mi hanno giudicato però quello che sento non cambia, mi sono comunque vergognato a raccontare loro tutta la verità. Eveline mi dice sempre che non devo sentirmi così, che non devo vergognarmi di niente perché non ho fatto niente di sbagliato, so che ha ragione ma non è facile. Penso ogni giorno a quella serata, guardo quella foto ogni giorno e mi sento uno stupido per non averlo capito prima, per non aver colto gli indizi che avevo sotto il naso ogni giorno.
Mia madre, mia nonna in realtà, ha foto di lei incinta di Gemma, di lei in ospedale e delle sue ecografie, le ho viste un'infinità di volte e ogni volta che chiedevo perché le mie non ci fossero mi diceva che erano andate perse durante il trasloco. Ci siamo trasferiti a Londra da Holmes Chapel anni fa e alcune cose la ditta di trasloco le perse, tra cui guarda cosa le mie foto. Non avevo motivo di dubitare, sono cose che possono capitare, con il senno di poi avrei dovuto fare più domande, avrei dovuto sospettare qualcosa e mi sento uno stupido per questo, mi sono fatto fregare.
Ho provato ad allontanarmi da tutti, i primi giorni mi sono isolato e ho allontanato anche Eve ma lei non me lo ha permesso, nonostante le dicessi di voler stare da solo lei non mi ha ascoltato, mi è stata vicina e mi ha aiutato tanto. Sia Gemma che sua madre mi hanno chiamato più volte, in realtà Gemma è quella che ha chiamato meno, mi ha scritto qualche messaggio in cui si scusava e mi chiedeva di vederci per poter parlare poi non si è più fatta sentire e io non ho mai risposto, sua madre invece mi chiama ogni giorno, ha anche parlato con Eveline chiedendole di farmi ragionare e non me lo aspettavo ma sono felice che Eve me lo abbia detto. Secondo lei devo parlare con entrambe, ascoltarle e poi valutare, provare a mettermi nei panni di Gemma ma non mi ha mai forzato a fare niente, ha sempre rispettato la mia scelta e avrebbe potuto convincermi a parlare con loro come voleva mia madre ma lei, anche se crede che io debba farlo, me lo ha detto, non mi ha mentito e le sono grato di questo.
Viene qui ogni giorno, tutte le mattine perché sa che in questo periodo Liam non c'è e quindi non vuole lasciarmi solo perché, come mi dice sempre, se stai da solo rimugini e ti fai solo del male, ne lo ripete ogni volta. Dovrebbe arrivare a momenti in effetti, mi porta sempre la colazione e io non so cosa ho fatto per meritarmela, non so cosa ho fatto per meritarmi Eve nella mia vita ma sono felice che ci sia, sopratutto in questo periodo.
Mentre aspetto che arrivi preparo dei pancake, sono i suoi preferiti e almeno per una volta sono io a fare qualcosa per lei, anche se è poco rispetto a tutto quello che lei sta facendo per me.
Sento che la mia infanzia e la mia adolescenza siano tutta una menzogna, come se quello che ho vissuto e provato fosse finto perché non era la realtà, ho vissuto in una bugia e non riesco a fare a meno di pensarci, di chiedermi se quello che sono oggi sono davvero io, se avessi saputo la verità prima, se l'avessi saputo dall'inizio io sarei così? È una domanda che mi pongo da giorni alla quale però non riesco a dare risposta e questa cosa mi fa imbestialire.
'Che stai facendo?' La voce di Eve mi risveglia dai miei pensieri e mi volto a guardarla.
'Come sei entrata?' Non ha suonato e non ho neanche sentito la porta aprirsi.
'Ho usato la chiave che tenete nella pianta.' Spiega. 'Ho suonato ma non hai aperto così ho pensato che fossi in bagno o che stessi ancora dormendo e ho preso la chiave.' Afferma per poi avvicinarsi a me e lasciarmi un bacio a stampo. 'Che stavi facendo?' Chiede di nuovo.
'I pancake.' Dico. 'Forse è meglio se lascio stare però.' Affermo.
'Devi smetterla di pensare.' Dice. 'Rimugini troppo e ti fai solo del male.' Ecco appunto.
'Non lo faccio di proposito.' Mi difendo. 'Non riesco a farne a meno.' Aggiunge prendendo poi due tazze per riempirle di caffè e porgerne una a lei.
'Lo so.' Dice prendendo la tazza per poi sedersi su uno degli sgabelli in cucina. 'Però non ti fai bene così.'
'Non so più chi sono!' Esclamo ed è la prima volta che lo dico ad alta voce a qualcuno, è una cosa che ho sempre pensato ma non ho mai avuto il coraggio di ammettere. 'Mi sento sbagliato, come se la mia esistenza fosse uno sbaglio capisci.'
'Lo capisco.' Dice. 'Puoi avvicinarti?' Chiede indicandomi con lo sguardo lo sgabello accanto a lei. 'Non mi piace che sei così lontano.' Aggiunge.
Faccio come dice, mi siedo accanto a lei ma non la guardo, fisso il vuoto davanti a me.
'Guardami!' Dice portando una mano sotto al mio mento per voltarmi il viso nella sua direzione. 'Tu non hai nulla di sbagliato, la tua esistenza non è uno sbaglio.' Afferma. 'Non è facile, lo capisco ma forse proprio perché hai tutti questi dubbi, tutti questi pensieri che dovresti parlare con loro.' Dice. 'Lo so che non vuoi.' Afferma senza darmi il tempo di ribattere. 'Ma è l'unico modo per avere delle risposte, l'unico modo per capire.'
'Ho già capito!' Esclamo. 'Mi hanno mentito, sono cresciuto credendo di avere una madre e una sorella disposte a tutto per me quando non è così.' Dico. 'Mia madre in realtà è mia nonna e mia sorella, quella che credevo essere mia sorella è invece mia madre.'
'Ti sei mai chiesto perché tua..Gemma lo ha fatto?' Chiede. 'Non la sto giustificando, hanno sbagliato entrambe ma ti sei mai fermato a pensare cosa l'avesse spinta a fare un gesto del genere?'
'Sarebbe lei la vittima quindi?' Domando.
'Harry qui siete tutti vittime.' Dice. 'Anche Gemma perché anche lei ha sofferto.' Afferma. 'Non ha preso una decisione facile, credo che prima di arrivare a tanto ci ha pensato bene, ha valutato ogni pro e ogni contro mettendo in conto anche che un giorno tutto questo sarebbe venuto fuori.'
Ho provato, come dice Eveline, a mettermi nei suoi panni ma non ci riesco, è una cosa che non riesco a concepire, per quanto mi sforzi non ci riesco.
'Io credo che dovresti parlare con entrambe, o almeno con Gemma.' Dice. 'Non dico di perdonarle, solo di permettere a entrambe di spiegarsi e non devi farlo per loro, ma per te.' Aggiunge. 'Hai bisogno di sapere, di capire e l'unico modo che hai è parlare con loro, ascoltare ciò che ti diranno.'
'Non mi fido!' Ammetto. 'Se anche ci parlo non crederei a nessuna parola.'
'Devi provarci!' Esclama. 'Devi provare a fidarti perché è vero che ti hanno mentito ma sono anche le due persone più importanti della tua vita e sono loro ad averti reso chi sei oggi.' Dice. 'Un ragazzo eccezionale, educato, dolce, intelligente ed estremamente generoso.' Afferma sorridendomi. 'Dai a te questa possibilità Harry, solo a te.'
'Vorrei sapere chi è mio padre.' Dico. 'Se sa della mia esistenza, se sa chi sono.'
Ci ho pensato tanto, dopo la rabbia iniziale sono iniziate le domande e una della tante è proprio questa, mio padre sa che esisto, sa chi sono? Ma anche a questa non ho risposta.
'Solo Gemma può rispondere a questa domanda.' Dice. 'Parla con lei, smettila di vivere con i dubbi e inizia a cercare le risposte a tutte le tue domande.' Afferma. 'E ora mangiamo!' Esclama.
Ha messo fine al discorso, ha capito che non deve più insistere e che ho bisogno di pensare, rimuginare come lo definisce lei.

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