Capitolo 28

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Ivy Blue

Questa mattina mi sono svegliata presto senza un vero motivo così ho deciso di fare qualcosa, di rendermi utile e di ringraziare, a modo mio, la sua famiglia. Con calma e delicatezza sono riuscita ad alzarmi dal letto senza svegliare Zayn e con altrettanta calma sono scesa di sotto e ho preparato la colazione per tutti. Erano le 6 quando mi sono svegliata, decisame troppo presto quindi avevo un bel po di tempo per preparare una colazione molto varia. Ho iniziato con il fare i muffin, mentre loro cuocevano in forno ho preparato i pancake, uova, bacon e pane tostato, ho apparecchiato per quattro e preso un vassoio per portare a Zayn la colazione in camera. È tutto pronto e proprio mentre sto portando in tavola il caffè appena fatto Trisha e Yaser fanno il loro ingresso in cucina.
'Buongiorno!' Li saluto. 'Spero non vi dispiaccia se ho preparato la colazione.' Dico invitandoli a prendere posto a tavola.
'Buongiorno.' Ricambiano il saluto ancora un po' sorpresi da quello che ho fatto.
'Non ci dispiace affatto.' Aggiunge a Yaser prendendo posto a tavola.
'Non dovevi.' Dice Trisha sedendosi accanto a suo marito.
'Giorno famiglia!' Esclama Waliyha facendo il suo ingresso seguita da sua sorella.
'Mamma festeggiamo qualcosa?' Chiede Safaa.
'Non guardate me.' Afferma sua madre. 'Ha fatto tutto Ivy.' Aggiunge.
'Ci hai preparato la colazione?' Chiedono incredule.
'Beh è il mio modo di ringraziarvi.' Dico.
'Siediti con noi.' Dice Yaser invitandomi a prendere posto.
'Oh no.' Rifiuto il suo invito prendendo il vassoio che ho precedentemente preparato per Zayn. 'Porto questo a Zayn.' Dico per poi uscire dalla cucina e salire al piano di sopra sicura di trovarlo ancora addormentato.
Stando attenta a non far cadere i bicchieri pieni di caffè e di succo d'arancia apro la porta della sua stanza e quando sono dentro mi rendo conto che è vuota, Zayn non è a letto quindi è già sveglio e ammetto che un po' mi dispiace.
'Ehi.' Dice entrando in camera con un asciugamano avvolto intorno alla vita segno che appena uscito dalla doccia.
'Sei sveglio!' Affermo più a me stessa che a lui ma sente comunque.
'Si devo uscire ricordi.' Dice prendendo un paio di boxer dal comodino per poi indossarli e liberarsi dell'asciugamano.
Ieri mi aveva detto che stamattina aveva un impegno, non ha voluto dirmi cosa e io non ho fatto domande perché era strano, ad un tratto quando eravamo al pub con i suoi amici si è come assentato, era lì fisicamente ma la sua mente era altrove e avrei tanto voluto sapere a cosa stesse pensando ma sapevo che non era il momento di fare domande.
'Si.' Dico seguendo ogni sua mossa. 'Ti ho portato la colazione.' Aggiungo indicando il vassoio poggiato sul letto.
'Sono in ritradissimo.' Dice infilandosi velocemente le scarpe. 'Appena ho finito ti chiamo e andiamo dove vuoi.' Aggiunge alzandosi per poi prendere il telefono e le chiavi della macchina. 'Non dovrei metterci molto.' Dice lasciandomi una bacio sulla guancia e poi sparire al piano di sotto lasciandomi sola in camera sua.
Non era questo il mio piano, avevo pensato a tutto ma niente è andato come avevo sperato. Mentre preparavo la colazione avevo pensato a tutto, sarei entrata in camera, lo avrei svegliato in modo carino e avremmo fatto colazione insieme poi lui sarebbe uscito per fare ciò che doveva fare. Ero convinta nel farlo, mi ero decisa a fare un passo verso di lui, di fargli capire che provo qualcosa anche se ancora non so bene cosa, per una volta ero sicura di me e non avevo dubbi nel farlo ma a quanto pare il destino aveva in mente altre cose, forse questo è un segno, un modo per farmi capire che devo smetterla di farmi film mentali, ci siamo baciati qualche volta ma non c'è mai stato altro quindi forse è meglio così.
'Tutto ok?' Mi domanda Trisha ferma sulla porta che mi fissa in modo dolce.
'Si.' Rispondo sforzando un sorriso. 'Mi ero dimenticata che aveva un impegno stamattina.' Dico alzandomi con il vassoio tra le mani. 'Vado a pulire il casino che ho lasciato in cucina.' Aggiungo per poi uscire da quella stanza il più in fretta possibile per evitare altre domande.
Quando torno in cucina c'è solo Yaser intento a leggere il giornale e fortunatamente quando mi vede con il vassoio intatto non fa domande, si limita a sorridermi e ad alzarsi da tavola e sparecchiare.
'Oh no faccio io.' Dico prendendo i piatti dalle sue mani. 'Ho fatto io il casino e sono io a doverlo togliere.' Spiego.
'Non hai fatto nessun casino Ivy.' Dice sorridendo. 'Poi non sei qui per servirci ma sei una di famiglia e in questa casa ci aiutiamo a vicenda, anche per le faccende domestiche.' Aggiunge.
'Lo so ma non è un problema per me.' Dico. 'Zayn è uscito e devo aspettare che torni quindi mentre aspetto pulisco qua.'
'Dov'è andato?' Chiede e proprio in quel momento Trisha entra in cucina.
'Non lo so.' Rispondo continuando a sparecchiare. 'Mi ha solo detto che aveva una cosa da fare e che ci avrebbe messo poco.' Aggiungo.
'Capito!' Esclama e dopo un attimo di esitazione va via lasciando me e sua moglie da sole.
'Sicura che vada tutto bene?' Mi chiede di nuovo mentre mi aiuta a mettere in ordine.
'Si certo.' Rispondo più convinta di prima.
Non posso dire alla madre del ragazzo per il quale ho una cotta che avevo intenzione di svegliare suo figlio magari con dei baci, non è una conversazione che sono pronta ad affrontare neanche con me stessa.
'Va bene.' Dice e senza aggiungere altro insieme puliamo l'intera cucina.

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