Capitolo 3

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Louis

Sono fottuto! È il secondo giorno e io già sono stato chiamato nell'ufficio della direttrice, ho battuto ogni mio record questa volta. Non può essere per la festa e la ragazza svenuta, a detta di Niall nessuno si accorto di lei se non la sua amica e lui che l'ha aiutata a tornare nella sua stanza quindi non può essere per questo, nessuno avrebbe avvisato la direttrice che una ragazza si è sentita male, Niall me lo avrebbe detto quindi so che non è stato lui ma comunque è improbabile che qualcuno l'abbia chiamata. Non so davvero cosa voglia da me, se anche è per quello che è successo ieri che mi manda a chiamare io non ho colpe, per la festa avevo il suo permesso, come ogni volta, certo mi dice sempre di non esagerare con l'alcool e forse può attaccarsi a questo ma resta il fatto che avevo il suo consenso.
Sono nervoso, lo ammetto, sono davvero nervoso perché sono nella merda e non so neanche come uscirne. Tra venti minuti devo essere nel suo ufficio e non so cosa aspettarmi, quella donna è imprevedibile e questa cosa è bella ma spaventosa allo stesso tempo. Quando mi disse che potevo organizzare la mia prima festa qui in Accademia pensavo fosse uno scherzo, che mi stesse prendendo in giro ma invece era seria e così organizzai la prima festa, l'unica festa più tranquilla che ho mai fatto, avevo paura che era una sorta di prova, onestamente credevo che mi spiasse in qualche modo per vedere come mi comportavo così feci una cosa tranquilla ma dalla seconda in poi niente è stato tranquillo però lei non ha mai detto niente, mi ha sempre dato il permesso di organizzare quello che volevo.
'Credo che tu sia l'unico ad essere stato chiamato nell'ufficio della direttrice al secondo giorno di lezioni.' Dice Zayn divertito mentre beve il suo solito caffè.
'Non infierire Malik!' Esclamo. 'Non è detto che sia una cosa negativa.' Dico.
È quello che spero in realtà, magari mi dirà di pulire qualche aula come punizione e niente di più, certo l'ordine e la pulizia non è il mio forte, la mia parte della stanza è un casino e mi dimentico quasi sempre di fare la lavatrice quindi resto spesso senza vestiti puliti e uso quelli di Niall o di Zayn ma posso farlo, pulire qualche aula per continuare a organizzare le mie feste è una cosa che sono disposto a fare.
'Una ragazza è svenuta ieri, sarà una cosa negativa sicuro Louis.' Afferma con il suo solito ghigno.
'Tu che fine hai fatto ieri?' Chiedo cambiando discorso. 'Hai trovato la tua ragazza e siete andati via per conoscervi meglio?' Chiedo.
'Me ne sono andato via dopo poco più di un'ora.' Dice. 'Da solo!' Precisa.
'Sei una noia Zayn.' Dico. 'Devo andare.' Affermo guardando l'orologio. 'Augurami buona fortuna.'
'Sei spacciato!' Esclama ridendo.
Grazie amico, tu si che credi in me!

Aspettare non mi piace, l'attesa è una cosa che proprio non sopporto, soprattutto se non so cosa mi aspetta e stare seduto fuori dall'ufficio della direttrice e aspettare che sia pronta a ricevermi non è divertente.
Non può sospendermi o espellermi, non sono uno studente modello ma non faccio neanche così schifo, il teatro è la mia passione, recitare, fingermi qualcun altro mi è sempre piaciuto e sono bravo, anche nel corso extra di fotografia sono bravo. Sono esuberante, casinista ma a lezione sto attento, a modo mio certo però non può attaccarsi su questo quindi no, non può sospendermi o espellermi, sono arrivato all'ultimo anno, sono quasi arrivato alla fine, il traguardo è lì che mi aspetta e non può rovinare tutto.
'Styles passi più tempo tu in questa Accademia che gli studenti.' Dico non appena il figlio della direttrice si siede accanto a me.
'Beh io vengo qui a trovare mia madre, tu perché sei nei casini.' Dice.
'Chi dice che sono nei casini?' Chiedo.
'Quando qualcuno viene chiamato nel suo ufficio è per due ragioni, la prima è perché ha vinto qualche concorso o qualche premio mentre la seconda è perché ha combinato qualcosa e tu rientri nella seconda.' Afferma convinto.
'Che simpatico!' Dico sorridendogli falsamente.
'Tomlinson puoi entrare.' Mi informa la segretaria.
'Buona fortuna!' Esclama divertito Styles.
Non gli rispondo, ho altro a cui pensare in questo momento e il figlio perfetto della mia direttrice non rientra tra i miei pensieri.
'Buongiorno!' La saluto entrando.
'Siediti Tomlinson!' Esclama seria.
Faccio come mi dice e aspetto senza fiatare, in circostanze come queste è meglio stare in silenzio.
'Immagino tu sappia cosa è successo ieri alla festa organizzata da te.' Inizia. 'Una ragazza è svenuta e non doveva succedere.'
'Lo so.' Dico. 'Mi dispiace però io cosa c'entro?' Chiedo. 'Ok la festa l'ho organizzata io però se qualcuno sviene la colpa non può essere mia.'
'Tu organizzi le feste tua è la colpa di quello che succede!' Esclama. 'Non ti sospendo perché sei bravo, uno dei migliori del tuo corso ma devo punirti Louis, non posso fingere che questo non sia mai successo.' Afferma.
'Va bene.' Dico rassegnato. In fondo me lo aspettavo, spero solo non sia una punizione esagerata. 'Cosa devo fare?' Chiedo.
'La prima cosa che farai sarà cercare la ragazza e scusarti con lei e ti assicurerai che sta bene.' Dice. 'Poi per due settimane, a fine lezione pulirai il teatro.' Aggiunge.
'Sarà fatto!' Esclamo. Onestamente pensavo peggio, l'ho detto che è imprevedibile, non sai mai cosa aspettarti da lei.
'Puoi andare.' Dice tornando a parlare con un tono normale, non più furioso.
'La ringrazio.' Dico alzandomi avviandomi alla porta.
'Ah Tomlinson!' Mi richiama. 'Quella di ieri è stata la sua ultima festa!' Esclama. 'Non ce ne saranno altre e se ne organizzerai una senza il mio consenso saranno presi seri provvedimenti.' Chiarisce. Era troppo bello per essere vero.
Senza dire niente esco dal suo ufficio chiudendomi la porta alle mie spalle.
'Che ti dicevo!' Esclama Styles non appena sono fuori.
'Non sono in vena di risponderti.' Dico.
'Ho sentito tutto!' Afferma. 'Non potrai più organizzare le tue feste.' Dice.
'Wow allora il tuo udito funziona!' Dico prendendolo in giro.
'Sabato l'agenzia per cui lavoro da una festa.' Dice. 'Ci saranno molte modelle.' Aggiunge.
'Mi stai invitando?' Chiedo.
'Mi dispiace per te.' Afferma. 'Se vuoi venire fammi sapere.' Aggiunge per poi entrare nell'ufficio di sua madre.
Non ci andrò, è un modello, le feste a cui partecipa saranno noiose e senza alcool e cibo per mantenere la linea.

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