Capitolo 16

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Dico sempre che non devo ascoltare Louis, che devo fidarmi del mio pensiero e non di quello del mio migliore amico ma puntualmente riesce a convincermi a fare ciò che vuole lui. Ieri sera ero deciso a non esagerare con alcool, volevo divertirmi con i miei amici, con Ivy e non volevo svegliarmi oggi con la testa che mi scoppia ma Louis mi passava bicchieri pieni ogni volta che il mio era vuoto, non facevo in tempo a finire il drink che già ne aveva uno pronto. Ho provato a rifiutarli, a non berli, però avevo sete e ad ogni bicchiere che mi passava mi diceva che dovevo assolutamente assaggiarlo perché era il drink più buono che avesse mai bevuto. Credo che dopo cinque bicchieri non lo sentivo neanche più, prendevo semplicemente tutto ciò che mi passava ma non ero l'unico, anche Ivy ha bevuto molto così come tutti gli altri, credo proprio che oggi saremo tutti degli zombie.
In verità è stato si il mal di testa a svegliarmi, ma anche il pensiero di dover uscire con Ivy e suo fratello ha contribuito. Sono nervoso anche se l'ho già conosciuto e ieri abbiamo anche scambiato quattro chiacchiere, da sobri ovviamente, non ricordo la maggior parte delle cose che ho detto e fatto quando ero ubriaco ma ricordo di aver parlato con lui, dell'accademia e dei corsi che frequento, niente di che e devo dire che mi è sembrato simpatico, un ragazzo con cui poter parlare ma è anche vero che ieri eravamo ad una festa, oggi invece saremo solo noi tre e sarà diverso, anche perché ci tengo a fare una buona impressione con lui, mi piace sua sorella e so quanto il suo parere conta per lei quindi voglio che vada bene, voglio che mi trovi simpatico o comunque non mi odi.
Abbiamo appuntamento al bar dell'Accademia all'ora di pranzo, da lì poi andremo a mangiare qualcosa non so dove e stasera suo fratello tornerà a casa quindi ho pochissimo tempo per entrare nelle sue grazie e non ho la più pallida idea di come comportarmi, chiedere aiuto a Niall o Louis è inutile, sopratutto ora, anzi mi renderebbero solo più nervoso. Ho due ore prima di doverli incontrare quindi direi che una bella doccia rilassante è quello di cui ho bisogno, prima però devo prendermi un'aspirina, sento la testa pesante e ho la sensazione che qualcuno mi stia martellando il cervello. Non ascolterò mai più Louis, questa volta lo giuro a me stesso.
'Perché le luci sono accese?' Domanda Niall con la voce impastata dal sonno. 'Che ore sono?'
'Ora di pranzo.' Dico mentre indosso le scarpe. 'E per colpa di Louis sono in ritardo.' Aggiungo.
'Cosa c'entro io se sto dormendo?' Chiede sentendosi nominare.
'Lasciamo stare!' Lo liquido subito, non ho tempo da perdere con lui ora, devo sbrigarmi.
'Ma dove vai?' Chiede Niall.
'A pranzo con Ivy e suo fratello.' Rispondo. 'Vado bene?' Chiedo alzandomi per far vedere ai due come sono vestito.
'Benissimo!' Rispondono entrambi all'unisono, senza però guardarmi davvero.
'Utili come sempre!' Dico più a me stesso che a loro. 'Me ne vado.' Affermo e quando non ricevo risposta prendo il telefono e il portafoglio ed esco dirigendomi al bar dove dovrebbero essere già arrivati.
Sarà un pranzo veloce, Ivy mi ha detto che suo fratello deve ripartire subito.
So che non sarà un pranzo serio, non sto conoscendo suo padre per chiederle la mano di su figlia, è suo fratello, ha qualche anno più di me ma da quello che ho capito ieri ha più o meno lo stesso carattere della sorella quindi dovremmo andare d'accordo, spero.
Quando arrivo sono già lì, come immaginavo, sono intenti a parlare tra loro che non si accorgono di me.
'Ehi!' Li saluto non appena sono vicino. 'Sono in ritardo lo so.' Dico.
'Siamo appena arrivati.' Dice subito Ivy salutandomi con un bacio sulla guancia.
'Poi sono abituato a mia sorella.' Afferma Kian sorridendo.
'Si ho imparato a conoscerla.' Dico.
'Avete finito di prendermi in giro?' Domanda. 'Io avrei fame.' Aggiunge.
'Si anche io.' Dico. 'Sapete già dove andare?' Chiedo.
'Sono nelle vostre mani.' Afferma Kian mentre tutti e tre ci avviamo all'uscita.
'Dove lo portiamo?' Dice Ivy rivolta a me.
'Ci penso io!' Esclamo.

Siamo andati in un pub in centro alla fine, avevamo tutti voglia di cheeseburger e patatine quindi era il posto perfetto. È stato un pranzo tranquillo, abbiamo parlato tanto, sopratutto io e Kian e non mi sbagliavo sul suo conto, è identico a sua sorella quasi in tutto e parlare con lui è piacevole.
Ivy gli ha parlato del mio compito e ha voluto vedere alcuni ritratti di sua sorella, non li avevo con me ma avevo delle foto sul cellulare e gli ho mostrato quelli e i suoi commenti mi hanno sorpreso, mi ha assicurato che non capisce molto di arte ma trova che i miei disegni rappresentano al meglio sua sorella, scherzando ha anche detto che sono più belli i miei ritratti che Ivy ma su questo ho avuto da ribattere, nessun disegno, nessun artista, neanche il più bravo del mondo riuscirebbe a rendere giustizia alla sua bellezza.
È stato divertente, abbiamo riso tanto, scherzato, e mangiato moltissimo e devo ammettere che non passavo una giornata così da tanto, stare con Ivy e suo fratello mi ha fatto capire quanto mi manca la mia famiglia e non vedo l'ora che arrivi natale per avere alcuni giorni da poter passare con loro.
'Mi sa che per me è ora di andare.' Dice Kian.
Siamo tornati in Accademia da poco, ci siamo fermati al bar perché Ivy voleva la cioccolata calda.
'Hai il treno fra due ore.' Dice Ivy.
'Si ma devo ancora arrivare in stazione.' Risponde lui sorridendole. 'Tanto ci vedremo a Natale.' Aggiunge.
'Si..si.' Dice Ivy esitando un po'.
Kian sta per ribattere ma viene bloccato da Summer che ci raggiunge al tavolo.
'Posso parlarti?' Chiede rivolta ad Ivy.
'Va bene.' Risponde lei.
'Ti aspetto e poi vado.' Dice suo fratello.
Si alza e insieme a Summer si allontanano lasciando me e Kian da soli.
'Bene ora che siamo soli possiamo parlare di cose serie!' Afferma non appena Ivy è abbastanza lontano da non sentire. 'Ti piace mia sorella.' Dice. 'L'ho capito da subito, anche prima di conoscerti, quando al telefono mi ha detto di volermi far conoscere una persona.' Aggiunge.
'Come fa a non piacerti.' Dico voltandomi a cercarla con lo sguardo.
'Non ti farò nessun discorso.' Dice. 'Voglio solo dirti che mia sorella è la cosa più preziosa che ho, darei la vita per lei e ne ha passate tante, non so se ti ha parlato di nostra madre ma non è stato facile per lei.'
'Me lo ha detto.' Dico. 'So che è venuta a mancare quando aveva due anni.'
'Si e per Ivy, anche se era piccola, non è stato facile crescere senza una figura femminile e immagino ti abbia anche detto che non ha un bel rapporto con nostro padre.' Dice. 'Sono quelli che hanno sofferto di più e la sofferenza li ha portati ad allontanarsi.' Aggiunge.
'So tutto.' Dico. 'Mi piace, tanto e non è mia intenzione farla soffrire.' Affermo. 'Non stiamo insieme, so che te lo stai chiedendo, non ci siamo neanche mai baciati.' Chiarisco.
'Fallo!' Esclama. 'Si vede che entrambi volete farlo quindi hai il mio permesso.' Dice sorridendo prendendoI gioco di me.


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