Capitolo 46

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Ivy Blue

Non sono mai stata una secchiona, ma non ero neanche una che faceva casini. A scuola ero la classica ragazza che se ne sta in disparte con i suoi amici e si fa gli affari suoi, non ho mai risposto male ad un insegnate, mai fatto a pugni o qualsiasi altra cosa mi avrebbe mandato nell'ufficio del preside e questo mi è sempre andato bene, non volevo essere rimproverata, sospesa o espulsa da scuola quindi me ne stavo tranquilla come tante altre persone. Arrivata qui non sono cambiata più di tanto, non volevo finire nell'ufficio della direttrice e quando questa mattina, mentre ero a lezione la sua segretaria è entrata in aula dicendomi di andare da lei non appena le mie lezioni fossero finite, tutti i cinque anni passati mi sono passati davanti. Ho pensato e ripensato ad ogni giorno passato qui, ogni mio comportamento ma non sono riuscita a darmi una spiegazione valida affinché la direttrice volesse vedermi, non so proprio per quale motivo voglia parlare con me e dire che sono nervosa è un eufemismo, mi tremano le mani e ho lo stomaco chiuso e non riesco a smettere di pensare e pensare a quale potrebbe essere il motivo, sopratutto non riesco a pensare a niente di positivo e questo non fa tenermi ancora più nervosa.
'Stai bene?' Mi domanda Summer. 'Non hai toccato cibo.' Dice indicando il mio vassoio ancora intatto.
'La direttrice mi vuole nel suo ufficio.' Dico.
'Cosa?!' Esclama. 'Ivy Blue Thompson cosa hai combinato?' Chiede.
'Niente!' Rispondo. 'Non ho fatto niente lo giuro.'
'Sicura?' Chiede. 'Se non hai fatto niente perché vuole vederti allora?' Domanda.
'È quello che mi chiedo da tutta la mattina.' Dico. 'Non lo so cosa vuole e sono agitata.' Affermo.
'Magari ti ha visto mentre baciavi Zayn in corridoio.' Dice. 'Oppure qualche tua foto è troppo scandalosa.'
'Non mi stai aiutando così!' Esclamo. 'Mi rendi solo più nervosa.'
'Scusa.' Dice. 'Dai non sarà niente di grave.' Afferma. 'Sei Ivy, non hai mai fatto niente di scandaloso, a stento hai partecipato a qualche festa organizzata da Louis.'
'Si ma perché vuole vedermi?!' Dico. 'Non ne ho la più pallida idea.'
'Lo scoprirai tra poco.' Afferma sorridendo. 'Ora mangia qualcosa.'
'Non ho fame.' Dico allontanando il vassoio.
Io so per certa di non aver fatto niente di male, non può davvero richiamarmi perché bacio Zayn nei corridoi, lo fanno tutti e nessuno è mai stato chiamato nell'ufficio della direttrice. Non può essere per le foto, non ho mai fotografato niente di strano, o scandaloso come ha detto Summer, non ho la più pallida idea del perché voglia vedermi e il non sapere non mi aiuta a pensare positivo.
'Che hai combinato?' Domanda Louis sedendosi al nostro tavolo insieme a Zayn e Niall.
'Chi?!' Dico.
'Tu.' Dice ridendo. 'Tutti dicono che la direttrice vuole vederti.' Afferma. 'Che hai combinato?' Chiede ancora.
'Non ho fatto niente!' Esclamo.
'Va tutto bene?' Mi domanda Zayn lasciandomi un bacio sulla guancia.
'Non lo so perché vuole vedermi.' Dico.
'È nel panico!' Afferma Summer.
'Non sarà niente di brutto.' Dice Niall cercando di tranquillizzarmi. 'Sei Ivy, non hai fatto mai niente.' Afferma.
'Louis hai qualche consiglio da darle?' Domanda Zayn divertito. 'Sei un esperto di queste cose.' Aggiunge.
'Spiritoso!' Dice Lou. 'Niall ha ragione, non hai mai fatto niente magari vuole vederti per lo spettacolo.' Dice. 'O per altro ma non sarà niente di grave.'
'Speriamo!' Esclamo. 'Devo andare.' Dico alzandomi. 'Auguratemi buona fortuna.'
'Non ti serve.' Afferma Zayn baciandomi. 'Ci vediamo dopo.' Detto ciò saluto anche gli altri e mi dirigo al terzo piano, dove si trova il suo ufficio.
Quando arrivo la trovo fuori che parla con la sua segretaria, la stessa che questa mattina è venuta ad avvisarmi, ed entrambe so voltano verso di me.
'Ciao Ivy.' Mi salutano.
'Entra pure e accomodati, io arrivo subito.' Mi dice sorridendomi.
Entro nel suo studio ma resto in piedi, sono troppo agitata per sedermi.
'Eccomi!' Esclama entrando e chiudendosi la porta alle sue spalle. 'Come stai?' Domanda andando a sedersi fiero la sua scrivania.
È tranquilla, certo non è lei quella nell'ufficio delle direttrice, ma è tranquilla è questo dovrebbe essere positivo.
'Bene.' Rispondo. 'Perché..perché mi ha fatto chiamare?' Chiedo. 'Ho fatto qualcosa?'
'Siediti.' Dice.
'Se non le dispiace resto in piedi.' Affermo.
'Va bene.' Dice. 'Non sei nei guai.' Afferma sorridendo. 'Puoi rilassarti.' Aggiunge.
'Oh bene!' Esclamo. 'Resto comunque in piedi.' Dico.
'Come preferisci.' Dice. 'Allora ti ho fatto chiamare per un motivo preciso.' Inizia. 'Conosci lo studio fotografico Hamilton?' Domanda.
'Si che lo conosco.' Dico.
È uno dei migliori, ha sedi in America, qui e a anche in Italia.
'Ecco loro ogni anno ci chiedono di mandargli i vostri curriculum e tutto ciò che avete fatto qui in cinque anni.' Dice. 'Valutano ognuno di voi e alla fine ci chiamano per comunicarci chi hanno scelto.'
'Scelto per cosa?' Chiedo.
'Offrono un tirocinio di tre anni in una delle loro sedi.' Dice. 'Ne scelgono tre, un ragazzo o ragazza per ogni sede e una di queste sei tu.' Afferma. 'Sei stata scelta per un tirocinio di tre anni che comprende un alloggio, spese di viaggio e uno stipendio.'
'Cosa?!' Dico incredula.
Si ora ho bisogno di sedermi, perché se prima ero nervosa ora sono scioccata e potrei sveniate da un momento all'altro.
'Hai capito bene Ivy.' Dice sorridendo. 'Hanno scelto te e altri due ragazzi del tuo corso.' Afferma. 'La scelta finale spetta a te ora.' Dice. 'Qui c'è tutto quello che ti offrono.' Afferma spingendo una cartellina nella mia direzione. 'Leggi tutto con attenzione, valuta ogni aspetto e poi decidi.'
'Quanto..quanto tempo ho?' Chiedo.
'Hai tempo fino alla fine degli esami per accettare o rifiutare la loro offerta.' Afferma.
'Di quale..di quale sede si tratta?' Domando.
'Quella di New York!' Dice lasciandomi senza parole. 'So che trasferirti così lontano non è semplice, New York non è proprio dietro l'angolo ma è una grande opportunità per te.' Afferma. 'Ti aprirà tante porte e immagino tu sappia quanto sia famoso questo studio, quanto puoi imparare con loro.'
'Si lo so.' Dico. 'Io..io devo pensarci però.'
'È giusto!' Esclama. 'Pensaci bene e poi mi fai sapere se accetti.' Dice. 'Se posso darti un consiglio però, non farti scappare questa occasione, sfrutta ogni possibilità che ti viene data per migliorarti e fare sempre meglio.'
'La ringrazio.' Dico alzandomi. 'Le farò sapere tra qualche giorno cosa ho deciso.' Detto ciò prendo la cartellina ed esco dal suo studio.

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